Notiziario trimestrale - Spedizione abbonamento postale 70% - Tab. D - Filiale di Pistoia

N.1 - ANNO XXVII - APRILE 2015

Club Alpino Italiano

IL LIBRO APERTO Periodico trimestrale di Notizie Sociali, Cultura e Tecnica della Montagna Gratuito per i Soci CAI Pistoia Direttore responsabile: Claudio Rosati Redazione: Marzio Magnani - Silvia Mauro - Adriana Mazzoni Alessandra Menci - Maria Chiara Morozzi - Luciana Pellegrini i contributi devono pervenire alle seguenti e-mail: [email protected] - [email protected]

La redazione ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno collaborato al presente notiziario Autorizzazione Tribunale di Pistoia 10.10.1988 n. 373 Spedizione in abbonamento postale 70% - Tab. D - Filiale di Pistoia

Club Alpino Italiano

Sezione di Pistoia Via Antonini, 7 - 51100 Pistoia - Casella postale n. 1 E-mail: [email protected] - www.caipistoia.org Sezione Tel. 0573 365582 Rifugio Portafranca Tel. 0573 490338 Presidente Franco Bertini Consiglio Stefano Marini (V. Presidente) - Maria Chiara Morozzi (Tesoriere) Alessio Brancé - Daniele Buongiovanni - Gabriele Di Pietro - Marzio Magnani Alessandro Pallotti - Paolo Pellegrineschi - Stefano Rustici - Francesco Taddei Franco Tuci - Giuliana Valenti - Daniele Zini - Nicola Zuccherini Collegio Sindacale Alda Gherardini (Presidente) - Paolo Ciuti - Antonio Giugni Segretario Giuseppe Piva

Questo notiziario è stato stampato su carta patinata ecologica.

SOMMARIO

IL LIBRO APERTO

Periodico trimestrale di Notizie Sociali, Cultura e Tecnica della Montagna N. 1 - Anno XXVII - Aprile 2015 Chiuso il 30 aprile 2015 In copertina: ISA Cesare Paoletti - verso il Corno Grande - Gran Sasso

Vita di Sezione Corsi Recensione Treno-Trekking Camminare oltre... Siamo stati a... Ricordo Escursioni sociali

Saluto del presidente Il nuovo Consiglio Direttivo della Sezione Esito elezioni triennio 2015/2017 Corso di arrampicata libera 2015 La Ferrovia Porrettana Riapertura della Ferrovia Porrettana Walking Palestine! Tanti alla ciaspolata Cai al Libro Aperto Cesare Paoletti Angiolo Bianchi Maggio - agosto 2015

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Chiesa di Castagno (PT) - china acquarellata di Marcello Lanfredi



Vita di Sezione

SALUTO DEL PRESIDENTE Lo scorso 15 aprile si è insediato il nuovo Consiglio Direttivo che resterà in carica per il triennio 2015-2017. I quindici componenti sono stati eletti dall’Assemblea dei soci riunita il 10 aprile 2015. È prima di tutto da evidenziare la straordinaria partecipazione dei soci all’evento, più di 150 elettori hanno votato per eleggere i componenti. Il numero dei votanti è stato superiore alle altre precedenti elezioni che, fra l’altro, con l’uso delle deleghe, portava ad una più ridotta presenza fisica di soci. È quindi da riconoscere un sentito e partecipato maggior impegno di molti componenti della nostra Sezione. A loro un ringraziamento da parte di tutti i Consiglieri eletti. È auspicabile che anche nel futuro, tutti i soci si sentano componenti attivi della Sezione e che, oltre a frequentare sempre più numerosi le escursioni in calendario, partecipino a tutte le attività che il nostro sodalizio realizzerà. Per quanto mi riguarda ringrazio i soci per l’alto numero di preferenze che mi hanno accordato e sono grato della fiducia che i Consiglieri mi hanno espresso eleggendomi Presidente del Consiglio Direttivo. Nella mia relazione finale del mandato precedente, esposta in occasione dell’ultima Assemblea, indicavo al nuovo Consiglio Direttivo due priorità: il completamento dell’iter organizzativo per alcuni Gruppi della Sezione ed il consolidamento di una maggiore sinergia dei vari soggetti della Sezione. È infatti necessario completare la struttura organizzativa del sodalizio per affrontare con efficacia e completezza gli impegni futuri dovuti all’organizzazione delle attività sociali, al coinvolgimento dei soci nella vita di Sezione ed alla collaborazione attiva con i soggetti e le organizzazione esterne. Infatti sono da consolidare e rendere più efficaci i nostri rapporti e la nostra collaborazione con le altre sezioni del Club Alpino Italiano, con gli Enti del territorio e con tutte le Associazioni che, come noi, promuovono attività sociali e culturali senza fini di lucro. Sarà inoltre compito del Consiglio rivedere la struttura organizzativa e gli scopi sociali delle nostre due strutture, Rifugio Portafranca e Bivacco Lagonero, al fine 

di renderle più fruibili ai soci e più frequentate da tutti, escursionisti ed associazioni, anche in periodi di “chiusura” stagionale. Sarà nostro impegno promuovere primariamente tutte le attività che hanno per scopo, come detta lo Statuto Nazionale del CAI, “l’alpinismo in tutte le sue manifestazioni, la conoscenza e lo studio della montagna e la difesa del suo ambiente naturale”. Ciò si attuerà con tutte le attività che da anni la nostra Sezione porta avanti insieme alla promozione dell’alpinismo propriamente detto: l’escursionismo e il cicloescursionismo, la speleologia, lo scialpinismo e l’alpinismo giovanile che avvicina alla montagna ed alla natura numerosi giovani, scolari e studenti. Altro impegno non certo secondario sarà l’organizzazione e la conduzione dei corsi di avvicinamento e di consolidamento alla conoscenza della montagna ed alla sua frequentazione. Sarà compito del Consiglio Direttivo rapportarsi con i Gruppi della Sezione al fine di cooperare con loro per realizzare i corsi e facilitare la sinergia necessaria all’utilizzo delle reciproche conoscenze ed esperienze. Come già espresso, il Consiglio dovrà mantenere e consolidare i rapporti istituzionali e di reciproca collaborazione con gli Enti territoriali e nazionali che si occupano di problemi connessi alle aree montane, in particolare con i Comuni e con la Provincia/Regione per la predisposizione ed il mantenimento del patrimonio sentieristico di nostra competenza e per la viabilità montana. Sempre con gli Enti e le Fondazioni sarà nostro dovere rapportasi per promuovere e collaborare con loro per le attività culturali attinenti l’economia e la storia del nostro territorio, anche attraverso il nostro ben conosciuto periodico “Il Libro Aperto”. Concludo chiedendo ai soci di aiutare il Consiglio a svolgere i suoi compiti in modo proficuo, comunicando le proprie osservazioni, anche di critica e partecipando alle attività sociali in un numero sempre maggiore. Grazie e “buon proseguimento, non solo in montagna!” Franco Bertini

Vita di Sezione

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA SEZIONE Venerdì 10 aprile 2015, l’assemblea dei Perugi, prima di dare la parola ai referenti dei soci ha proceduto alle elezioni per il rinnovo del vari gruppi, ha proceduto alla designazione e Consiglio direttivo della sezione per il triennio alla nomina degli scrutatori per l’insediamento 2015/2017, giunto a normale scadenza. I soci del seggio elettorale. I coordinatori referenti dei presenti all’assemblea sono stati molto più nu- gruppi si sono avvicendati nell’illustrazione delmerosi del solito anche se l’atmosfera non era le rispettive attività svolte, mettendone in evila più serena e distesa considerato il grave lutto denza gli aspetti positivi e quelli da migliorare, che ha colpito la nostra sezione per la recente, di cui riferiamo una breve sintesi: tragica perdita del socio e consigliere Cesare Paoletti. La seduta infatti si è aperta con un minuto di silenzio in suo ricordo, denso di commozione. Dopo è seguita la lettura da parte del presidente uscente, Franco Bertini, della relazione sull’attività del Consiglio nel triennio 2012/2014, dove sono stati illustrati i risultati più significativi raggiunti e sottolineato, in modo particolare, l’incremento degli iscritti, l’aumento del numero di escursioni realizzate nonché dei partecipanti alle stesse, l’impegno dei volontari per la gestione dei Rifugi di Portafranca e Lagonero, la partecipazione della Corso 2014 A1 - In vetta alla Pania Secca sezione ad eventi culturali del Comune, della Provincia e della Scuola, l’impegno 1- ALPINISMO- ref. INAL Paolo Papini: nella e la collaborazione dei soci nella redazione del relazione, precisa e dettagliata, ha evidenNotiziario “Il Libro Aperto”, concludendo con ziato l’interesse e il successo del corso di l’enunciazione delle priorità da tener presenA1 (alpinismo base) e AL1 (arrampicata liti da parte del nuovo Consiglio nel prossimo bera base), che hanno visto la partecipaziotriennio e con un sincero ringraziamento per la ne di molti allievi, di cui la metà provenienti collaborazione prestata dai soci e dai gruppi dalla nostra Sezione. specialistici. 2- ESCURSIONISMO- ref. INE Stefano Marini: Il Presidente dell’assemblea Giampaolo ha sottolineato l’incremento della parteci-

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Vita di Sezione Toscana per incremento percentuale di nuovi iscritti, in un contesto regionale e nazionale di calo di iscrizioni. 3- SCIALPINISMO- Il referente istruttore Cesare Paoletti, che per anni ha seguito questo gruppo non è più fra noi, pertanto la relazione di questa attività è stata esposta dall’ISA Alessandro Vicinelli, che si è soffermato in particolare sul positivo esito del corso base di Scialpinismo, frequentato da 19 allievi e conclusosi recentemente, che ha visto, dopo anni di assenza, l’entusiastica partecipazione di soci della SeCorso E2 2014 - Allievi in vetta al Paterno zione. Importante e di spessore anche l’attività dello storico gruppo di sci-alpinismo della sezione, coordinato da Fabrizio, Beppe, Marco e Lorenzo, che prosegue nel tradizionale impegno per la promozione e diffusione dello scialpinismo. 4- SPELEOLOGIA- Ref. IS e IT Simone Rastelli: ha illustrato il crescente numero di adesioni al gruppo speleo, in particolare di giovani, l’intensa attività con corsi e uscite domenicali, ed enunciato, fra l’altro, la programmazione, anche per 2015, dei corsi di speleologia e torrentismo, che nella passata edizione hanno registrato una media di 15 partecipanti, Corso SA1 2014-15 Allievi sui pendii del Giovo in proseguimento della consueta pazione media alle attività escursionistiche annuale proposta volta alla conoscenza e e degli iscritti ai corsi di escursionismo base alla pratica in sicurezza delle due discipline, e avanzato del 2014 (n°24), nonché un auanche in forme accessibili a tutti. mento di soci del sodalizio che ha posizio- 5- CICLOESCURSIONISMO- Alessandro Vinato la sezione di Pistoia al primo posto in cinelli: ha illustrato l’attività del gruppo, da

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Vita di Sezione poco ricostituito, e le azioni di promozione programmate per avvicinare e coinvolgere altri soci alla pratica amatoriale del cicloescursionismo, ringraziando il presidente Bertini e il Consiglio per aver inserito il gruppo nella struttura operativa della Sezione. 6- ESCURSIONISMO GIOVANILE- Ref. Giuliana Valenti: insieme ad altri volontari ha continuato ad accompagnare le classi, soprattutto delle scuole materne ed elementari, a varie escursioni sul territorio, sottolineando la recente nuova bella esperienza di accompagnamento di una classe di scuola media ad una “ciaspolata” sulle nevi dell’alto Appennino, che spera si possa ripetere nei prossimi anni, allargandola altresì ad altri istituti scolastici, per la conoscenza di un mondo precluso a molti bambini.

