la prima stagione Coinvolto in uno scandalo sessuale e accusato di corruzione, uso di sostanze stupefacenti e abuso di potere, Peter Florrick (Chris Noth), procuratore distrettuale di Chicago, viene arrestato e incarcerato. Onorabilità, privacy e tenore di vita della famiglia vengono sconvolti. La moglie Alicia (Julianna Margulies) deve mandare avanti la famiglia da sola: dopo 15 anni di assenza dalle aule di tribunale, torna a lavorare come avvocato, grazie all’aiuto di un vecchio amico, Will Gardner (Josh Charles). Alicia entra in competizione con Cary Agos (Matt Czuchry), ambizioso neolaureato ad Harvard (solo uno dei due potrà divenire associato dello studio legale) e comincia ad affinare una forte intesa con Kalinda Sharma (Archie Panjabi), investigatrice di origini indiane, a suo tempo licenziata dal procuratore Florrick. La struttura della prima stagione si compone di 23 episodi di circa 40 minuti, originariamente trasmessi al sabato in seconda serata su Rai2. Ideata da Michelle e Robert King, che hanno scritto alcune sceneggiature, prodotta da Ridley e Tony Scott, la serie è cominciata il 22 settembre 2009 sulla CBS e prevedeva solo 13 episodi. Alla fine, fra il 2009 e il 2016, si è sviluppata in 7 stagioni, per complessivi 156 episodi. Ognuno procede lungo una doppia trama, orizzontale e verticale: ogni singola storia è apprezzabile in sé, ma non manca di far progredire la vicenda umana della protagonista. Nella prima stagione, dunque, si mettono in scena casi processuali, in cui Alicia mostra le sue abilità (ma commette anche errori), e l’evoluzione della vicenda del marito, che ha confessato di averla tradita con delle prostitute ma sostiene di essere vittima di una macchinazione politica. Della sottotrama familiare fanno parte i problemi legati all’educazione dei due figli adolescenti, e le complicazioni innescate dalla presenza di Jackie (Mary Beth Peil), una suocera invadente.
Movimenti di macchina di taglio cinematografico, dialoghi ben scritti e ritmo fluido: ma il punto di forza della serie è l’affascinante protagonista. Julianna Margulies – a suo tempo infermiera accanto a Clooney in «E.R.», altra serie ambientata a Chicago – ha vinto lo Screen Actors Guild Awards 2009 e il Golden Globe 2010 come migliore attrice in una serie drammatica. La sua interpretazione di una quarantenne avvocato, idealista quanto dubbiosa di poter ottenere vera giustizia, regge il confronto con la Susan Sarandon de «Il cliente».
Ambiente ipercompetitivo, quello degli studi legali; Alicia Florrick sa che il suo nome, la sua notorietà, trasmettono un messaggio ambiguo: prima di cadere in disgrazia il marito era un uomo potente, con molti amici e molti nemici. Lo scandalo in cui è naufragato, ha tolto ogni privacy alla vita della coppia, facendola oggetto di curiosità più o meno morbose. Alicia non sa più se fidarsi del marito, coinvolto in uno scandalo sessuale. Inoltre, il difensore del marito cerca di ottenere la sua collaborazione con un insieme sgradevole di pressioni psicologiche, regali e promesse (borse di studio per i figli). Le situazioni processuali in cui la donna si trova coinvolta contengono ulteriori ambiguità. L’aula del tribunale è un palcoscenico visto mille volte, e tuttavia perfetto per la messa in scena televisiva: consente giochi di campo/controcampo, sguardi furtivi, primi piani indagatori.
Diane Lockhart (Christine Baranski) è a capo dello studio Stern, Lockhart & Gardner; il socio operativo è Will Gardner. Alicia Florrick mostra un talento naturale per i dibattimenti. Ha rare doti psicologiche, il nuovo lavoro la assorbe completamente, comincia a perdere il controllo della situazione rispetto ai figli. Accanto alla protagonista, si impone il personaggio dell’investigatrice che lavora per lo studio legale: Kalinda Sharma (interpretata da Archie Panjabi). Spiritosa, cinica, abile, forse lesbica, è in grado di cogliere le debolezze che Alicia cerca di nascondere. Una delle sceneggiature riesce a sorprendere lo spettatore facendo leva su una questione già affrontata dal cinema: la presenza fra i giurati di un potenziale corrotto. Seguendo un’intuizione di Alicia, Kalinda inizia a investigare e arriva a scoprire che sono stati “i buoni” a corromperlo. La soluzione positiva del processo non deriva dalla scoperta della verità, dunque, ma dall’uso di mezzi assai discutibili. Per molti anni, Alicia Florrick ha sacrificato la carriera da avvocato, per dedicarsi al ruolo di moglie e madre. Ora che lavora per un importante studio legale, viene vivisezionata dagli sguardi: cercano di capire cosa pensa del marito, se lo considera colpevole o è dalla sua parte. Lo scontro di potere fra il nuovo (Glenn Childs, interpretato da Titus Welliver) e il vecchio (l’ambiguo Peter Florrick) capo della procura distrettuale non si limita all’accusa di corruzione e all’accertata infedeltà coniugale: un regalo fatto ad Alicia pare sia il frutto di uno scambio inconfessabile fra il marito e un ricco costruttore. Emerge il sospetto che Alicia, nella sua attività da avvocato, possa trarre vantaggio dalle informazioni che il marito può confidarle.
