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L'ARENA

Mercoledì 20 Aprile 2016

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IL FUTURO DELLA LIRICA. Il commissario nominato dal ministro Franceschini è rientrato a Roma dopo l’incontro in municipio. La Tartarotti convoca i sindacati per giovedì

Arena, la corsa a ostacoli di Fuortes Gli stipendi da pagare subito, il 24 giugno la prima del Festival con Carmen; entro il 30 giugno si può aderire alla legge Bray Toccata e fuga in città per Carlo Fuortes, il sovrintendente dell’Opera di Roma cui il ministro della Cultura Dario Franceschini ha affidato il commissariamento della Fondazione Arena in crisi. Dopo gli incontri di lunedì con gli ormai ex vertici della Fondazione - il sindaco-presidente Flavio Tosi e il sovrintendente Francesco Girondini - il manager culturale è tornato nella capitale. E sembra che vi rimarrà fino al 25 aprile. Una decisione che, in un momento così drammatico e con gli organismi dirigenziali di fatto esautorati dal governo, ha destato sconcerto fra gli addetti ai lavori. Ma con questa mossa, probabilmente, il commissario, ha voluto prendersi una settimana di tempo per studiare accuratamente le carte e per illustrare il caso veronese al ministro Franceschini. Un primo incontro fra i due, secondo indiscrezioni, sarebbe già avvenuto nella giornata di ieri. Un colloquio per parlare delle prime impressioni avute in terra scaligera. Vedremo, quindi, chi incontrerà la prossima settimana. E ai segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil firmatari delle bozze di accordo bocciate per soli due voti dai lavoratori, intanto è arrivata una lettera del direttore operativo Francesca Tartarotti che li convoca per giovedì «per comunicazioni sul mandato del commissario straordinario». La «missione impossibile» per Fuortes è ripianare i debiti: 24 milioni di esposizione con le banche e con i fornitori. E presto altri nodi arriveranno al pettine, come le cause di assunzione intentate da 40 precari. E il referendum sugli accordi aveva fornito la fotografia di una spaccatura verticale fra i lavoratori. Intanto, orchestrali, coristi e ballerini sono al lavoro, come ogni anno, alla vigilia del festival estivo in Arena. Tutto ciò in una situazione al limite del surreale, con gli stipendi di marzo che devono ancora essere pagati (solitamente ciò avviene il 12 del

LAPOSTA DELLAOLGA

L’associazioneJuvenilia

Restaono? Queigiovanimelomani Ilballetto chedifendono lastagionediopereliriche diZanella

Lastagione liricaestiva in Arenacomincerà il24 giugnocon laCarmen: trasolidue mesi

CarloFuortes,commissario

www.larena.it

Hellas,Arena,Castelvècio Ètuttounpianto «L’Hellas Verona non solo rùgola in B» scrive la Olga «ma viene accusata di perdere le partite apposta per andarci, togliendole il merito di perderle, come invece succede, perché non ce la fa a vincerle e nemmeno a pareggiarle». «Il commissario Fuortes, mandato da Roma per organizzare i funerali dell'Affondazione Arena, sta prendendo contatti con i becchini. I

RenatoZanella ritornaa guidareilballetto areniano? Sembraquasiunanotizia inverosimileeppureieriRenato Zanellasièrivistoaggirarsiper lacittàeproprioneiparaggi dellasededellaFondazione Arena,inviaRoma.Zanellanon havolutoperòrilasciarealcuna dichiarazionesullasua permanenzaincittà(anchesela suafamigliapaternarisiedea SanGiovanniLupatoto)né sui rapporti“areniani”, trincerandosidietrounsilenzio assoluto.Lesuecoreografie di ApollonMusagèteeL’uccellodi fuocosumusicadiStravinski, sonoperòtuttoraincartellone alTeatroFilarmonicoe andrannoin scena regolarmenteapartireda giovedì5maggiofinoa domenica8.Ladomandacheci poniamod’obbligoèallora: vedremoilmaestroveronese allaprimadelsuoballetto,fra quindicigiorniinteatro? RicordiamocheZanelladiedele dimissionidadirettoredel corpodiballoarenianonel dicembrescorso,di conseguenzaalladecisionedi chiuderlo.Dimissioni evidentementeperònon accettatedalladirezionedella FondazioneArena,vistoche finoadoggi sulsuositoufficiale èancoracitatocomeattuale direttoredelcorpodiballo.Con gliultimisviluppidellacrisi areniana,lasituazionesembra essersiperòcapovolta:ilcorpo diballorimane, rinforzato ulteriormentedalleultime causevintedaalcunideisuoi componenti.Altranota importanteèconstatareche proprioilcommissarioCarlo Fuortesèstatol’arteficedel rilanciodelballettoall’Opera di Romaecomedaluistesso denunciatoinprecedenza, contrarioallachiusuradel corpodiballoa Verona. G.V.

