Breaking Bad di Vince Gilligan – la prima stagione Albuquerque, Nuovo Messico. Un camper corre a tutta velocità lungo una strada sterrata, al volante un uomo con una strana maschera, accanto un uomo svenuto, dietro due corpi che sembrano cadaveri. Il camper sbanda, finisce fuori strada, il guidatore scende, mutande bianche e camicia verde, getta via la maschera, in lontananza risuonano sirene di polizia. L’uomo ha una pistola, la punta nella direzione del suono minaccioso che si sta avvicinando…

Tre settimane prima, quell’uomo, Walter H. White detto Walt (Bryan Cranston) rientrava in casa e trovava una festa a sorpresa per i suoi cinquant’anni (dagli extra del dvd si deduce che l’idea di partenza era che ne avesse 40). Walt insegna chimica in un liceo pubblico. Ama la chimica, ma di fronte ha solo studenti svogliati. Arrotonda lo stipendio in un autolavaggio; di solito sta alla cassa, a volte gli viene chiesto di lavare le auto. È sposato con Skyler (Anna Gunn), visibilmente incinta, e ha un figlio adolescente, Walter jr. (RJ Mitte), con un grave handicap (paresi cerebrale: problemi di linguaggio, stampelle per muoversi: l’attore è a sua volta disabile, la stessa malattia in forma meno acuta). Fra i partecipanti alla festa, spiccano Marie (Betsy Brandt), sorella minore di Skyler, e suo marito Hank (Dean Norris), agente della Drug Enforcement Administration (DEA). La divisione antidroga della polizia ha appena effettuato un colpo, sequestrando un notevole quantitativo di metanfetamine (crystal meth, o semplicemente meth). Walt ha una brutta tosse. Sviene nell’autolavaggio, lo caricano sull’ambulanza. Appena si riprende, chiede al medico di poter scendere: “Non ho una buona assicurazione”. La diagnosi è spietata: cancro ai polmoni, inoperabile, non più di due anni di vita. Lo sguardo di Walt si fissa su una macchiolina di senape sul camice del medico che sta pronunciando la sentenza di morte. Dopo la diagnosi, decide di non dire nulla a moglie e figlio. Ma al primo sopruso nell’autolavaggio, manda affanculo il proprietario e si licenzia: primo segno del cambiamento psicologico che si sta producendo.

Al cognato poliziotto, Walt ha chiesto di poter assistere all’irruzione in un laboratorio dove si fabbrica droga. Quelli della DEA indossano maschere antigas – le stesse viste nel prologo sul camper – perché le metanfetamine possono sprigionare sostanze tossiche. Nel corso dell’irruzione, Walt vede fuggire dalla casa un suo ex studente. Lo segue. Si chiama Jesse Pinkman (Aaron Paul). Si fa riconoscere, gli propone di diventare soci e produrre droga. Ruba gli strumenti necessari dal laboratorio del liceo, mentre l’altro ha il compito di acquistare un camper: lo utilizzeranno come laboratorio mobile. Portano il camper nel deserto di Chihuahua, caratterizzato da rocce rosse e piante spinose. Jesse comprende subito che la meth prodotta dal professore è di ottima qualità. Ma commette l’errore di riprendere contatto con l’ex socio, e questi coinvolge un altro uomo. Sono trafficanti avidi e spietati, pronti a uccidere. Walt si trova costretto a lavorare per quei due. In realtà, finge di farlo. La conoscenza della chimica – getta fosforo rosso nell’acqua bollente, sprigionando fosfina - gli consente di produrre un’esplosione velenosa. Riesce a uscire dal camper, blocca la porta, schiva i colpi di pistola esplosi dai due spacciatori, che rimangono chiusi all’interno. Soffocati. Qui si chiude il flashback e si torna alla scena con Walt in mutande e camicia verde, la pistola puntata nella direzione delle sirene della polizia… Ma sono le sirene dei vigili del fuoco. Walt e Jesse sono salvi. Un pellerossa li aiuta a sollevare il camper finito fuori strada. Tornano in città. Quella notte, la vita sessuale di Walt e di Skyler ha un’improvvisa impennata…