Accade spesso, in questa serie, che la protagonista si guardi allo specchio, o indugi sulla sua immagine riflessa da un vetro: Alicia si studia, si vede diversa, è turbata dal cambiamento che avverte nella sua stessa identità. Una delle cause legali che la vedono coinvolta riguarda il deragliamento di un treno, con la morte dei tre macchinisti: andavano troppo veloce, la compagnia li costringeva a lavorare per un numero di ore eccessivo, sono rimasti sul mezzo in corsa per evitare che si schiantasse contro delle case. Sono le mogli a chiedere giustizia, ma l’unica testimone che potrebbe risolvere il dibattimento in loro favore, dicendo la verità scatenerebbe uno scandalo… È palese l’attrazione reciproca con Will Gardner, vecchio compagno di studi di Alicia e nuovo datore di lavoro. La faccia di Will mi tormentava: sapevo di averlo già visto, non ricordavo dove. Ho dovuto ricorrere a wikipedia. Josh Charles interpretava Knox, uno dei ragazzi in «L’attimo fuggente». Nonostante l’umiliazione, Alicia Florrick ha deciso di non divorziare. Non può perdonare il marito, ma crede alla sua versione dei fatti: un complotto per farlo decadere dal ruolo di procuratore capo. Alicia appare algida e altera, in realtà nasconde una passionalità repressa negli anni, un sentirsi a credito con la vita, sia sul piano dei sentimenti che dell’appagamento professionale. Tornata al lavoro di avvocato, mostra un’onestà di fondo che non va confusa con l’ingenuità. Ovviamente è “protetta” da Will Gardner, ma presto conquista la stima anche di Diane Lockard, la socia titolare dello studio, dalle opinioni fieramente progressiste; ma una delle sottotrame più riuscite è quella che vede svilupparsi l’attrazione tra Diane e l’esperto di balistica Gary Cole (Kurt McVeigh), un reazionario altrettanto convinto (fanatico di Sarah Palin). Qualche scorrettezza si verifica nel rapporto con Cary Agos, la competizione con Alicia è stata fin dal principio voluta dallo studio legale: solo uno dei due verrà assunto al termine del periodo di prova. E al termine della prima stagione, Cary inizia a lavorare nel team del procuratore distrettuale Childs. Il processo americano è molto diverso da quello italiano. È prassi che i grandi studi legali si dotino di investigatori privati che vanno a caccia di prove: per la Stern, Lockhart & Gardner agisce Kalinda Sharma, personaggio intraprendente, di solito vestita in pelle, le cui preferenze sessuali restano ambigue. Resta da scoprire perché da procuratore Florrick licenziò Kalinda.
Intanto, Peter Florrick cerca di dimostrare la sua innocenza, con l’aiuto dell’astuto consigliere Eli Gold (Alan Cumming, visto in «007 Goldeneye», in «Eyes Wide Shut» e in «X-Men 2»). I due figli dei Florrick, Zach e Grace (Graham Phillips e Makenzie Vega) ricevono misteriose buste con foto e documenti riguardanti il padre. Zach decide di usare una telecamera per smascherare il mittente. La squillo coinvolta nello scandalo sessuale va in televisione a presentare il suo libro e a raccontare particolari della sua relazione con Peter. Eppure Alicia non può evitare di fare la sua parte per consentire al marito di uscire dal carcere, tornare a casa con il braccialetto elettronico alla caviglia, ottenere la piena riabilitazione agli occhi dell’opinione pubblica e rilanciarsi in politica.
Serie come questa – “procedural” o “legal drama” - poggiano su un impianto meticolosamente progettato, su uno studio preventivo dei fattori di produzione (quante scene a casa, in ufficio, in aula di tribunale, in esterni), su una tempistica deliberata delle singole storyline e delle psicologie dei personaggi. Dettagli della trama possono divenire rivelatori. Per esempio, la Stern, Lockhart & Gardner è investita in pieno dalla crisi della finanza. Vengono a mancare introiti già sicuri, lo studio legale medita licenziamenti, la paura circola fra tutti i dipendenti, nessuno può considerarsi al riparo. E quando Stern se ne va, provando persino a portarsi dietro Alicia, una serie di clienti lo segue e la situazione della Lockhart & Gardner sembra avviata al disastro. Il lavoro in sé è pieno di situazioni ambigue: per esempio, il training di preparazione dei testimoni, quasi un provino teatrale, in cui l’avvocato addestra a ciò che l’altro vivrà sul banco degli interrogatori.
Qualche caso si conclude con una vittoria legale (per lo studio) e una sconfitta sostanziale (per la giustizia); Will Gardner non manca di far notare ad Alicia che il loro dovere non è verso la morale, ma verso il cliente. L’integrità di Alicia è ripetutamente oggetto di stress. Fin dall’inizio sa che le viene offerta un’opportunità anche perché è la signora Florrick, e ha sempre cercato di dimenticarsene; ma per tenersi il lavoro non esiterà a usare informazioni e relazioni “privilegiate”. In fondo, il pubblico continuerà a porsi una domanda che non trova risposta: perché Alicia non ha mollato Peter dopo lo scandalo? Perché ha deciso di rimanergli accanto? Dallo stress emotivo della protagonista, derivano comportamenti contraddittori: non avrà mai più fiducia nel marito, ma non intende lacerare quel legame, è attratta da Will e dalla sua discrezione, ma non abbastanza per cambiare vita. E quando il marito torna a casa con il braccialetto elettronico, subito prima di aprire la porta, Alicia si guarda allo specchio, sistema i capelli e la scollatura, sembra chiedersi chi è diventata, cosa davvero desideri.