SdB 615 - 23 Novembre 2014

c ultura

talora sfuggenti, ma pur sempre gravide di vibrante intensità. Scanditi dalla lettura di alcune liriche inserite nella silloge, direttamente dalla voce degli autori presenti in sala (il tono accorato di Franca Alaimo, l'emozione di Giovanni Dino, la pacatezza di Francesca Luzzio), gli interventi degli altri relatori hanno reso davvero singolare le modalità di presentazione del volume, evidenziando il confronto produttivo tra arte e poesia, che nella sensibilità dell'artista trovano perfetto connubio. Sul potere dialogico delle opere di Alletto si sofferma la prof. Maria Antonietta La Barbera, docente di Letteratura Francese, che fluttuando specularmente tra Beckett, Ionesco e Turoldo, con citazioni colte, evidenzia la necessità di “varcare la superficie dell'uomo per attingere ad una più profonda dimensione dell'Essere, in privilegiato dialogo con se stessi e col mondo che ci circonda...”. La dimensione del dialogo e, ancor più, del mistero che promana dalla produzione di Alletto, affascina il prof. Piero Longo, docente di Storia dell'Arte e Presidente dell'Associazione Culturale “Italia Nostra” (sez. Palermo) che parlando del “volto come specchio, con tutte le catturanti sfumature del nero” e richiamandosi all'opera “Composizione con tre Persone” si ricollega al mito di Narciso, offrendo al pubblico un excursus storico-artistico-lette-

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rario di grande significatività e soprattutto funzionale ad una corretta comprensione delle opere in antologia. In ultimo, illuminante in ordine all'aspetto più squisitamente tecnico della produzione di Alletto, l'intervento critico del Pittore Gaetano Lo Manto, Maestro di quella “nuova generazione” di artisti palermitani - molti dei quali docenti presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo - che esportano tuttora la cultura pittorica siciliana nel mondo: “Originale - puntualizza il Maestro - l'estetica proposta dal giovane Alletto, che attingendo a certa fotografia cinematografica, ne dilata i contorni in effetti chiaroscurali di grande efficacia, proponendo una personalissima ed energica sintesi introspettiva in grado di tenere testa alle ardue sfide dell'arte contemporanea...”. Oltre ai puntuali e interessanti interventi sopra citati, hanno preso la parola anche il sottoscritto e il prof. Renzo Carella.Per tutti coloro che vorranno immergersi nel mondo onirico ed evocativo di Alletto, sarà possibile visualizzare a breve le eloquenti riprese video curate da Ignazio Fricano direttamente su YouTube, sul sito dell’artista o sul suo profilo Facebook. Francesco m ineo

„A Buela è‰di Giusi Lombardo Uno scrigno contenente cultura popolare siciliana Il libro di Giusi Lombardo "A BUELA É", edito dalle edizioni THULE nell'ottobre 2014, cerca di recuperare tutte quelle perle della cultura popolare che stanno per cadere nell'oblio. E questo è un compito meritorio,dal momento che oggi, nell'intento di ammodernare, si rischia di cancellare le orme del nostro più o meno glorioso passato. Cosi Giusi Lombardo ha raccolto pazientemente proverbi, motti popolari, filastrocche,poesie e storie di Giufà. Il volume contiene anche alcune pagine esemplari di due scrittori siciliani, ma noti agli studiosi di letteratura italiana: Luigi Capuana e Giuseppe Pitré. Il Capuana è autore di molte novelle ambientate in Sicilia,nelle quali si può cogliere la bellezza e la caratteristica del paesaggio siciliano e i punti più qualificanti del carattere del popolo. Giuseppe Pitré ha raccolto in venticinque volumi il meglio della cultura popolare siciliana, raccontato dai vecchi della sua epoca. Il libro si chiude con una raccolta di miti e leggende di Sicilia, tra cui la notissima leggenda di Colapesce. La scelta non è ampia, ma è qualificata e dà una idea abbastanza chiara del colore e degli umori della cultura popolare siciliana. Spesso per favorire la leggibilità del testo la Lombardo ha ritenuto di dover dare anche la versione italiana. In genere, però, è conservata la genuinità del dialetto nella sua forma classica. Anche il dialetto, infatti, ha subito nel tempo contaminazioni

Antonino Russo

varie che ne hanno deturpato il colore e la genuinità. Utilissimo a tale proposito il capitolo "Le origini della lingua siciliana". I dialetti di solito vengono considerati di secondaria importanza rispetto alla lingua italiana, ma sono in realtà vere e proprie lingue, con tanto di grammatica, vocabolario, testi di poesia, prosa e teatro. I libri in vernacolo si contano a migliaia e potrebbero da soli comporre una enorme biblioteca. Il capitolo "Filastrocche e poesie" riporta in luce le rime, ormai da tempo disuete, che i nostri antenati da piccoli ascoltavano dalle mamme e dalie nonne; grandi e piccoli, però, oggi sono completamente assorbiti dai programmi televisivi che non lasciano spazio alla creatività. "Le storie di Giufà" i ragazzi di oggi le definirebbero fuori moda, invece danno l'idea del sano umorismo e della misurata ironia dei popolani che a suo tempo le hanno inventate. I proverbi e i motti sono il frutto della creatività e della saggezza popolare. L'apparato iconografico si avvale di vecchie fotografie, cartoline illustrate, stampe d'epoca e di opere di artisti contemporanei. Ci piace segnalare le suggestive immagini paesaggistiche di Giovanni Campo che avremmo preferito tutte a colori.

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qualificanti. del. carattere. del. popolo. Giuseppe. Pitré. ha. raccolto. in. venticinque. volumi. il. meglio. della. cultura. popolare. siciliana,. raccontato. dai. vecchi.

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