Corso Speleo 2014 - esercitazione

Al termine delle relazioni dei gruppi, il consigliere Franco Tuci ha illustrato in dettaglio il Bilancio consuntivo 2014, che Alda Gherardini, per il Collegio dei Revisori, ha assicurato che trattasi di relazione contabile precisa, puntuale Gruppo Cicloescursionismo sul M.Gennaio e dettagliata. L’assemblea si è infine conclusa con la de- dato l’esito di seguito riportato. Non resta che augurare un proficuo e buon signazione di Marzio Magnani quale rappresentante della sezione all’Assemblea dei Delegati lavoro a tutti i consiglieri e sindaci, ed in particolare ai giovani nuovi entrati. per l’anno 2015. Sono seguite le operazioni di voto per l’eleAdriana Mazzoni zione del nuovo Consiglio Direttivo che hanno

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Vita di Sezione

ESITO ELEZIONI TRIENNIO 2015/2017 VOTANTI: n° 157 – Schede bianche 0 – Schede nulle 0 Sono risultati eletti, nei rispettivi organi statutari, i seguenti soci elencati in ordine decrescente di preferenza. Consiglio Direttivo Bertini Franco Brancé Alessio Rustici Stefano Zini Daniele Marini Stefano Valenti Giuliana Di Pietro Gabriele Pallotti Alessandro Zuccherini Nicola Magnani Marzio Buongiovanni Daniele Taddei Francesco Pellegrineschi Paolo Morozzi Chiara Tuci Franco

Collegio dei Revisori dei Conti Gherardini Alda Ciuti Paolo Giugni Antonio

Successivamente, nella prima riunione del nuovo direttivo, tenutasi lo scorso 15 aprile, sono stati nominati alla carica di: Presidente Vice Presidente Tesoriere Segretario Presidente Collegio dei Revisori

Bertini Franco Marini Stefano Morozzi Chiara Piva Giuseppe (nomina esterna al Consiglio in applicazione 3° comma art. 19 dello Statuto) Gherardini Alda

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Scuola d’Alpinismo Vero Masoni CAI Sesto F.no e Pistoia CORSO DI ARRAMPICATA LIBERA 2015 Programma di massima L’arrampicata sportiva è quella specialità dell’arrampicata, diversa dall’alpinismo, che si svolge su pareti naturali o strutture artificiali lungo itinerari tracciati e attrezzati con una chiodatura ravvicinata e sicura. Si può così puntare al miglioramento delle proprie capacità affrontando difficoltà sempre maggiori senza il rischio di cadute pericolose, con lo spirito, gli obiettivi e il grado di sicurezza propri di una qualsiasi altra attività sportiva.                 Il corso ha lo scopo di fornire tutte le nozioni necessarie ad intraprendere in sicurezza e con soddisfazione questa appassionante attività, ed è rivolto in particolare ai principianti e a tutti coloro che sono interessati ad acquisire una valida impostazione di base. Tema centrale di questo corso è infatti l’apprendimento di una corretta ed efficace tecnica di arrampicata, con una didattica specifica finalizzata ad approfondire lo studio del movimento e degli schemi di progressione su roccia e lo sviluppo delle qualità motorie. Per poter partecipare è necessario: • essere iscritti al Club Alpino Italiano (la tessera CAI può essere fatta al momento dell'iscrizione al corso) • consegnare al momento dell’iscrizione una foto formato tessera • consegnare al momento dell’iscrizione un certificato medico per attività sportiva non agonistica. Il costo del corso è di Euro 170,00. La quota di iscrizione non copre le spese di spostamento e soggiorno relative alle uscite

ma soltanto i costi per l’utilizzo del materiale della Scuola e un’assicurazione specifica per le uscite del corso. Il materiale necessario sarà messo a disposizione dalla Scuola ad eccezione dell’equipaggiamento personale che sarà oggetto della prima lezione (scarpe, imbrago, casco e materiale per discesa in doppia). Le iscrizioni al corso si chiudono il 31.05.2015. Il modulo di domanda è scaricabile dal sito della Sezione: www.caipistoia.it Il numero massimo è di 15 allievi ed il corso si terrà avendo raggiunto un minimo di 6 iscritti. Le iscrizioni potranno essere prorogate fino al raggiungimento del numero massimo di iscritti ma comunque non oltre il 31.08.2015. Nelle prime due settimane di giugno si terrà un incontro propedeutico al corso volto a verificare l’attitudine degli allievi all’attività dell’arrampicata. L’ammissione al corso verrà confermata entro e non oltre la prima settimana di settembre ad insindacabile giudizio del direttore del corso Maurizio Morandini.

• Le lezioni teoriche si svolgeranno presso la sede del CAI di Sesto Fiorentino ad iniziare dalle ore 21 circa. • Le lezioni pratiche in palestra si svolgeranno nella palestra di Arrampicata presso la scuola “A.E. Agnoletti”-Via Attilio Ragionieri, 47 - 50019 Sesto Fiorentino, dalle ore 21. • Le lezioni pratiche in falesia verranno confermate

di volta in volta in base alle condizioni meteo pochi giorni prima dell'uscita. Il programma potrebbe subire variazioni dovute a condizioni meteo avverse. • Per qualsiasi altra informazione potete scrivere direttamente al direttore del corso Maurizio Morandini e-mail: ideadecalcomania.maurizio@ gmail.com o telefonare al cellulare 335.325358.

Gruppo Corso AL1



Recensione

LA FERROVIA PORRETTANA progettazione costruzione (1845-1864) Settegiorni Editore, 2014. di Andrea Ottanelli, Renzo Zagnoni, Aniceto Antilopi Il volume, con testi a cura di Andrea Ottanelli e Renzo Zagnoni e le riproduzione fotografiche di Aniceto Antilopi, ricostruisce le vicende relative alla genesi, alla progettazione e alla costruzione della storica ferrovia che nel 1864 congiungendo Bologna con Pistoia permise il superamento dell’Appennino tosco-emiliano e la giunzione tra la reti ferroviarie del nord e del centro Italia. Storia originale e complessa quella della Porrettana. Analizzata descritta e narrata in decine e decine di pubblicazioni, di saggi, di racconti. Una letteratura e una bibliografia sterminata, come sottolineano gli autori nella presentazione. Ma il volume di Ottanelli e Zagnoni, che da anni si dedicano a ricerche e studi storici sulla ferrovia Porrettana, si caratterizza per l’originalità dell’approccio storiografico e per le fonti archivistiche cui fanno riferimento e che sono state usate e commentate nel volume, uscito in occasione del centocinquantesimo anno di vita della ferrovia Porrettana. Il lavoro di scavo e ricerca degli autori, infatti, ha attinto a due importanti fondi archivistici conservati in due biblioteche pubbliche e ad alcune collezioni private, fino ad ora scarsamente indagati ed usati. Si tratta del Fondo Protche conservato presso la biblioteca comunale dell’Archiginna-

OTTICA CAV. BRUNI ALIGI E FIGLI

sio di Bologna e del Fondo Porrettana depositato nella Biblioteca Comunale Forteguerriana di Pistoia. Il primo è stato completamente riordinato e inventariato dopo un lungo lavoro, terminato alla fine dell’anno 2013 da Federica Collorafi all’interno del progetto “Una città per gli archivi”, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna. Il secondo, quantitativamente più contenuto ma di altrettanta qualità, è stato oggetto nel 2014 di un eguale lavoro da parte della Cooperativa Scripta manent, grazie al contributo del Lyons club di Pistoia. A questi fondi pubblici si sono poi aggiunti due importanti volumi dedicati allo scavo della galleria dell’Appennino, messi a disposizione da Angela Querci e altri documenti di collezionisti pistoiesi, tra cui Giovanni Innocenti, Mario Lucarelli e Cesare Tesi. Sulla base di questa ricca documentazione iconografica è stato realizzato un volume che ricostruisce le vicende dei primi progetti relativi alla genesi della linea ferroviaria per gli anni che vanno dal 1845 al 1850, con i primi progetti Cini e l’inizio della lunga diatriba sul percorso di valico, conteso tra i pistoiesi che lo volevano lungo l’asse Pistoia – valli dell’Ombrone e del Reno, e i pratesi che proponevano il percorso Prato – valli del Bisenzio e del Setta. Come è noto prevalse l’ipotesi pistoiese e nacque così la Porrettana. Il capitolo centrale ripercorre le fasi della progettazione e della costruzione della linea con le due convenzioni del 1851 e 1856 tra l’Impero d’Austria i ducati di Parma e Modena, lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana che delinearono gli accordi politici, finanziari e tecnici della linea, affidata alla progettazione definitiva dell’ingegnere francese Jean Louis Protche, fino al completamento e all’inaugurazione nel novembre 1864. Un apposito capitolo è stato riservato alla descrizione dello scavo delle principali gallerie della linea attraverso i documenti originari

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Recensione ture. I disegni, fedelmente riprodotti dal fotografo Aniceto Antilopi e consultati grazie alla collaborazione di Patrizia Busi e Paola Foschi dell’Archiginnasio, sono spesso accompagnati dalle foto dell’opera d’arte appena realizzata e documentano in maniera efficace la grande capacità progettuale degli ingegneri dell’epoca e la bravura nel disegnare opere che fondevano caratteristiche tecniche e ornato. Ne emerge il quadro di un’opera di alta ingegneria Il viadotto di Piteccio fatto saltare dai tedeschi il 24.07.1944 dell’Ottocento che si cole all’analisi di un documento riassuntivo finale, loca nella storia delle ferrovie e delle infrastrutcompilato nel 1864, che ha permesso di ana- ture fondamentali della storia d’Italia. lizzare le caratteristiche tecniche della ferrovia Completano il volume due note relative al così come si presentava al momento dell’inau- Fondo Protche e al Fondo Ferrovia Porrettana. gurazione. Il volume aggiunge così un importante tasCompleta la prima parte del volume un sello alla già ampia documentazione sulle vicontributo di Alberto Bigagli sulla figura del- cende di una ferrovia che celebra 150 anni di l’ingegnere francese Albert Girard che faceva vita. parte della squadra di tecnici capitanata dal Andrea Ottanelli Protche. Renzo Zagnoni La seconda parte del volume è dedicata completamente all’iconografia della Ferrovia Le riproduzioni sono state tratte dal volume Porrettana e presenta i disegni originali, pro- sopra recensito; lo stesso volume può essevenienti dai fondi presentati, e relativi alla linea, re consultato e prenotato presso la Segreteria alle stazioni, ponti, viadotti, gallerie e infrastrut- della Sezione.

