The Wire, la seconda stagione Ho cominciato a vedere la seconda serie di “The Wire”. Quando – dopo la solita, breve scena introduttiva – parte la sigla, mi accorgo che oltre alle immagini è cambiata la musica: è più bella, graffiante, in sottofondo una vecchia canzone di Tom Waits, che non riconosco subito e mi sforzo di collocare. Infine, ci arrivo: è Way Down in the Hole, apparsa nell’album Franks Wild Years, 1987. Poi ho letto da qualche parte che la sigla è sempre la stessa; nella seconda serie è l’autore a cantarla, nella prima, e poi nella terza, quarta e quinta si tratta di cover. Siccome so che di qui passano alcuni straordinari (nozionistici, enciclopedici) cultori della materia, domando: chi sono quelli che eseguono le cover di questa canzone di Tom Waits? Intanto, un’immagine di dove si trova Baltimora, Maryland. Comprendere la posizione geografica della location è indispensabile, per avvicinarsi a questa splendida serie.

The Wire, seconda serie, nuovo scenario David Simon e Ed Burns scelgono un nuovo fulcro logistico: non più la “fossa” delle case popolari, ma il grande porto fluviale di Baltimora. Lo scenario prende la dominante grigio-blu del fiume, che stride con le vernici colorate dei containers e delle grandi gru. Il container diventa un luogo topico: la trama si concentra sui traffici e sui controlli doganali, sull’afflusso di merci illegali (dalla droga a ogni tipo di contrabbando, compresi gli immigrati clandestini). Il mercato di carne umana è fatto anche di donne, soprattutto dell’est, da avviare alla prostituzione.

Ritroviamo i personaggi, uno a uno. Per punizione, Jimmy McNulty è stato trasferito nella Polizia marittima, anche se (è lui a dirlo) “non distinguo la poppa dalla prua”. Bunk Moreland va a cercarlo perché lo aiuti a rintracciare Omar, teste chiave nel processo che sta per cominciare. A sua volta, il tenente Daniels è stato retrocesso all’Archivio Reperti; è lì quando Bunk va a cercare alcune prove processuali (scoprono che sono state manomesse). Kima si è ripresa dalle pallottole: tornata in servizio ma non è più operativa, sta dietro una scrivania dell’Ufficio Confische (ne soffre, ma lo ha promesso alla sua donna). Ora è Stringer Bell a gestire il mercato dello spaccio. Spesso va a trovare Avon Barksdale in carcere. Ci sono problemi a reperire la droga, un grande spacciatore newyorkese sospetta che Avon abbia collaborato con la giustizia: solo così si spiega la ridotta entità della pena. McNulty trova il cadavere di una ragazza annegata, ma è senza scarpe e senza cappotto e la temperatura è assai rigida. Vorrebbero farlo passare per suicidio, lui non ci crede. Al porto, quasi tutti gli operai sono bianchi, molti vengono dalla Polonia, i legami etnici sono forti, stimolano complicità; il sindacato è coinvolto in imprecisati traffici per arrotondare le entrate. Russell, la poliziotta che pattuglia il molo, vede segni di effrazione in un container, entra con circospezione, avanza all’interno e scopre 13 cadaveri di giovani donne di razza bianca, morte soffocate. Non ci sono passaporti, né visti d’ingresso. Nessuno vuole questa indagine, tutte le incombenze si scaricano sull’agente Russell. Per puro gusto dello sberleffo, McNulty indaga fino a scoprire indizi che obbligano ad assegnare il caso alla Omicidi. Dove tutti sanno, il capitano Rawls per primo, che è stato lui… (2, segue)

The Wire (II): traffico di esseri umani, dialettica polacca fra sindacato e polizia marittima Fra il sindacato dei portuali e la polizia non corre buon sangue: la rivalità è innanzitutto fra i due leader – il capitano Valchek e Frank Sobotka -, entrambi d’origine polacca, si odiano, sono in perenne competizione; tutti e due hanno raccolto fondi per regalare alla Chiesa una grande vetrata colorata, ma c’è posto solo per una…