Juvenilia,networkdeigiovani europeiamici dell’operalirica

mese) a causa del ritardo dei trasferimenti del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo. L’appuntamento della «prima» in Arena con la Carmen - cui parlando con il presidente di Veronafiere Maurizio Danese anche il capo dello Stato Sergio Mattarella avrebbe espresso il desiderio di assistervi - è fissata per il 24 giugno. In cartellone ci sono poi, dal 25 giugno, Aida, opera che il 28 agosto concluderà la stagione operistica, La Traviata, Turandot e Il Trovatore. Un programma «classico», quindi e nei mani-

festi continua a fare mostra di sé il logo della Fondazione che nelle intenzioni del sindaco e dell’ormai decaduto Consiglio di indirizzo era destinata alla liquidazione coatta. Ma, oltre a quella della prima, c’è un’altra data che potrebbe segnare un momento di svolta: il 30 giugno, termine per presentare il piano di risanamento da sottoporre al giudizio, non solo del ministero per le Attività culturali, ma anche a quello delle Finanze e alla Corte dei Conti per ottenere i fondi previsti dalla legge Bray. • E.S.

«Il sindaco Tosi, tifoso dell'Hellas e presidente dell'Affondazione Arena, da uomo duro non versa lacrime, tanto più che la mancata salvezza dell'Hellas lo esime dall'attraversare il Garda a nuoto, come aveva promesso, e attacca i musicisti e i coristi che, secondo lui, godono di un contratto integrativo "antistorico", ricevendo indennità scandalose: i primi nel caso in cui suonino musica sinfonica anziché lirica e i secondi nel caso in cui cantino in lingua straniera». «Ociodevéro, il maestro del bareto, si schiera però coi musicisti e i coristi perché, come dice, "un conto l'è sonàr la Traviata e un conto l'è sonàr 'na sinfonia di Betòven, un conto l'è cantar el Nabucco in italiàn e un conto l'è cantarlo in giapponese"».

«L'Attanasio del bareto, detto el Cagón per il suo ego smisurato, sostiene che già vent'anni fa aveva detto che i coristi dovevano essere assunti tra i laureati in lingue e che lo scriverà sul prossimo numero de "La Gronda", rivelando particolari clamorosi su come gli era venuta l'idea». «Ma se non possiamo andare fieri né dei casini in cui si trova l'Arena né della penosa stagione dell'Hellas né della rapina beffarda dei quadri di Castelvècio, c'è una scoperta dell'ultima ora che ci fa sentire un s-ciantìn orgogliosi di essere veronesi: un nostro concittadino, Nicola Pozzani di Avesa, è nientemeno che il profumiere della regina Elisabetta. Ci l'avarìa mai dito!». •

(la posta della olga)

Silvino Gonzato

Direttore

quadri di Castelvècio non sono ancora tornati. Non è un gran momento per il balón (però el Céo el tièn bòta), per lo spettacolo e per l'arte della nostra città. Il mio Gino piange sulla foto con l'autografo di Basiliani, il suo mito di quando l'Hellas giocava al vècio Bentegodi». «La Fedora, corista dell'Arena, piange sullo spartito della Carmen. El pitór Alfio, el Goghèn del bareto, piange sul poster della Madonna della quàia. Insomma, l'è tuta 'na disperassión»

© RIPRODUZIONERISERVATA

Trai giovani,cheierierano al Filarmonicoper assisterealla secondarecitadiLa Sonnambula,unaventina di aderentia Juvenilia.Fra loro alcunidel consiglio dell’associazione,Odille Boubacoer,Mirko Gragnato, EnricoSartoti, IlariaRocca e Rozemarijn.Molti diloro partirannoper Monaco, in questoweekend,dove gliamici delBayerischeStaatsopernon vedonol’ora diaccoglierli nel loroteatro.«Accoglienzache abbiamoricevuto tante voltein Arenae inFilarmonico-ci suggerisceMirko Gragnatosperiamochequesta tradizionedivenireall’opera nelnostro anfiteatrononvenga interrotta,ma chele difficoltà economicheele criticitàdella Fondazionevenganorisolte. Siamoaffezionati all’Arena, al suoCoro ealla sua Orchestra. E’un delittocheinquestiultimi tempisiano stati considerati comeunsemplice capitolodi spesa,quando sonouna delle risorsepiùpreziose per il teatro». Juvenilia- EuropeanNetwork ofYoungOpera Friendsènata nelfebbraio1998a Milano, sullascia delleemozioni suscitatedalfestival estivo di

Salisburgodel 1997.Nel febbraio diquest’annodurante la General Assembly,ospitata da“La Barcaccia”-i giovanidelTeatro CarloFelice diGenova-sono stati elettii nuovi membridelconsiglio direttivo,oraguidato dall’olandeseRozemarijn Tiben. Juveniliaèil risultatodella connessionetra le tante associazionidigiovani collegate allerealtà operisticheeuropee come:l’OpéraNational deParis, dieDeutscheStaatsoper Berlin, NationaleOpera& Ballet di AmsterdameinItalia, ilTeatro La FenicediVenezia eancheil Teatro Filarmonicoel’ArenadiVerona. Questonetworkcercadifar crescerela relazionetra le associazionidigiovani, iteatri d’operamaanche singoli appassionatiintuttaEuropa, promuovendoattivitàvoltea conoscereilpanorama musicale europeo,i teatri egli artisti coinvolti. Rafforzandol’identitàeuropea, e grazieall’unione dituttii giovani amicidell’opera, Juvenilia permettediscoprire le città,il loro patrimonioculturale edipassare tempoassieme inteatro:per La Sonnambulai GiovaniAmici del Filarmonicohannoinvitato anche amicidelnetworkdiJuvenilia richiedendo25biglietti. G.V.

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