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Treno-trekking

RIAPERTURA DELLA FERROVIA PORRETTANA nel 150° della sua inaugurazione

Castagno (PT) – Chiesa di San Francesco

Uno dei principi ispiratori dell’escursionismo promosso dal CAI è sempre stato quello di percorrere gli itinerari limitando quanto più possibile il ricorso ai mezzi propri e promuovendo invece l’utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto e, sopratutto in questi ultimi anni, del treno (treno-trekking). In questa ottica, la nostra Sezione ha perciò salutato con piacere la recente riapertura al traffico della Ferrovia Porrettana nel 150°

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anniversario della sua inaugurazione e ha testimoniato la volontà di valorizzare questo evento inserendo nel calendario delle attività del 2015 due escursioni treno-trekking: il 9 maggio, con un’escursione da Molin del Pallone a Sambuca e Pavana; il 18 ottobre, con un’escursione da Pracchia al Passo Oppio. Oltre queste due uscite programmate, rivolte ai Soci e ai simpatizzanti, il Gruppo Escursionistico, condividendo gli obiettivi scaturiti dal convegno “Transappenninica Tosco-Emiliana”, promosso dal Comune di Pistoia lo scorso 1 aprile per attivare azioni volte al concreto sviluppo del territorio e quindi ad assicurare la sopravvivenza e la qualità della vita di chi vi abita, suggerisce di percorrere alcuni itinerari che si svolgono nei territori limitrofi alla ferrovia, utilizzando appunto il treno o la combinazione treno+bus. L’invito a riappropriarsi, con un turismo lento e non inquinante, le specificità e i tesori paesaggistici della nostra collina, contiene anche la speranza di poter contribuire ad allontanare lo spettro della chiusura totale della storica e bella ferrovia, per mancanza di utenza. Itinerario 1 Sammommè - Pracchia (treno-treno): Sammommè-Savaiana-Piloni-Lagoni-innesto sul sent.00-passo Piastreta-sentiero 33-Pracchia Difficoltà: E Tempi percorrenza: ore 3.30

Treno-trekking Itinerario 4 Pracchia - Corbezzi (treno-treno): Pracchia - sent.33 - passo Piastreta - sent.00 Passo della Collina - sent. 214 (via Francesca) - La Cugna - Corbezzi Difficoltà: E Tempi percorrenza: ore 5.30 Itinerario 5 Pracchia - Valdibrana (treno-bus): Pracchia - sent.33 - passo Piastreta - sent.00 - Passo della Collina - sent.214 - La Cugna - Valdibrana Difficoltà: E Tempi percorrenza: ore 6.00

S. Mommè - Santa Maria in Savaiana (china acquarellata di M. Lanfredi)

Itinerario 2 Pracchia - Staz. Biagioni-Lagacci (treno-treno): Pracchia-sent.169-Frassignoni-LagacciStaz.Biagioni-Lagacci Difficoltà: E Tempi percorrenza: ore 3.00

Itinerario 6 Ponte della Venturina - Taviano (treno-bus): Ponte della Venturina - Pavana - Via Francesca Castello di Sambuca - Taviano Difficoltà: E Tempi percorrenza: ore 3.00 I responsabili del Gruppo Escursionistico della Sezione sono disponibili a fornire agli interessati informazioni su questi percorsi, itinerari che verranno dettagliatamente illustrati e descritti nei prossimi numeri del Notiziario. Daniele Fronges

Itinerario 3 Pracchia - Fermata FS Castagno (treno-treno): Pracchia - Frassignoni - sent.163 - Passo della Collina - sent.212 - Seccheto - Fermata FS Castagno Difficoltà: E Tempi percorrenza: ore 5.00 Stazione di Pracchia (PT)

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Camminare oltre...

WALKING PALESTINE!! Domenica mattina, ore 6.15, suona la sveglia. Dopo un primo momento di sconcerto e sconforto, trovo le forze necessarie per alzarmi e ad occhi chiusi arrivare in bagno, lavarmi la faccia, mettere il tè, addentare una fetta di torta, vestirmi e uscire di casa. In piazza trovo Matteo, che mi guarda con aria perplessa, anche lui addormentato quanto basta. E sono quei momenti in cui mi chiedo... ma perché non sono stata a letto fino alle 10, godendomi una giornata di riposo?! Ma io lo so perché!!! Perché in settimana ho trovato la maniera di andare a camminare anche in Palestina!!! Un’associazione che promuove il trekking come forma di socializzazione tra culture diverse, come forma di turismo sostenibile, che può andare ad incrementare l’economia delle zone rurali meno sviluppate, aiutando la popolazione a costruire piccole attività collaterali di ristorazione ed accoglienza, gestite specialmente da donne, quelle donne velate, silenziose ma fortissime, che nei momenti successivi all’Intifada, quando tanti uomini sono rimasti senza lavo-

ro e sono dovuti andare a cercarlo nel vicino territorio israeliano, hanno mantenuto figli e anziani, con il lavoro nei campi, tessendo tappeti bellissimi, allevando pecore e capre, abituate e ruminare anche tra cespugli aridi. Una guida eccezionale, un archeologo che anche qua non riesce a fare l’archeologo ma deve dedicarsi ad altro, profondamente innamorato della sua terra, ha accompagnato noi “stranieri” provenienti da tutta Europa, alla scoperta della parte nord dei Territori palestinesi, una terra verde e ricca, disseminata di piccoli villaggi, coltivata ancora con l’aiuto degli animali. Una giornata bellissima, ossigeno per la mente e il corpo, in cui ho potuto vedere parte di questa Terra che mi ospita dal punto di vista che amo di più, quello del camminante, assaporando ogni scorcio, osservando ogni fiore, scambiando parole con le persone incontrate lungo la strada. Preoccupatevi, ho trovato la maniera anche qua di mettere uno zaino e partire!! Buona settimana a tutti! Inshallah! Letizia Bettazzi

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Siamo stati a...

TANTI ALLA CIASPOLATA CAI AL LIBRO APERTO Una ciaspolata da incorniciare quella di domenica 8 febbraio, organizzata dalla Sezione CAI Pistoia, in collaborazione con le Sezioni di Scandicci e Pontedera. Spettacolare il serpentone di oltre 120 persone che saliva lungo il classico itinerario Abetone – Libro Aperto, passando per il Monte Maiori, condotto e coordinato dai numerosi e qualificati istruttori del Club Alpino Italiano. L’eccezionale ed insolita partecipazione anche femminile conferma l’inarrestabile crescita di questa disciplina sportiva, tecnicamente semplice e rispettosa dell’ambiente, che consente di vivere le suggestioni dell’essere parte del paesaggio e dei boschi innevati. Un turismo bianco che comunque ha i suoi rischi legati alle

caratteristiche della montagna, al tipo di neve, alla meteorologia e all’orientamento, rischi che si può imparare a valutare e contenere frequentando gli appositi Corsi CAI. Chi desideri avvicinarsi a questa emozionante disciplina e acquisire le nozioni tecniche per muoversi in montagna, in tutti i contesti escursionistici, in assoluta autonomia, secondo i più rigorosi principi di sicurezza, può iscriversi ai Corsi Base ed Avanzato di Escursionismo organizzati dalla Sezione di Pistoia. Informazioni: in sede - Via Antonelli, 7 - Pistoia - martedì e venerdì ore 21.15 – 23.00 tel. 0573.365582 Direttore Corsi A.N.E.: Stefano Marini

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Ricordo

Ricordo dell’amico CESARE PAOLETTI Domenica 5 aprile, Pasqua! Una brutta Pasqua al sopraggiungere dell’incredibile notizia che Cesare è deceduto travolto da una slavina staccatasi nel Vallone del Silenzio, zona La Nuda - Corno alle Scale. L’incomprensibile evento ci ha disorientato, schiacciato in una silenziosa incredulità che fosse proprio lui, l’amico Cesare, l’esperto e prudente istruttore di scialpinismo che aveva tenuto corsi sui rischi di montagna, che aveva insegnato a tanti giovani il rispetto dell’ambiente e come valutare e affrontare i pericoli che questa affascinante pratica sportiva comporta, che conosceva ogni pendio di quella zona, molte volte campo di divertimento e di scuola. Ne sono conferma le parole del socio Sergio Catani, esperto di Soccorso Alpino: “Se avessi dovuto affidare la vita a qualcuno in montagna l’avrei affidata a lui, prudente, preparatissimo, uno dei migliori”. Per Cesare la montagna era vita, parte di se stesso e il mondo innevato la sua sublimazione. Quando raccontava le sue esperienze,

la fatica del salire, i traversi, le discese in ripido, traspariva dal tono della voce e dai suoi occhi la passione verso la disciplina dello scialpinismo. Cesare, prudente e preparato, conosceva la neve e i suoi rischi come ben pochi, tanto da essere esperto di riferimento della Scuola di Alpinismo e Scialpinismo CAI di Lucca e Pisa; ma cultura, modo di essere e preparazione talvolta si infrangono contro la fatalità, contro il destino spietato e beffardo. Nato nel 1966, era entrato nel sodalizio nel 1990, quando ero presidente. Lo ricordo giovanissimo iscritto ai corsi di avviamento alla montagna, poi i primi approcci con l’alpinismo, fino alla scoperta del mondo innevato e le sue suggestioni trasmesse, in particolare, dagli amici Fabrizio, Beppe e Giuliano. Per Cesare la Sezione era sempre stata “un covo di amici”, un luogo di dialogo, di confronto; negli ultimi tempi vedeva in Sezione i segni, il riflesso di ciò che avviene nella società, dove il confronto, il dialogo hanno sempre meno dignità di vita.