Il secondo episodio comincia alcune ore prima dell’atto sessuale fra i coniugi White, quando Walt e Jesse devono sbarazzarsi dei cadaveri. Ma uno dei due non è ancora morto… Mentre Walt effettua un altro furto nel laboratorio del liceo, quello spacciatore fugge dal camper. Inebetito, vaga senza meta: Walt lo intercetta per caso, e lo cattura. Il cadavere va dissolto nell’acido: Walt istruisce il complice, lo manda al drugstore per comprare un grande recipiente di plastica, ma Jesse non trova nulla di adatto. Lentamente, il sopravvissuto si riprende. Lo portano in cantina e lo legano a un palo con un lucchetto della motocicletta, Walt gli porta acqua e cibo. Di sopra, tirano a sorte chi debba uccidere e chi occuparsi del primo cadavere: tocca a Walt trovare il modo di liberarsi dello spacciatore sopravvissuto: si fa chiamare Krazy 8 (Max Arciniega). Insospettita dagli strani comportamenti del marito, Skyler scopre facilmente chi l’ha appena chiamato al telefono: un ex studente di Walt. Di fronte ai suoi sospetti, il marito non sa trovare scusa migliore che dirle che quel giovane è il suo fornitore di marijuana.

Il cadavere sul camper comincia a puzzare; mentre Jesse cerca di spostarlo, nel suo cortile di casa si presenta Skyler, che gli intima: “Non si azzardi a vendere marijuana a mio marito o se ne pentirà amaramente”. Trascinato il cadavere al secondo piano, e poi nella vasca da bagno, Jesse vi versa tutti gli acidi corrosivi di cui dispone. Quando riappare Walt, e scopre cos’ha fatto, non c’è più tempo per rimediare: una schifosa, rossastra massa gelatinosa sfonda il soffitto e precipita sul pavimento. La serie ha un brusco sussulto che serve a precisarne le coordinate etiche ed estetiche, come la macchiolina di senape sul camice del medico al momento della sentenza di morte. Accade raramente, ma comico e splatter possono convivere: il tono da commedia svanisce in sottofondo, sovrastato dall’orrore.

Con le mascherine, ricacciando indietro il disgusto, Walt e Jesse ripuliscono la casa dalla melma sanguinolenta. Imprigionato in cantina, Krazy 8 vede gocciolare sangue e gas dal soffitto della cantina. A Walt resta solo un’alternativa: liberarlo o ucciderlo. Equivocando una domanda di Skyler, Marie sospetta che il nipote fumi marijuana e ne parla al marito. Lo zio poliziotto cerca di incutere paura a Walter jr., inconsapevole di quanto sta succedendo. Dopo aver scoperto che Walt si è licenziato dall’autolavaggio due settimane prima, di fronte a una nuova menzogna del marito, Skyler lo invita a non rientrare a casa quella notte. Mentre porta il cibo al prigioniero, Walt ha una crisi di tosse. Sviene. Quando si riprende, i due cominciano a parlarsi: Walt confida all’altro della sua malattia incurabile. Krazy 8 si chiama Domingo, è laureato in Economia, il padre ha un grande negozio di arredamento, presso il quale si sono serviti anche i White… Domingo è il primo a sapere del cancro e del perché Walt spacci droga. Quando Walt ha ormai deciso di liberarlo, ecco la terza scena “di culto” che orienta la parabola narrativa di questa serie: fra i cocci del piatto rotto, manca un frammento appuntito, Domingo si è procurato un’arma ed è pronto a colpire. Walt è costretto a strozzarlo con il lucchetto al quale era legato. Torna da Skyler. Quando Jesse rientra a casa, non c’è traccia di Krazy 8. Di lui, non si parlerà più. Intanto, la DEA ha raggiunto la certezza che i nuovi mercanti di droga si servono di un camper.

