Fragilità e cure domiciliari
L’idea che ha guidato il gruppo di lavoro Aumento significativo dell’indice di vecchiaia, dei pazienti con multiproblematicità e comorbilità, disagio socio economico secondario anche alla crisi attuale. Di fronte ad un aumentato bisogno, occorre un sistema che: non disperda risorse economiche soddisfi nel modo più appropriato e integrato le necessità dell’utente
il presupposto per realizzare questa condizione: la valutazione preliminare pluridisciplinare del bisogno sanitario e del contesto sociale e familiare per dare risposte ad un ventaglio articolato di
bisogni, di tipo sanitario, assistenziale, sociale; con approccio multi professionale interfacciando i molti soggetti, le famiglie, i MMG, gli erogatori territoriali, le strutture di ricovero, i servizi comunali
Come è cambiata l’attività sulla fragilità È l’area dove si è realizzata la più imponente trasformazione degli assetti funzionali e organizzativi: Dal 2004 progressivo disinvestimento sui servizi dedicati alla fragilità con esternalizzazione prima delle attività erogative, poi di quelle valutative e prescrittive contrazione della disponibilità di servizi spostamento delle funzioni ASL verso compiti amministrativi di acquisto e controllo
Strutture fragilità e cure domiciliari oggi Distretto e Popolazione Sedi n. operatori D1 115.675
C.so Italia 52
D2 337.003
P.Le Accursio5 Via Farini 9 Via Sant'Arnaldo 17 Via Lessona 55
D3 295.807
Via Ricordi 1 Via S. Elembardo, 4 V.Le Zara 100 Via Pini 1
D4 268.261
Via Oglio 18 Viale Tibaldi 41 Via Fantoli 5/7
9,4
D5 323.422
P.zza Bande Nere 3 Via A. Da Baggio 54
8,6
D6 134.527
COLOGNO M.SE via Arosio 2 SESTO S.G. Via Marx 195
4,6
D7 142.539
CINISELLO B. via Terenghi 2
5,2
2,2 8,9 10,6
Quali attività oggi Compiti ad alto contenuto amministrativo orientamento alla rete dei servizi ricevimento utenza, informazioni, analisi del bisogno, (es. domande Invalidità Civile, richieste presidi e ausili, procedura richieste di terapie domiciliari specifiche, ricoveri definitivi in RSA e di riabilitativi in IDR ecc.) raccolta e consulenza per domande per contributi regionali (es L.23/99/SLA/ Dote INPDAP) Compiti residuali di tipo sociosanitario Visite domiciliari e organizzazione della valutazione multidimensionale dei casi complessi Prevenzione (ormai residuale) del deterioramento cognitivo, e motorio, lesioni da decubito , malnutrizione, uso improprio dei farmaci, disagio affettivo e psicosociale, crisi delle famiglie.
Fragilità e cure domiciliari Alcuni dati esemplificativi di attività – (dati 2011) Prima accoglienza
n. contatti
27.334
valutazione multidimensionale
n. pazienti valutati
3.736
controlli ex post
n. voucher controllati nel periodo
1.136
Educazione alla Salute: n. corsi attivati educazione al Movimento n. partecipanti
154 2.814
Alcuni dati di assistenza integrativa territoriale (dati 2011) forniture assorbenza
n. assistiti nel periodo 33.174 (in carico)
forniture assorbenza
n. nuovi assistiti nel periodo
forniture diabetici
n. assistiti nel periodo 52.234 (in carico)
Protesi e ausili, ventilatori
n. autorizzazioni
Protesi e ausili
n. assistiti trattati nel periodo Gestione magazzino ausili n. ordini aziendale
6.757
24.932
16.518 25.859
Criticità del Sistema del Voucher ADI: “questo sistema riduce davvero i costi?” in passato ASL valutava la globalità delle
necessità del soggetto e formulava un piano di assistenza oggi è il MMG ad attivare l’assistenza domiciliare autorizzando diversi livelli di voucher l’assistito richiede la prestazione direttamente all’Ente Gestore Pattante prescelto, che redige un piano di assistenza individuale (PAI). La funzione di controllo ASL è svolta a campione
Criticità del Sistema del Voucher ADI: “questo sistema riduce davvero i costi?” Il ruolo dei MMG che non riescono ad assolvere
compiutamente il compito valutativo ed informativo voucher inappropriati attivati in modo incongruo e diseconomico (es. infermieri per compiti assistenziali, VCH di tipo riabilitativo assegnati per problemi assistenziali)
I protocolli e piani di assistenza individuali (PAI) autodeterminati dai pattanti determinano la frequenza delle prestazioni e il livello voucher cioè dei rimborsi da computare impossibilità cambiare il profilo assistenziale questionari di customer satisfaction inattendibili
Criticità del Sistema del Voucher ADI: “questo sistema riduce davvero i costi?” Si sono perse le caratteristiche di globalità e
pluridisciplinarietà della valutazione: è un carico del cittadino ricomporre la frammentazione si è perso il controllo diretto dei piani di assistenza da erogare con lievitazione dei costi UVM: rimane per i soli casi complessi (es. anziano con problemi psichiatrici) la valutazione multidimensionale svolta da una equipe sociosanitaria anche con esterni (geriatra, assistente sociale, MMG, figure professionali dei servizi di rete coinvolte )
Le sperimentazioni regionali di valutazione per assistenza domiciliare: “ a chi servono?” Colta la debolezza del sistema di valutazione RL ha
ricondotto sperimentalmente ad ASL le attività di valutazione del bisogno sanitario “ADI SPER” valutazione e compilazione delle schede regionali dati nei programmi ADI SPER e ADI WEB modulistica contatti e computo mensile dei dati VAOR da luglio 2014 sperimentazione di una nuova scheda di rilevazione e attivazione VCH; la scheda è molto articolata e di lunga compilazione, deve essere somministrata durante visita domiciliare
Le sperimentazioni regionali di valutazione per assistenza domiciliare: “ a chi servono?” Entrambe le sperimentazioni rispondono in modo autoreferenziale ad esigenze amministrative, trascurano le difficoltà operative, il disagio degli utenti, e comportano: eccessiva burocratizzazione (“è maggiore il tempo di compilazione che di assistenza”; “ ma questi programmi li hanno trovati nelle patatine?”) dispendiosità di tempo per operatori e per utenti e diseconomicità (agenzie esterne in appalto per reclutare sufficienti valutatori) dubbia efficienza delle schede nel cogliere i bisogni, che l’esperienza dei servizi avrebbe potuto correggere
assistenza integrativa territoriale: prescrizione e fornitura di dispositivi protesici Considerazioni analoghe alla ADI possono essere fatte per la appropriatezza e la economicità della erogazione di protesi ed ausili: le funzioni prescrittive (on line) sono affidate a medici specialisti, che hanno una competenza clinica specifica, non la visione globale del bisogno l’assistito richiede ed ottiene direttamente dal fornitore gli ausili prescritti ASL autorizza le prescrizioni protesiche, verifica e controlla le forniture e in caso di inadeguatezza o di difformità dispone la sostituzione.