Corno Grande del Gran Sasso - salita da Campo Imperatore per la “direttissima” e discesa per il Calderone fino a Prati di Tivo. Da sx: Sabrina, Peppe, Giuliano, Cesare, Lorenzo e Mauro

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Ricordo I tanti anni di vicinanza in Sezione e i vari contatti per consulenze di lavoro, avevano consolidato un reciproco franco rapporto di amicizia e di stima; giovane professionista, preparato, di poche parole, ironico, severo prima di tutto con se stesso. Come non ricordare la sua sobrietà e naturalezza giornaliera, indaffarato, in maniche di camicia, nel suo studio di Corso Silvano Fedi, attorniato da tante riviste e libri, da molte pratiche e faldoni lasciati alla cura dei suoi affezionati e preparati collaboratori; tanto lavoro segno di riconosciuta preparazione professionale, esercitata con gentilezza e sorriso. Un amico per tanti, “il migliore zio del mondo” per la sua amata nipote Sara che ha voluto così salutarlo il giorno dell’addio nella piazzetta della chiesa di San Lorenzo a Uzzo. Tante le persone giunte nella piccola frazione che, in angoscioso silenzio, hanno abbracciato l’amata Sabrina, tenace e forte compagna di tante esperienze in montagna, e la famiglia di Cesare, l’uomo dall’indole critica e retta, con cuore dolce e generoso testimoniato fino all’ultimo respiro. Tanti gli amici che lo ricorderanno per sempre, tante le testimonianze di affetto e vicinanza dei soci, che alcuni hanno voluto, insieme a me, scrivere per il Notiziario. Marzio Magnani A Cesare Mi rendeva orgoglioso sentirti dire che mi consideravi come un fratello maggiore. Molte le ragioni per dirlo. Alcune più intime. Altre derivate dalla lunga frequentazione. Per quasi venti anni tutte le domeniche, ma spesso interi fine settimana, andavamo insieme a cercare la neve migliore in giro per l’Italia, una volta anche in Norvegia. Quanti ricordi allegri. Ma soprattutto che sintonia: uno sguardo in alto in salita o verso il basso per la miglior discesa e non importava parlarci per passare dallo stesso tracciato. Con noi c’era sempre Sabrina, Lorenzo, Maurino e poi tanti altri che via via si aggregavano. Poi sei diventato più bravo e hai avuto bisogno di fare nuove esperienze: io ti ho capito e ti ho chiesto di essere i miei occhi e i miei sensi per le tue nuove avventure. E ascoltavo i tuoi

racconti: altri avrebbero esaltato le difficoltà superate, e io sapevo quali erano, ma tu sempre modesto quasi le sminuivi e terminavi dicendo “lo puoi fare anche te, un po’ attento in quel punto, ma...”. Hai fatto belle cose anche in roccia, negli ultimi tempi . Ma oltre le capacità tecniche che andavi sempre più migliorando avevi una qualità che rende una persona unica: la bontà. Tu eri un uomo buono, Cesare. Mai ti ho visto arrabbiato, se avevi da fare una critica lo facevi con quel tono di voce che sembrava volesse attenuare il contenuto, non ferire la persona. Il sorriso accompagnava ogni tuo gesto. Sono stato testimone dell’amore con cui hai seguito tua madre nella malattia e della sofferenza per la sua morte. Sapevo che nella stagione della caccia rinunciavi ad andare per monti per accompagnare tuo padre, anche se quella non era proprio la tua passione. Cesare, una parte di me se ne è andata con te. Per sempre. Beppe Pettinà Per Cesare… Dopo molte lacrime e parole profonde di commozione, comprese le mie, vorrei, se mi concedete, parlare di Cesare come lo vedevo io, dopo che abbiamo passato insieme 20 anni di intense avventure di montagna. Sapore intenso di libertà e con il suo rigore interiore e la sua intraprendenza il raggiungimento dell’obiettivo finale, queste le sue caratteristiche primarie, senza mezzi termini, dritti avanti, trascinando spesso anche i più titubanti. Quando raggiungevamo le selle molto spesso obiettivo naturale di una gita scialpinistica, era lui che ci spingeva sempre a lasciare gli sci e proseguire a piedi, fino alla vetta. E una volta in vetta nella foto di gruppo lui era sul sasso più alto! Questo era Cesare, una passione per la montagna che coinvolgeva tutti. Vorrei finire con un commento ironico che, non me ne vogliate, anche lui sono sicurissimo avrebbe condiviso. Quando ho visto calare giù la bara in terra nonostante la tristezza che avvolgeva il mio cuore, ho subito pensato dentro di me: non è possibile che Cesare accetti di vedersi tirare addosso tutta quella terra, il suo 17

Ricordo

21.03.2015 – Vetta M. Pence Val Varaita Uscita finale Corso Scialpinismo SA1

temperamento non lo avrebbe mai permesso, come può sopportare di entrare per sempre nell’oscurità lui che amava lo splendore della luce in cima alle vette!! Poi mi sono dato una spiegazione. Il suo corpo senza ombra di dubbio è sceso sotto terra, ma lui in realtà è lì fuori, appollaiato come un falco sulla croce della sua tomba, come sempre sul sasso più alto delle cime. Finisco con un aneddoto che parlava del suo carattere in maniera inequivocabile, e cioè che quando doveva superare un ostacolo, sia esso una roccia o un torrente o uno sbarramento qualsiasi, lui non lo aggirava mai perdendo del tempo, lo superava di agilità, senza mezzi termini. Noi arrivavamo dopo un po’ e lui era già lì, seduto ad aspettarci. Ci diceva che era più forte di lui e che somigliava alla sua cara mamma. Addio caro compagno, verrò a trovarti su ad Uzzo, tanto so che sarai lì ad aspettarci come un falco. Lorenzo Papini «Il fine dello scialpinista è raggiungere la vetta utilizzando gli sci fin dove il terreno lo consenta, sia in salita che in discesa» – scriveva Cesare 18

per rivendicare l’autonomia della sua disciplina rispetto all’alpinismo – «lo sci è per lo sciatore alpinista un’appendice del proprio corpo, quel complemento che gli consente di raggiungere quel senso di libertà, che cerca chi va in montagna». E libero lo era davvero, Cesare. Libero di essere forte e sicuro per se stesso e per gli altri, così come libero di commuoversi fino alle lacrime per i successi di chi gli stava accanto. Libero al punto di rifiutare una vita fatta di assiomi e verità inconfutabili, libero di vivere dubitando di tutto, anche di se stesso. Lui, che pure aveva tanta esperienza e capacità, non sedeva mai in cattedra. Non amava i dogmi e diceva che aveva fatto dell’incertezza della vita la sua stessa certezza, trovando così l’equilibrio e la condizione per essere felice. Sì, era una persona complessa Cesare, ma non era affatto difficile stargli accanto ed era facilissimo volergli bene. Erano poche le persone che stimava e alle quali dava fiducia, ma quando questo accadeva dava tutto se stesso senza riserve. Non aveva paura di rivelarsi e di regalarti i suoi più profondi pensieri, se ti riteneva capace di comprenderli davvero. Perché era sensibile Cesare, e allo stesso

Ricordo tempo acuto e intelligentissimo. Saggio come sa esserlo solo chi ha vissuto intensamente, scavando a fondo dentro di sé. Eppure era anche gioioso come un bambino, libero di ridere di se stesso e degli altri con un’ironia dissacrante e irresistibile. La sua risata mi contagiava e mi riempiva di felicità. Gli dicevo spesso che viveva in un fiocco di neve e lui sorridendo rispondeva che ci stava proprio bene nel suo fiocco. La neve, così mutevole e sempre diversa da se stessa – tanto che era impossibile fare due gite identiche, diceva Cesare – era il suo elemento naturale: gli consentiva di isolarsi nei suoi pensieri durante la salita e di godere, in discesa, di una libertà e di una felicità senza pari, alla quale era impossibile rinunciare una volta che la si era assaporata, diceva. Era pieno di energia, incontenibile e irrefrenabile Cesare, eppure non esitava mai a fermarsi per aiutare chi rimaneva indietro. Tante volte mi ha preso per mano e mi ha accompagnato quando avevo paura, in montagna certo, ma anche nella vita. Ma poi non è la stessa cosa? Ridi, mi diceva sempre, guarda come sei

brutta con la faccia all’ingiù, e mi faceva il verso ridendo. Non essere rigida, non puoi controllare tutto, accetta di sbagliare, non ti succederà nulla. Lascia andare ogni paura, ridi, sii felice. Ci proverò. Silvia Mauro  Cesare non avrebbe voluto retorica né per sé né per altri. Vado diretto alle emozioni. Rabbia prima di tutto, tanta. Non volevo da lui un dolore così grande, così profondo. Non volevo essere costretto a ricordarmi di lui. Lo volevo presente, vivo come è sempre stato nella mia vita. Vivo come può essere un amico, un fratello, un figlio. Sulla neve l’ho avuto come allievo. Aveva gambe forti che lo aiutavano a curvare. Aveva passione. Poneva domande alle quali non sapevo rispondere. Voleva andare oltre. Così è stato. Ha superato il maestro. Non ho mai voluto dipendenze. Lui lo ha capito e ha fatto la sua strada. Per questo mi piaceva. Mi era grato e non mancava di dirmelo ma dipendeva solo da se stesso e dalla sua passione. Ora mi manca immensamente. Alberto Neri