La DEA scopre, inoltre, che la droga sequestrata è pura al 99,1%. Walt rivela il suo cancro a Skyler, poi al figlio e ai cognati. Marie gli procura un appuntamento con un oncologo di fama (la visita è molto onerosa). Dopo aver fumato meth, Jesse cade in allucinazioni spaventose. Cerca rifugio presso la famiglia, la villetta a schiera di borghesi benestanti: il fratello minore è un piccolo genio, studia oboe e ottavino. I genitori sono sospettosi, quando la donna delle pulizie trova uno spinello, dicono a Jesse di andarsene. In realtà, la marijuana è del fratellino, ma lui non fa la spia. Jesse va da Walt e gli propone di “cucinarne ancora”. Riceve un secco rifiuto. La visita oncologica apre la strada a cure chemioterapiche che Walt sa essere molto invasive. Ora ha un disperato bisogno di soldi. Comincia a tossire sangue. Le competenze scientifiche gli consentono di trovare un po’ di sollievo, sfogandosi contro l’auto sportiva di un ricco agente di borsa: senza farsi notare, Walt manda in cortocircuito la batteria della decapottabile, innescandone l’esplosione.

Ripulito ed elegante, Jesse porta il suo curriculum a una società di marketing, ricavandone una prevedibile delusione. All’uscita, incontra un vecchio amico, anche lui tossico, che fa l’uomo sandwich. Walt e Skyler vanno alla festa di compleanno di Elliott (Adam Godley), il compagno di università di Walt che ha avuto successo. Non viene chiarito, ma sembra che l’idea di partenza su cui Elliott ha fondato la sua ricchezza fosse in parte di Walter, che non ne ha ricavato alcun beneficio. Casa bellissima, magnifico party in giardino, tutti i regali sono molto più costosi di quello portato dai White. Inaspettatamente, dopo aver rievocato i vecchi tempi, Elliott avanza una proposta allettante, e Walt si sente in dovere di parlargli della malattia. Capisce che Elliott ne era già a conoscenza, è stata Skyler a dirglielo: rifiuta il lavoro e si mostra risentito verso la moglie. Con i risparmi del vecchio amico, Jesse torna sul camper e cucina un po’ di meth. Walter jr. viene fermato da un poliziotto mentre cerca di comprare alcol in un drugstore. È ancora minorenne, lo zio Hank riesce a tirarlo fuori dai guai. Skyler spiega ai cognati che i problemi con la marijuana sono di Walt. La meth è di cattiva qualità, contro il parere del socio, Jesse la distrugge. Riprova, ma anche il secondo tentativo è insoddisfacente: la nuova società viene subito sciolta. Quando Walt rientra a casa, trova un’inaspettata riunione di famiglia. A turno, ognuno prende la parola (The Talking Pillow). Lo colpisce la rabbia del figlio, che lo accusa di aver paura, rifiutando le cure. Spiega ai familiari di voler vivere decentemente finché sarà possibile, non sopravvivere penosamente pur di tirare avanti. Davanti al dolore di moglie e figlio, Walt cambia idea: farà la chemioterapia. Gretchen (Jessica Hecht), la moglie di Elliott, telefona a Walt: vuole convincerlo ad accettare il loro aiuto economico. Adesso si capisce che Gretchen era la giovane donna amata dal protagonista. Fingendo di avere soldi che non ha, Walt la tranquillizza, dicendole di potersi permettere la cura. Alla prima seduta, viene accompagnato da Skyler e Walt jr. Infine, Walt torna da Jesse: “Ti va di cucinare?”.

Vanno stabilite regole precise: Walt si dedicherà alla produzione, Jesse alla commercializzazione. E va esclusa ogni violenza. Ma l’immagine successiva – in un’ormai tipica anticipazione di quel che sta per succedere – mostra un Walt diverso, calvo, che si allontana da un’esplosione…