San Matteo, salito dal Passo Gavia. Beppe, Sabrina, Cesare, Mauro e Lorenzo

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Ricordo

Ricordo di ANGIOLO BIANCHI Il 29 dicembre 2014 si è spento, all’età di 91 anni, Angiolo Bianchi. La città lo ha salutato nella chiesa di San Bartolomeo, la parrocchia della Comunità di Porta San Marco, dove era nato nel 1923 da famiglia di umili origini, e dove, negli anni della sua infanzia e prima giovinezza, aveva iniziato la sua formazione spirituale e sociale, riversata poi con impegno, capacità professionale, onestà di pensiero e di comportamento, nei tanti importanti incarichi che aveva assunto nel corso della sua vita professionale e politica. Un galantuomo per tutti che non si è mai sottratto, per senso del dovere, a porsi al servizio della comunità. Angiolo (Angiolino per gli amici) era iscritto alla nostra Sezione dal 1968 ed apparteneva a quel nucleo di soci che, pur appassionati della montagna, raramente partecipano alle iniziative della sezione, e che testimoniano, con il rinnovo annuale della tessera, la condivisione delle finalità del sodalizio, il segno del loro grande amore per la montagna, il sostegno, anche economico, alla struttura amministrativa e tecnica impegnata nella promozione dei valori etici ed ambientali del CAI. Ma come non ricordare la sua discreta ma attenta collaborazione degli anni ‘80, quale presidente della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, con l’infaticabile nostro presidente Giuseppe Arcangeli (per tutti Pippo), nelle varie fasi di un concorso rivolto agli studenti della scuola primaria e secondaria della provincia di Pistoia, finalizzato alla realizzazione di un pannello per la salvaguardia ambientale, poi collocato con successo, con il concorso degli stessi studenti e dell’allora Corpo Forestale dello Stato, in varie località del nostro appennino. Nelle occasioni di incontro il tema della montagna era ricorrente: parlavamo di programmi futuri, di esperienze e di escursioni che con il passare degli anni avevano assunto sempre più la veste del ricordo, della nostalgia di eventi irripetibili. Condividevo il suo sentirsi montanino, il suo volersi contaminare con le luci, il silenzio, le sfide della natura, gli spazi infiniti, i profili e le linee di vetta che chiamano, per chi ha ancora animo e occhi di bambino, alla scoperta, a vedere oltre, a nuovi orizzonti, all’avventura. Angiolino raccontava poco di se; chiedeva il 20

Agosto 1971 - Angiolo in Val Travenanzes Dolomiti ampezzane

rispetto del prossimo e delle regole, ferree per se stesso. Con aria autoritaria, nutrita di una certa riservatezza che poteva erroneamente apparire come forma di superbia, nascondeva la sua indole gentile, il suo cuore dolce e generoso, come ricorda la sua inseparabile e amata moglie Anna. Un giorno gli chiesi se avesse nostalgie, rimpianti, se qualche sogno era rimasto nel cassetto; forse un rimpianto c’era: non avere avuto il tempo, l’occasione di raccontare ai giovani di oggi il suo intendere la montagna, che sempre accarezza con un misterioso soffio d’aria chi la rispetta. Ma il ricordo più bello di Angiolo lo disegna con queste note il figlio Alberto che fin da piccolo, insieme al fratello Francesco, camminava con il babbo alla scoperta della natura e delle montagne: “La passione del babbo per la montagna era anzitutto la passione per il camminare. Le prime passeggiate che ricordo di aver fatto con lui, fin da quando ero bambino, sono quelle nella campagna intorno a Pistoia, non in montagna. La campagna, la terra, e quindi anche la montagna, le ha avute nel cuore da sempre. Andammo a Cortina per la prima volta quando io avevo non più di 5/6

Ricordo anni, e poi ci è tornato per oltre 50 anni tutte le estati, e salvo qualche anno, noi con lui. Amava la montagna d’inverno e d’estate, ma non sciava e quindi le estati erano preferite. Non ha mai affrontato scalate, né ferrate, né escursioni troppo impegnative su roccia (quelli che oggi si chiamano i “sentieri selvaggi”), ma il camminare non gli faceva paura, e ricordo passeggiate che duravano quasi sempre tutta la giornata. A Cortina e dintorni erano divenuti “classici”, ripetuti quasi ogni estate, il sentiero Dibona (per lui forse il più difficile), la salita ad Antruiles e la discesa dalla val di Fanes, la traversata dalla Capanna Alpina a San Vigilio di Marebbe, la salita dall’Ospizio della Santa Croce al circo di Fanes per la forcella Medesc, la traversata dal rifugio Auronzo alle Tre Cime al Locatelli e poi alla Val Fiscalina per il Pian di Cengia e lo Zsigmondy-Comici... e tante tante altre, potrei elencarle per pagine, accompagnate dalle guide del Berti, una bibbia che insieme alle carte Tabacco 1:25.000 si portava dietro ogni volta, e che – ormai consunte dall’uso – ha lasciato in eredità ai figli e ai nipoti, tutti come lui (e molto per merito suo) ugualmente appassionati del camminare e della montagna. Soste notturne in rifugio, poche, ma ricordo ancora il giro della Civetta, per il Tissi, il Sonino al Coldai, il Vazzolèr, con dormita al Tissi e lo spettacolo dell’alba dal Col Reàn, credo che fosse il 1972... Gli piaceva condividere il piacere della fatica e della montagna con altri: noi suoi figli, qualche amico. Non era un camminatore solitario, e

non c’era solo Cortina e le Dolomiti nel suo andare. Amava tantissimo la montagna pistoiese percorsa con la guida di Giovanni Bortolotti, per me ancora testo insuperato; la camminata sul Crinale, dalla Doganaccia all’Abetone, era una delle sue preferite, così come quella nell’altro senso verso lo Scaffaiolo, il Corno alle Scale e l’Uccelliera. E poi, più in basso, la foresta dell’Acquerino, la salita da Valdibure verso il Pozzo del Bagno, o quella da San Quirico verso il crinale che sovrasta Santomato e Montemurlo. Se poteva, la domenica mattina camminava intorno a Pistoia, con me e mio fratello fin da piccoli, per tornare a casa all’ora di pranzo. Godeva della natura, della bellezza dei paesaggi, amava – lui silenzioso – i silenzi della montagna, non rifiutava mai la fatica, ma quando era lì si sentiva in pace, e chi lo accompagnava sentiva che lo era. Del suo rapporto con la montagna ricordo soprattutto questo: non l’esercizio aggressivo o spericolato, ma una pratica certo impegnativa, una fatica anche di molte ore ma sempre affrontata con pacatezza (il passo da montanaro lo trasferiva anche quando camminava in città), senza affanno, con la sensazione, che dava anche a chi camminava con lui, di trovarsi lì nel suo elemento. E per questo l’immobilità cui è stato costretto negli ultimi anni, e che ha sopportato con la più cristiana delle rassegnazioni, è stata di certo la sua sofferenza più grande. Episodi particolari non ne ricordo, ma una curiosità sì. Aveva l’abitudine, quasi una fissazione, di pulire tutti i sentieri su cui transitava. Decine le volte in cui rallentava: qui per togliere un ramo, là per spezzare una frasca che limitava il passaggio, più avanti per scansare una pietra che rendeva più difficile il transito. Era un uomo ordinato e trasferiva l’ordine anche nelle sue camminate, quasi che si sentisse responsabile di facilitare la vita, e il godimento della camminata, anche a chi sarebbe venuto dopo di lui.”

1979 - Acquerino. Bianchi e Arcangeli (Pippo) alla prima uscita con i ragazzi del concorso protezione ambiente



Marzio Magnani Alberto Bianchi 21

Escursioni 2015 AVVERTENZE E COMUNICAZIONI: Per partecipare alle gite sociali è necessario prendere visione preventivamente del “Regolamento delle attività escursionistiche”, anche al fine di scegliere di partecipare in sicurezza alle escursioni che più ci aggradano ed evitare quelle con difficoltà di grado superiore alle nostre forze e capacità tecniche. I non Soci CAI che desiderano partecipare alle gite organizzate dalla Sezione, sono obbligati al pagamento della quota assicurativa all’atto della propria iscrizione, pena l’inderogabile esclusione. Le iscrizioni alle gite devono essere fatte esclusivamente presso la sede della Sezione - Via Antonini, 7 - Pistoia (tel. 0573.365582).

PREMIO FEDELTÀ 2014/2015 Ogni giorno di escursione vale 1 punto; il premio individuale spetta a ciascun socio che abbia collezionato almeno 20 punti nell’arco del biennio 2014/2015. Il premio verrà consegnato in occasione dell’annuale pranzo sociale.

Domenica 3 maggio 2015

pomezzana - m. matanna (1317 m) Il monte Matanna è il monte più alto della Apuane meridionali con i suoi 1.317 metri e si trova interamente nel comune di Stazzema. Il versante marittimo (nordovest), che guarda verso Stazzema, precipita con severe balze rocciose, mentre i versanti verso la Garfagnana e verso il Camaiorese sono invece più dolci e rivestiti da prati e da pascoli. L’escursione verrà effettuata con mezzi propri; partenza a piedi dal paese di Pomezzana (600 m), immerso in castagneti alle pendici del monte Matanna. Imboccheremo la strada forestale fino a raggiungere la Foce di San Rocchino, poi prenderemo il sentiero 3 che in breve ci porterà ad una radura poco fuori dal bosco da dove si vedono tutti i paesi sottostanti, da qui costeggeremo le pareti del Matanna in direzione della Foce del Pallone. A questo punto saliremo diretti seguendo la cresta Sud verso la vetta del Matanna. Questo tratto non è segnato e non è nemmeno indicato da una traccia, va quindi affrontato con attenzione anche se è ben percorribile con la necessaria prudenza. In alternativa possiamo percorrere la cresta sud-est, segnalata da tratti azzurri ed in meno di mezz’ora, camminando su divertenti roccette, ci ricollegheremo tutti in vetta. Da qui il panorama è spettacolare: dalla cima si apre uno spettacolo circolare che abbraccia la costa, le cime delle montagne camaioresi (Prana, Piglione e Gabberi), ma soprattutto una visione privilegiata sul monte Procinto e il monte Nona con alle spalle la Pania della Croce e, più a destra, l’aguzzo profilo della Pania Secca. Verso il mare, a destra, si scorge l’Altissimo mentre, in lontananza spunta la curiosa sagoma del Sagro. In basso, disteso fra i colli, il paese di Stazzema, oltre il quale si scorge il luccichio del mare nel quale si stagliano le isole del golfo della Spezia. Riprenderemo il cammino e ci dirigeremo nel versante opposto sulla cresta nord 22

est, sino a raggiungere il Callare del Matanna (1.139 m). Percorreremo il sentiero costeggiando la verticale parete del Monte Nona alta 300 metri, fino a raggiungere il Rifugio “Forte dei Marmi” dove chi vuole, può approfittare di una breve sosta e consumare il proprio pranzo al sacco. Riprenderemo poi il cammino verso Pomezzana, seguendo il sentiero 106 appena fuori dal rifugio. Il sentiero comincia abbastanza pianeggiante, per poi iniziare a scendere in piccoli tornanti, sempre immerso nel bosco. Poco dopo ci troveremo sulla strada che riporta al paese di Pomezzana. Non ci resta che ripercorrere il breve sentiero e poi le viuzze del paese e arriveremo al parcheggio, dove ci attendono le nostre auto. Ritrovo: Partenza: Difficoltà: Tempi percorrenza: Dislivello: Direttore: Coadiutore:

ore 6.45 ore 7.00 da Piazza Oplà con mezzi propri E 6.00 ore circa 700 m circa A.E. Daniele Buongiovanni cell. 339.235720 Daniele Zini cell. 333.6991972

Escursioni 2015 SABATO 9 maggio 2015

MOLINO DEL PALLONE - CASTELLO DI SAMBUCA - PONTE ALLA VENTURINA La ferrovia Porrettana è stata finalmente riaperta e per festeggiare questo evento abbiamo studiato un itinerario con partenza e arrivo alle stazioni interessate dal nostro percorso. Si parte dalla stazione di Molino del Pallone (496 m) nelle cui vicinanze si trova un’antica mulattiera (sentiero 155) che conduce in un bosco ricco di castagni e di macchia mediterranea; dopo circa un’ora e trenta raggiungiamo la località di Posola (942 m), costituita da un nucleo abitativo frequentato soprattutto nel periodo estivo. Da qui iniziamo a percorrere un tratto di strada asfaltata che ci conduce in breve tempo, di nuovo, su sentiero boschivo (n. 163). Dopo

una breve deviazione arriviamo al Convento di Santa Maria del Giglio, suggestivo complesso religioso che possiamo visitare. Riprendiamo quindi il cammino per giungere al borgo di Sambuca Pistoiese (746 m) con visita al Castello di Sambuca e alla chiesa vicina, situate su un verde sperone, in posizione dominante verso la Valle della Limentra. Dopo la sosta per il pranzo al sacco riprendiamo il percorso attraverso la Via Francesca della Sambuca, ramo secondario della Via Francigena. Raggiungiamo infine Pavana (492 m) e la stazione di Ponte alla Venturina (394 m), da cui riprendiamo il treno per arrivare a Pistoia. Partenza: ore 8.00 Stazione FS PT, in treno per Molino del Pallone Ritorno: in treno da Ponte alla Venturina Difficoltà: E Tempi percorrenza: 6 ore Dislivello: 446 m in salita; 548 m in discesa Direttore: Giuliana Valenti cell .380.7924741 Coadiutore: Renzo Becagli cell. 329.2192248 Si invitano i partecipanti a munirsi di biglietto ferroviario per il percorso: Andata: Pistoia-Molino del Pallone - Ritorno: Ponte alla Venturina-Pistoia

DOMENICA 17 maggio 2015

PALAGNANA - M. CROCE (1314 m) Il Monte Croce è la montagna delle giunchiglie che vede fiorire, in un’esplosione fantastica, nel mese di maggio lungo la sua costa orientale. L’escursione verrà effettuata con mezzi propri; partenza dal paese di Palagnana (757 m). Dalla strada imboccheremo il sentiero 3 che s’inerpica fino al Rifugio Albergo Alto Matanna, da dove seguiremo il sentiero 109 sul fianco est del monte Nona. Raggiungeremo così la Foce delle Porchette (982 m), antico passo che congiunge Palagnana con Cardoso, in Versilia. Dal piccolo valico, la vista spazia sulla lontana costa e sul gruppo delle Panie. Proseguiremo a destra su un sentiero che ci porta a fianco del Monte Croce (segnavia n.108), lato di Palagnana, che procede dapprima in falsopiano, poi comincia a salire per una gola molto pittoresca denominata Le Scalette, inerpicandosi ripidamente con tratti esposti, ma facili ed assicurati da corde metalliche, fino a pervenire ad un prato, località Fonte del Pallino. Saremo di fronte al dosso sommitale del Croce. Procederemo ancora sul sentiero che ricomincia a salire finché non supera la cresta sud del monte fino a raggiungere, senza grande sforzo, la cima del Monte Croce (1314 m) dove potremo consumare il nostro pranzo al sacco di fronte a una splendida e ravvicinata vista sul gruppo delle Panie. Riprenderemo poi la discesa lungo la cresta orientale

del monte che termina di nuovo sul sentiero 108 ad una piccola sella erbosa alla base del dosso della montagna, che ci porterà in breve tempo alla Foce del Termine (1119 m). Da qui imboccheremo il sentiero 135 che ci riporterà al paese di Palagnana dove ci attendono le nostre auto. Ritrovo: ore 6.45 Partenza: ore 7.00 da Piazza Oplà con mezzi propri Tempi percorrenza: 6 ore circa Difficoltà: E Dislivello: 600 m circa Direttore: A.E. Daniele Buongiovanni cell. 339.235720 Coadiutore: Daniele Zini cell. 333.6991972 23

Escursioni 2015 DOMENICA 24 MAGGIO 2015

CAMMINANDO SULLA SAMBUCA La parte di montagna che andremo ad esplorare in questa escursione è il primo tratto della valle del fiume Limentra, che da Spedaletto porta a San Pellegrino al Cassero. Lo faremo percorrendo inizialmente una bellissima strada Paese di Stabiazzoni forestale che, in continua ma morbida salita, ci conduce a Poggio Moscona (1200 m), dove lasceremo la strada per proseguire su sentiero nel bosco, passando sotto il monte Scalocchio fino a

DA MARTEDì 26 A SABATO 30 MAGGIO 2015

COSTA AMALFITANA La gita sulla Costiera Amalfitana si svolgerà nei giorni 26-30 maggio 2015. Partenza e arrivo a Pistoia con treno o con pulmino. Soggiorno in hotel a tre stelle ad Agerola, con trattamento di mezza pensione. Sono previste le seguenti escursioni: primo giorno visita

raggiungere i paesi di Pianezzi, con bellissimi prati, e Case Sarti, meglio conosciuta perché da alcuni anni la comunità Elfa vi si è insediata, ristrutturando e adattando alle loro necessità tutte le capanne abbandonate. Da lì scenderemo attraversando alcune piccole borgate, ben curate e immerse in centenari castagneti, per raggiungere il paese di Stabiazzoni toccando poi la Statale, dove, se qualcuno avesse esaurito tutte le energie, si può tranquillamente fermare per essere recuperato più tardi. Raggiungeremo il luogo di partenza con delle auto che la mattina avremo avuto modo di portare nel parcheggio del paese. Partenza: Difficoltà: Tempi percorrenza: Dislivello: Pranzo: Direttore: Coadiutori:

ore 7.30 Piazza Oplà con mezzi propri E 7-8 ore comprese le soste circa 600 m sia in salita che in discesa al sacco Gherardini Alda cell.393.2168863 Piva Giuseppe cell. 338.7639963 Pezzino Daniel, Pacini Flavia

al Vesuvio, secondo, terzo, quarto giorno trekking su sentieri (Sentiero degli Dei, Sentiero delle Ferriere, Punta Campanella) con accompagnamento di guide locali; quinto giorno attività da stabilire al momento. Il costo complessivo previsto per viaggio, hotel, guide si aggirerà sui 360 euro a persona. Il numero complessivo dei posti disponibili è di 25 persone al massimo. Per informazioni contattare i direttori di gita Giampaolo Perugi (340.4656616) e Vittorio Minelli (335.207521).

UN GENTILE OMAGGIO A TUTTI I SOCI CAI Via Sestini, 22/24 - PISTOIA - Tel. 0573.452243 24

Escursioni 2015 DOMENICA 31 MAGGIO 2015

GIORNATA NAZIONALE DEI SENTIERI Il sentiero 100, quello che da La Lima porta fino a Lagonero, è sicuramente dopo lo “00” il nostro itinerario più lungo ed impervio. Proprio per le sue caratteristiche di difficile accessibilità è fra tutti i sentieri in carico alla nostra Sezione uno fra quelli meno mantenuti. Nel 2014 è stata avviata una campagna di recupero della percorribilità con interventi di pulizia e segnatura sui tratti iniziale e finale. Manca ancora il ripristino di tutto il tratto centrale, quello da Prato Bellincioni fino quasi a Campolino, per restituire al frequentatore della montagna un itinerario sicuramente affascinante e ricco di scorci paesaggistici di assoluto interesse.

SABATO 6 e DOMENICA 7 GIUGNO 2015

Alta Via dei Monti Liguri: PARCO DEL BEIGUA Il Parco del Beigua è uno spettacolare balcone creato da montagne che si affacciano sul mare e che prende il nome dal Monte Beigua (1.287 m). Il Parco ha ricevuto nel 2005 il

È per dedicarci a questi lavori che quest’anno abbiamo pensato di spendere la Giornata Nazionale dei Sentieri; vorremmo, con il vostro aiuto, terminare la campagna di interventi sul sentiero 100 proprio il 31/05. Abbiamo bisogno di molte mani, vorremmo organizzare più squadre di lavoro autonome che in contemporanea, intervenendo su singoli tronconi, ci permettano di restituire il 100 al suo splendore. Una giornata quindi di lavoro ma anche una giornata di condivisione di un impegno importante per la sezione ed i suoi Soci; una giornata in allegria su uno dei nostri percorsi in quota più belli. Per informazioni contattare Daniele Fronges (cell.338.6181891) e Stefano Marini (cell. 339.1835906).

mobile l’albergo ristorante “Monte Beigua” dove pernotteremo (camere con bagno - € 45.00 per mezza pensione). Programma: Primo giorno - Prato Rotondo-Rifugio Padre Rino-Collettassa-Monte Argentea-Rifugio Argentea-Cima del PozzoPrato Rotondo Giro ad anello nel cuore del massiccio del Beigua, per altipiani erbosi, crinali, boschi e pietraie con notevole varietà di panorami. Difficoltà: E Dislivello: salita / discesa: 400 m circa Tempi percorrenza: 4 / 5 ore Secondo giorno - Prato Rotondo-Lago della Biscia-Ca’ Du Che-Torbiera del Laione-Prato Rotondo Giro ad anello lungo un “sentiero natura” del Parco che tocca uno spettacolare “campo di pietre” e due interessanti zone acquitrinose situate sul versante settentrionale del Beigua (probabile la presenza di una guida ambientale).