Dopo essersi sottoposto alla chemioterapia, a lezione Walt avverte forti sintomi di nausea. Gli esprime solidarietà Hugo, un gigantesco inserviente ispanico. Il marito comincia a dimagrire, Skyler ne parla in un gruppo di sostegno, in cui Walt inventa una scusa per spiegare il tempo che passa da solo. Nel deserto di Chihuahua, mentre sta cucinando droga, Walt ha un’altra crisi. Jesse capisce che è cancro, e che è in uno stato avanzato. Con un sottofondo musicale, al ritmo di un videoclip, assistiamo alla varia umanità che si rifornisce di metanfetamine da Jesse. Il giovane sarebbe molto più prudente del socio nel gestire le dimensioni del loro traffico. Preferirebbe evitare di pestare i piedi a qualche boss. Walt, invece, sente di non avere tempo: insiste, e allora Jesse si presenta da Tuco (Raymond Cruz). Intanto Hank è nel liceo di Walt: la maschera antigas trovata nel deserto viene da lì. Più tardi, arresta Hugo, che ha piccoli precedenti penali per possesso di droga. Alla DEA sanno che non è lui il colpevole del furto, ma l’ispanico perde il lavoro. Tuco vive in una specie di bunker. È molto sospettoso, però comprende subito quale sia la qualità della droga portata da Jesse. Non ha la minima intenzione di pagare alla consegna, si prende la meth e picchia selvaggiamente Jesse. A casa White, Walt e Skyler giocano a poker con Hank e Marie. In una mano, le due donne escono dalla partita, e fra i due uomini si innesca una sfida psicologica, con il padrone di casa che decide di mettere sul piatto tutte le fiches e Hank che cede, senza andare a vedere. Marie scopre le carte: Walt stava bluffando, nessuno gli aveva attribuito questa capacità. Nella doccia, Walt perde i capelli. Va a trovare Jesse in ospedale, si fa raccontare tutto. Decide di rasarsi il cranio: la scena non viene mostrata, gli autori preferiscono lo sguardo stupefatto di Skyler quando Walt scende a colazione (negli extra si scopre che sette della troupe, fra cui Gilligan, per solidarietà con Cranston, si sono fatti rasare dall’attore protagonista). Walt va da Tuco. Si fa chiamare Heisenberg. Porta con sé cristalli che sembrano anfetamine e invece sono esplosivi (fulminato di mercurio). Con il suo coraggio incosciente, riesce a farsi pagare. Qualcuno ricorderà che Walter White aveva spiegato le esplosioni ai suoi studenti.

Il carattere di Walt si sta facendo sempre meno remissivo. Fa l’amore con Skyler in automobile, a pochi passi da un’auto della polizia: anche la moglie sembra apprezzare il fascino dell’illegale.

Jesse ha messo in vendita la sua casa. “Somigli a Lex Luthor” dice al socio, che gli consegna metà dei soldi incassati da Tuco. Quella è stata solo la prima consegna. Jesse non immagina che Walt/Heisenberg chiederà a Tuco di pagare in anticipo una “partita” di addirittura due chilogrammi. Nel cortile di casa, a margine di una festa per l’ormai prossima gravidanza di Skyler, Hank e Walt fumano sigari cubani. Illegali. Qual è la linea dell’illecito, chiede Walt, riferendosi all’alcol, al proibizionismo, a sostanze divenute legali. Hank replica che il percorso può essere inverso: un tempo, le metanfetamine erano liberamente commerciabili. Per produrre la grande quantità di droga da consegnare a Tuco, Walt e Jesse compiono un furto notturno in una fabbrica di prodotti chimici: è un’incursione grottesca, piena di imprevisti, ma ha successo. Però il camper è ormai inutilizzabile. Cominciano a cucinare nello scantinato. Mentre sono intenti a ottenere i preziosi cristalli, arrivano due famiglie interessate all’acquisto della casa. Diventa chiaro che Marie è cleptomane, e l’ultimo regalo a Skyler l’ha rubato in una gioielleria. La sorella finisce nei guai, ma Marie non ammette il furto. Sembra che gli affari fra Tuco e la coppia di improvvisati spacciatori possano andare lisci, la consegna va a buon fine e così pure il pagamento. Ma davanti a Walt e Jesse, il criminale uccide a mani nude uno dei suoi uomini, che ha osato parlare in vece sua.