Rifugio Argentea

titolo di Geoparco Europeo e Globale sotto l’egida dell’Unesco, per le sue caratteristiche geomorfologiche. Si ritiene che il Monte Beigua sia stato un luogo sacro per gli antichi liguri in quanto la radice stessa del nome potrebbe fare riferimento alla primitiva divinità alpina “Beigus” e per la notevole quantità di incisioni rupestri presenti. Passando per Varazze e Alpicella, si raggiunge in auto-

Difficoltà: Dislivello:

E salita / discesa: 250 m circa

Partenza: Direttore: Coadiutore:

ore 6.30 da piazza Oplà con mezzi propri Rosetta Donnini cell. 328.6422065 Giuliana Valenti cell. 380.7924741

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Escursioni 2015 Domenica 14 giugno 2015

ARNI - MONTE FIOCCA - PASSO SELLA -ARNI Siamo nel cuore delle Apuane. Si parte da Arni,  ultimo avamposto della civiltà prima che la tortuosa e spettacolare strada di collegamento tra la Garfagnana e il massese sprofondi verso il versante marittimo. Da questo duro cuore di marmo delle Apuane, prendiamo il sentiero 144, seguiamo la stradina asfaltata fino ad arrivare ad Orioli, dove ha inizio la traccia vera e propria. La salita è subito dura e guadagniamo rapidamente quota con alcune risvolte. Intanto il panorama inizia ad aprirsi e rimaniamo estasiati nel vedere la Cresta del Vestito, proprio di fronte a noi. Raggiungiamo – sempre seguendo il 144 – una prima selletta e procediamo lungo il sentiero tra paleo e roccette. Dopo circa 1 h 30’ di cammino superiamo la pronunciata cresta sud del M.Fiocca (loc. Malpasso – 1425 m) e davanti a noi si para uno spettacolo apuano di prim’ordine: sulla sinistra il vicinissimo bosco del Fatonero, mentre più lontano il Sumbra, con il suo orgoglioso spigolo ovest, domina la scena. Proseguiamo lungo il 144  e giungiamo finalmente nel bosco del Fatonero. Entriamo nel mondo del Fatonero dominato da enormi faggi che rendono l’atmosfera davvero un po’ “magica”... Oltrepassiamo alcuni canali, usciamo dal bosco e superiamo una dorsale proveniente da Passo Fiocca. Si apre ora un panorama molto suggestivo: il Sumbra è proprio di fronte a noi, mentre l’ormai vicino Passo Fiocca ci appare come un grande tappeto di roccia. Seguiamo ancora il sentiero che – superata la dorsale – svolta decisamente a sinistra. Giungiamo – dopo aver superato una piccola faggeta – a Passo Fiocca (1550 m). Il Passo Fiocca è quello che si dice un “paesaggio lunare”, è una enorme placca rocciosa, regolare e relativamente pianeggiante che collega il Sumbra al Fiocca. Da qui dobbiamo seguire l’ampia cresta est del Fiocca, percorsa in questo primo tratto dal sentiero 144 che dopo poco abbandoniamo. Seguiamo ancora la cresta della montagna e giungiamo in vetta al M.Fiocca (1709 m). Infine seguendo la cresta est della montagna rincontriamo il sentiero 144 all’altezza di una selletta erbosa. Qui abbandoniamo la cresta e svoltiastampa e copia tutti i formati scansione tutti i formati fotografie su carta kodak stampa cad laser e plotter

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Panorama dal Monte Fiocca

mo a sinistra seguendo il 144 che compie un ampio giro nell’ombroso e freddo versante nord del Fiocca. Incontriamo un paio di punti un po’ esposti, sfioriamo Capanna Romecchio (1445 m) e dopo una breve ma ripida salita guadagnano nuovamente quota fino a giungere ad un evidente intaglio che ci spalanca le porte sull’ampia radura di Passo Sella (1500 m), uno dei luoghi più rilassanti delle Apuane. Dopo una sosta ripartiamo alla volta di Arni che raggiungiamo dopo un’ora seguendo l’evidente strada marmifera. Partenza: ore 6.30 Piazza Oplà con mezzi propri Difficoltà: E Tempi percorrenza:   6.30 ore circa Dislivello: 900 m circa Pranzo: al sacco Direttore: Alessandro Pallotti cell. 338.9901005 Coadiutore: A.E. Daniele Buongiovanni cell. 339.235720

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Escursioni 2015 DOMENICA 21 GIUGNO 2015

ALTOPIANO DELLE PIZZORNE L’Altopiano delle Pizzorne, situato a nord della pianura lucchese, è delimitato dalle valli: Lima a nord, Pescia di Collodi a est, Garfagnana a ovest. L’altezza dei suoi principali rilievi è relativamente modesta rispetto alla catena principale dello spartiacque appenninico. Solamente alcune quote sono di poco superiori a 1000 metri. Malgrado questi dati la sua posizione consente di ammirare notevoli panorami sulle valli circostanti: dalla pianura di Lucca fino alla catena del M. Serra e al mare. Notevole è la sua copertura arborea, formata da folte foreste di latifoglie e conifere, e la sua fitta rete di sentieri e strade forestali. Caratteristici i paesi insediarti sui versanti: Matraia, Pariana, Boveglio, Villa Basilica (sede comunale); interessanti alcuni siti: a M. Pietra Pertosa sono visitabili i resti di una struttura sepolcrale preistorica e gli scavi che hanno riportato alla luce un villaggio del III secolo a.C. abitato da popoli liguri apuani; lungo il percorso incontreremo antiche e suggestive pievi dedicate a S. Bartolomeo e alla Madonna del Monte. L’itinerario, che percorre strade forestali, facili sentieri e brevi tratti di strada asfaltata, si snoderà nella parte più elevata dell’altopiano con partenza e ritorno dal ‘Romitorio’, dove sono presenti ampi parcheggi, un ristorante e un negozio di generi alimentari.

Madonna del Monte

Partenza: ore 7.00 Piazza Oplà con mezzi propri Difficoltà: E Tempi percorrenza: 5/6 ore Dislivello: 500 m circa Direttore: Renzo Becagli cell. 329.2192248 Coadiutore: Maria Chiara Morozzi cell. 333.3507884

Venerdì 19 giugno in Sezione proiezione documentario ambientale sulle Pizzorne

Scaffaiolo, Croce Arcana, Cima Taufi, Libro Aperto e infine il traguardo in piazza dell’Abetone. Il ritrovo è al rifugio Portafranca per le ore 20 da dove, alle una circa della notte, partiremo.

DOMENICA 28 GIUGNO 2015

TRAVERSATA NOTTURNA RIFUGIO PORTAFRANCA - ABETONE Anche quest’anno, nell’ambito della manifestazione podistica Pistoia-Abetone, la nostra Sezione organizza la classica traversata notturna con partenza dal rifugio Portafranca e arrivo all’Abetone. Escursione lunga e faticosa che percorre il crinale tosco-emiliano dell’Appennino: dal Passo del Cancellino, Lago

Partenza: Difficoltà: Durata: Responsabile:

ore 1.00 dal rifugio Portafranca EE 8 - 9 ore Gruppo Escursionismo

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Viale Adua, 358/360 - 51100 Pistoia - Tel. e Fax 0573 402437 E-mail: [email protected] www.altaquotaoutdoorlife.com 27

Escursioni 2015 DOMENICA 5 luglio 2015

PIAN DEGLI ONTANI - TORRE DEL FATTUCCHIO - LAGO NERO La gita prende inizio dai campi sportivi di Pian degli Ontani dove lasceremo le macchine. Attraverseremo la Borgata di Case della Diga (così chiamata perché un tempo era stata eretta una diga sul Sestaione). Da qui risalendo il fiume si giunge alla Torre del Fattucchio, un monolito ben visibile anche dalla strada provinciale n. 12 che unisce Pian degli Ontani a Pian di Novello. Seguendo sempre il greto del fiume giungeremo al Ponte della Sega che attraverseremo e, tenendo il fiume a destra, saliremo fino all’affluente del Doccione, fino a giungere all’omonima cascata. Giunti alla Cascata del Doccione, si procede per il bosco fino a ritrovare, poco sopra, e non meno bello da vedere, il fosso che, attraversando suggestivi lastroni di arenaria e insinuandosi fra macigni, genera la Cascata medesima. Siamo sul sentiero Forestale n. 15, che più avanti scenderà all’Orto Botanico; per un’altra breve variante raggiungiamo l’ex pista azzurra, che risaliremo fino quasi al ponticello del Lago di Greppo, dove, sulla destra, un cartello indica il sentiero che porta al Lago della Bruciata o Bruciate (due specchi d’acqua quasi completamente intorbati). Il percorso continua con un gradevole sali-scendi fino a riprendere il sentiero che, salendo dall’azzurra (ne abbiamo visto l’inizio poco prima), conduce ai Sassi Scritti, luogo ameno, caratterizzato da curiose incisioni rupestri più o meno recenti. Lasciato il sentiero che riporta alla Casetta dei Pastori, prendiamo una variante a sinistra, che, restando in quota, ci condurrà in breve ad attraversare l’ex pista rossa, fino ad intercettare il sentiero che, staccandosi da questa, porta diretto alla Foce di Campolino. Giunti, poco più innanzi, alla brughiera, si prende a destra fino ad entrare nel bosco attraverso la ben visibile apertura

Lago della Bruciata - Pian degli Ontani

del sentiero n. 106 che ci condurrà gradevolmente al Lago Nero. Partenza: ore 7.00 Piazza Oplà con mezzi propri Difficoltà: E Tempi percorrenza: 7-8 ore (soste incluse) Dislivello: 600 m circa in salita e in discesa Pranzo: al sacco Direttore: Pacino Pacini cell. 335.7014987

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Escursioni 2015 SABATO 11 E DOMENICA 12 luglio 2015

“FERRATA MARINO BIANCHI” AL CRISTALLO E “SENTIERO ATTREZZATO IVANO DIBONA” Siamo appena oltre Cortina, verso il passo Tre Croci, il Gruppo del Cristallo ci guarda dall’alto dei suoi 3221 m. Arrivati a Passo Tre Croci dovremo rassegnarci ad un rivoltante supplizio: salire in funivia fino al Rifugio Lorenzi; purtroppo

La “ferrata Marino Bianchi”

non si può fare altrimenti, il tempo è tiranno e per noi che partiamo da lontano e vogliamo regalarci la “Marino Bianchi” al pomeriggio questa è l’unica opzione. Chi non volesse provare questa breve ma emozionante ferrata che sale fino ai 3154 m della Cima di Mezzo del Cristallo potrà salire a piedi dal Passo Tre Croci fino al Rif. Son Forca; da qui, con calma, nel pomeriggio raggiungere, con la traballante ovovia biposto, il Rifugio Lorenzi. Ma la domenica, tutti insieme, ci aspetta uno dei percorsi più affascinanti di tutte le Dolomiti: il sentiero attrezzato “Ivano Dibona”. Il primo tratto sale subito alle postazioni italiane risalenti alla I guerra mondiale; alcuni tratti attrezzati con cavo e passerelle in legno condurranno l’escursionista di

Il sentiero attrezzato “Ivano Dibona”

fronte al mitico Ponte Cristallo, una campata unica di cavi d’acciaio e legno sospesi nel vuoto per una lunghezza di oltre 30 metri; subito dopo il ponte due scalette metalliche, una dopo l’altra in sviluppo quasi verticale, ci permetteranno di superare i circa 10 metri che ci separano dalla cresta sommitale. E qui lo spettacolo che si apre alla nostra vista è uno di quelli che non si dimentica facilmente: Cadini, Tre Cime di Lavaredo, Paterno, Croda dei Toni, Tre Scarperi, Croda Rossa, Fanes, Tofane, Cinque Torri, Pelmo, Antelao, Sorapis. Un 360° sulle cime più alte e famose di tutto il comprensorio dolomitico condito da un affaccio mozzafiato sulla conca ampezzana. Il percorso segue la linea di cresta del gruppo Cristallo percorrendo le vie di collegamento costruite dagli alpini durante il primo conflitto in un susseguirsi continuo di incontri con baracche, ruderi, passerelle, linee di filo spinato, salite e discese verso il Vecio del Forame e poi giù verso la cresta dello Zurlon dove erano posizionate le batterie delle artiglierie italiane che battevano le postazioni austriache del Monte Piana. L’itinerario, lungo quasi 8 ore, terminerebbe alla località Ospitale dove potrebbe venire a riprenderci il Bus a noleggio. Qualora decidessimo di utilizzare i mezzi propri, dovendo rientrare verso Passo Tre Croci, dovremo abbandonare a metà il Sentiero Dibona scendendo lungo la via di fuga, adesso attrezzata con cavo metallico continuo, che si stacca dal tracciato principale poco dopo il Vecio del Forame. I percorsi di sabato e domenica, non particolarmente impegnativi, richiedono comunque abitudine alle esposizioni, passo sicuro e conoscenza delle tecniche di progressione in ferrata. Posti disponibili 25. Partenza: da stabilire Difficoltà: EEA; obbligatorio Set da ferrata (kit, casco, imbragatura, tutti omologati); scarponi da montagna alti sulla caviglia con battistrada ben scolpito; abbigliamento idoneo alle quote toccate. Tempi percorrenza: il sabato 2.30 ore o 1.30 ore, secondo l’itinerario; la domenica dalle 7 alle 8 ore, secondo l’itinerario. Dislivelli: il sabato 200 m o 400 m di salita (secondo l’itinerario); la domenica 1500 o 1200 m in discesa (secondo l’itinerario). Direttori: ANE Marini Stefano cell. 339.1835906 AE/EEA Buongiovanni Daniele cell. 339.235720 29

Escursioni 2015 DA SABATO 11 A SABATO 18 luglio 2015

SETTIMANA ALPINA IN VAL DI FASSA Di questa iniziativa, nuova per la nostra sezione, è già stata data notizia tramite e-mail dal Presidente ai soci e simpatizzanti e con locandina affissa in sede. In data 27 febbraio è stata tenuta in sezione una riunione di programmazione con gli interessati, considerata la necessità di prenotare sia il bus che l’Hotel entro il 31 marzo. Le adesioni sono state in buon numero ma non sufficiente da consentire il noleggio di un bus ad un costo accettabile, per cui il viaggio sarà effettuato con mezzi propri, abbinandosi opportunamente. Il soggiorno sarà a Campitello di Fassa presso l’Hotel “Enrosadira” 3 stelle, fornito di tutti i confort e con ottimi requisiti.

DA GIOVEDI 23 A DOMENICA 26 luglio 2015

PALE DI SAN MARTINO

Rifugio Rosetta

L’escursione prevede un percorso ad anello che parte e rientra a San Martino di Castrozza. Quattro giorni su alcune delle montagne più belle delle Dolomiti, le montagne di corallo, un trekking da rifugio a rifugio, godendo di panorami mozzafiato e colorate e profumate fioriture. Il primo giorno raggiungeremo il rifugio Rosetta, utilizzando per il primo tratto la cabinovia del Colverde quota 1965m e a piedi lungo il sentiero 701 in costante salita fino a quota 2580m dove pernotteremo. Il secondo giorno, lungo il sentiero 707, cammineremo inizialmente in un paesaggio quasi lunare a fianco del maestoso ghiacciaio della Fradusta, per poi scendere lungo la verdeggiante Val Canali, fino ad arrivare al piccolo e accogliente rifugio Treviso quota 1629m. Il terzo giorno dobbiamo raggiungere il rifugio Velo della Madonna quota 2358m. Il percorso inizialmente in discesa attraversando malghe e pascoli deve intercettare il sentiero Camillo de Paoli 734 che in costante salita ci offrirà una vista 30

Il programma di massima delle escursioni è quello comunicato e affisso all’albo in Sezione che comunque è adattabile a tutti i livelli di escursionisti, compresi bambini e nonni. Si può dire che ormai il gioco è fatto, tuttavia ci sono ancora disponibilità di camere in Hotel per altri eventuali interessati che dovranno comunque comunicarlo in tempi brevi, con il versamento dell’anticipo di € 100 agli organizzatori. Sarà tenuta una prossima riunione in sezione per tutti coloro che si sono iscritti, per una più dettagliata programmazione. Chi volesse ulteriori informazioni può rivolgersi ai sotto indicati referenti organizzatori. Direttore: Ugo Fanti cell. 335.6241663 Coadiutore: Adriana Mazzoni cell. 338.2671602 magnifica del Cimerlo, Cima Stanga, Cima Madonna, senza farci mancare anche un breve e non molto impegnativo tratto attrezzato. Il quarto giorno rientreremo al paese di San Martino di Castrozza su sentiero 721 costantemente in discesa, dove sarà possibile pranzare prima della partenza per rientrare a Pistoia. Partenza: Difficoltà: Tempi percorrenza e Dislivelli: Direttore: Coadiutore:

da stabilire EE 1° giorno 600 m circa in salita, tempo percorrenza 2-2.30 ore. 2° giorno 800 m in discesa, tempo percorrenza 8 ore 3° giorno 300 m in discesa, 1000 m in salita, tempo percorrenza 6 ore circa. 4° giorno 800 m in discesa, tempo percorrenza 3 ore. Alda Gherardini cell. 393.2168863 Letizia Bettazzi

Val Canali

Escursioni 2015 SABATO 29 E DOMENICA 30 AGOSTO 2015

FERRATA DELLE “MESULES” La potremmo definire come una classica delle dolomiti ma sarebbe riduttivo; con le Mesules si tocca la storia dell’escursionismo dolomitico. La ferrata, costruita nel 1912, è la più vecchia delle Dolomiti ed è tutt’ora una delle più impegnative. Il percorso inizia subito salendo in verticale le prime torri del Sella; la roccia è sempre ottima e gli appigli non mancano ma l’esposizione è veramente “importante”. Il cavo metallico, quasi sempre continuo, ci accompagna fino al passaggio chiave della prima parte di salita: una impressionante fessura entro la quale corre il cavo per il superamento della quale occorrono non pochi contorsionismi, destrezza e buona tecnica di arrampicata. Superato questo primo tratto di salita il percorso ci concede un poco di fiato attraversando un primo pianoro che conduce alla seconda parte del tratto di salita, quello prospiciente il Piz Selva (2940 m) meta finale del nostro itinerario di salita. Circa 3ore e mezza; 700 metri, un dislivello non indifferente, difficoltà tecniche rilevanti e non è ancora finita. Mancano ancora circa 4 ore di discesa per tornare alla strada che risale a

L’attacco della ferrata

passo Sella. Complessivamente occorreranno almeno 8 ore per salire e rientrare; un percorso quindi impegnativo, difficile, faticoso, riservato ad escursionisti esperti ed allenati, in possesso di una buona preparazione tecnica e di resistenza per un percorso memorabile. Ma allora questa uscita è solo per pochi? Le Mesules sicuramente sì; ma nulla vieta che gli escursionisti con meno velleità possano cimentarsi in uno dei tantissimi percorsi che gravitano tutt’attorno al Sassolungo: il KaiserWeg verso il Rif. Sassopiatto oppure il giro dal Rif. Demetz, Rif. Vicenza, Rif. Dibona, città dei sassi, Passo Sella, tanto per citarne al-

Il passaggio chiave

cuni e non sarebbero i soli. Una possibilità per tutti quindi in questa due giorni dolomitica, con pernottamento al Passo Sella, punto di partenza di tantissimi sentieri in uno dei numerosi Rifugio/Albergo presenti. Partenza: Difficoltà: Tempi: Dislivelli:

da stabilire per la ferrata “EEA” con obbligo di Set da ferrata (kit, casco, imbragatura, tutti omologati); scarponi da montagna alti sulla caviglia con battistrada ben scolpito; abbigliamento idoneo alle quote toccate; per l’escursione “E” con obbligo di attrezzatura ed abbigliamento idonei con particolare riferimento all’obbligo di calzature alte, da montagna, con battistrada ben scolpito. per la ferrata delle Mesules almeno 8 ore; per l’itinerario “E” dalle 4 alle 5 ore secondo il percorso. per la ferrata delle Mesules 700 m di salita; 1000 m di discesa; per l’itinerario “E” dai 300 ai 400 m di salita complessiva secondo il percorso.

Direttori di escursione “EEA”: ANE Marini Stefano cell. 339.1835906 AE/EEA Buongiovanni Daniele cell. 339.235720 Direttore di escursione “E”: Fantacci Elisabetta 31

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