“Io mi chiamo Walter Hartwell White. Abito al 308 di Negra Arroyo Lane, Albuquerque, New Mexico, 87104. A tutte le forze dell'ordine, questa non è una confessione. Sto solo parlando alla mia famiglia. Skyler, sei l’amore della mia vita. Spero che tu lo sappia. Walter Junior, tu sei il mio ometto. Ci sono... Ci saranno delle cose... delle cose che verrete a sapere su di me nei prossimi giorni. Volevo solo farvi sapere, ecco, che non importa quello che sembra. Avevo solo voi nel mio cuore. Addio”. È il messaggio videoregistrato che Walter H. White rivolge alla famiglia quando crede stia arrivando la polizia, all’inizio del primo episodio. Vince Gilligan (Virginia, 1967: già fra gli sceneggiatori di X-Files) racconta la storia di un cinquantenne (Bryan Cranston, 1956) che scopre di avere pochi mesi di vita e decide di usare le sue capacità per fare soldi illeciti, molti soldi in poco tempo. “A volte gli esseri umani fanno cose strane per la propria famiglia”, dice alla moglie. “Breaking bad” è un’espressione colloquiale del sud degli USA, per descrivere qualcuno che prende una direzione che lo allontana dalla retta via. La retta via è quella che Walter Hartwell White aveva sempre seguito. È un brav’uomo, non ha mai fatto nulla di male, vuole un gran bene a moglie e figlio. In passato, ha mostrato competenze scientifiche di alto livello, non viene spiegato perché si sia ridotto a insegnare in una scuola pubblica e abbia bisogno di un secondo lavoro per tirare avanti. La vita non è stata molto generosa con lui: aveva un grande amore, e ha sposato il suo migliore amico. Ha avuto un figlio, e l’ha visto crescere con una malattia invalidante. Infine, scopre di essere condannato, di avere non più di due anni di vita. Quel che gli resta da vivere non sarà condizionato dalla paura.

Ha per complice uno sbandato, tossicodipendente, di vent’anni più giovane: ma Jesse (Aaron Paul, 1979) possiede un senso della realtà più saggio del suo.

Breaking Bad – spiega Gilligan - è la dimostrazione lampante della maggiore velocità della tv rispetto al cinema nel dare corpo a un’idea: per i costi, per l’elasticità nel gestire i tempi in cui la trama potrà svilupparsi. Bastano sei settimane, e si può cominciare a girare. La prima delle cinque stagioni è lunga 5 ore e 30’. Il costo di produzione è di tre milioni di dollari per episodio. La natura della serie è urticante. Non si è mai visto un eroe malato di cancro, spesso in mutande, che si arricchisce producendo droga. Eppure, il pubblico si identifica in Walt, nella sua disperazione che diventa fertile, nell’avvicinarsi di una fine che intanto gli regala un soprassalto di vitalità e lo libera da ogni condizionamento morale.

I SETTE EPISODI DELLA PRIMA STAGIONE 1. Questione di chimica (Pilot), scritto e diretto da Vince Gilligan 2. Senza ritorno (Cat’s in the Bag…), regia di Adam Bernstein, scritto da Vince Gilligan 3. Conseguenze radicali (...And the Bag’s in the River), regia di Adam Bernstein, scritto da Vince Gilligan 4. Una malattia scomoda (Cancer Man), regia di Jim McKay, scritto da Vince Gilligan 5. Materia grigia (Gray Matter), regia di Tricia Brock, scritto da Patty Lin 6. Un pugno di mosche (Crazy Handful of Nothin’), regia di Bronwen Hughes, scritto da George Mastras 7. Vendetta (A No-Rough-Stuff-Type Deal), regia di Tim Hunter, scritto da Peter Gould. Breaking Bad è andato in onda sulla rete AMC il 20 gennaio 2008 (l’ultimo episodio della quinta stagione, il 29 settembre 2013); in Italia, dal 15 novembre 2008 (9 novembre 2013). AMC aveva programmato nove episodi (incluso il “pilota”), ma lo sciopero degli sceneggiatori ha ridotto la produzione a sette. Alla fotografia, John Toll, due volte Premio Oscar, nel 1995 e nel ’96, per Vento di passioni e Braveheart, nel ’99 nomination per La sottile linea rossa di Terrence Malick. Le musiche sono di Dave Porter. Emmy Award 2008 a Bryan Cranston come miglior attore protagonista in una serie drammatica. Lo rivincerà anche per la seconda e per la terza serie.

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