Sobotka fa affari loschi con una banda capeggiata dal “Greco”, ma finora si è sempre trattato di traffici molto meno pericolosi di quello di vite umane appena scoperto; perciò Sobotka - accompagnato dal nipote Nick, ben più affidabile del figlio Ziggy - fa sapere al braccio destro del Greco che non vuole più sorprese. Traslocato il “set” dal quartiere nero all’area portuale, gli autori – David Simon ed Ed Burns - confermano la scelta di costruire la serie senza un personaggio principale. Gli scaricatori sono grandi bevitori: fin dal mattino trangugiano grandi boccali di birra (a volte con dentro un uovo crudo). McNulty scopre presto che il cadavere della prima ragazza ha molto in comune con le altre 13 vittime: nel container c’erano 14 sacchi a pelo. Mentre Bunk Moreland e Lester Freamon cominciano a indagare sugli omicidi, il tenente Daniels sta meditando di lasciare la Polizia e aprire un ufficio legale. In carcere, Avon si preoccupa di tenere tranquillo il nipote, D’Angelo (si è accollato una condanna a 20 anni pur di difendere la famiglia). Poi Avon scopre di dover garantire protezione anche al killer che autoaccusandosi di tutti gli omicidi si è preso l’ergastolo, e viene perseguitato da una guardia, il cui nipote figura fra gli assassinati. Di queste faccende, Avon incarica Stringer. Entra in scena il Greco: anziano, furbo e spietato, è lui a gestire il traffico di esseri umani. Chi lavora per lui non ha problemi a torturare e uccidere. Viene fin troppo ovvio paragonare Baltimora con Napoli, anzi con Gomorra, fra bande che spacciano, manovalanza dei quartieri popolari, riciclaggio del denaro sporco, il porto e i traffici che ne derivano. (3, segue)

The Wire, riappare Omar, Stringer seduce la moglie di D’Angelo, la droga in carcere Insieme a un nuovo complice-amante, Omar riappare a Baltimora. Mentre prende le misure per un colpo ai danni di qualche grosso spacciatore, viene preceduto da due ragazze nere; apprezza la scaltrezza delle ragazze e le ingaggia: sono loro a diffondere la voce che Omar è tornato. Viene messa a fuoco la figura di Nick Sobotka, giovane scaricatore polacco, nipote del sindacalista: lavora a giornata e vive ancora con i genitori, nonostante abbia una figlia. La sua ragazza fa la parrucchiera, vorrebbe che lui si impegnasse per qualche progetto decente. Attraverso le autopsie, si scopre che tre delle ragazze trovate asfissiate nel container erano passate da Budapest per rifarsi il seno. Vengono tutte dall’Est Europa, ognuna di loro, nelle 24 ore precedenti la morte, ha avuto rapporti sessuali con i marinai. Al contrario, la ragazza trovata in acqua non presenta tracce di rapporti sessuali. Forse si è rifiutata, è stata picchiata e uccisa, e si sono dovuti sbarazzare del cadavere. Forse qualche ragazza ha visto tutto ed è per questo che sono state sacrificate. Freamon e Moreland formano un’ottima coppia investigativa: quando McNulty si presenta da loro per illustrare le sue teorie, sono già un passo avanti. Riappare il senatore nero del Maryland che riceveva fondi da Barksdale ed era stato protetto da Burrell. Ora è oggetto dell’azione di lobbying del sindacato dei portuali, che vorrebbe una legge per far arrivare più navi in porto.

Stringer deve convincere la moglie di D’Angelo a passare a trovarlo più spesso in carcere. Al solito, sa essere molto persuasivo, ma non resiste alla tentazione di sedurre la giovane donna (ambiguo, ottimo inizio per un nuovo intreccio narrativo). In carcere entra un sacco di droga, e sono i secondini a portarla. Nello spaccio è coinvolto anche quello che non perdeva occasione per rendere la vita impossibile al killer autoaccusato di tutti gli omicidi della banda Barksdale. Avon incarica Stringer di fargli avere una partita di droga tagliata male. All’ultimo momento, D’Angelo accetta il consiglio dello zio Avon e non ritira la sua dose: quella notte, una serie di detenuti accusa i sintomi di una grave intossicazione. (4, segue)

The Wire e il suo morbido intreccio di sottotrame All’insaputa di Sobotka, Nick e Ziggy hanno sottratto un container pieno di macchine fotografiche e l’hanno venduto al ricettatore del Greco. Anche il padre di Nick ha fatto lo scaricatore (ora è in pensione, la famiglia vive modestamente). Ziggy si mostra particolarmente stupido, e comincia a spendere soldi in modo vistoso. Riesce a mettersi nei guai anche con un gruppo di spacciatori neri, che gli requisiscono la vecchia spider rossa e le danno fuoco.

5 morti e 8 gravemente intossicati: è il bilancio della partita di droga avariata; D’Angelo non ha dubbi su chi abbia organizzato la strage. Ovviamente Avon nega, ma gli fa capire che quell’episodio può rivelarsi assai utile per ottenere una riduzione della pena. Il nipote replica: “Tienimi fuori da questa storia. Io non voglio più avere a che fare con te”. Per ripicca contro i soprusi del capitano Valchek, Sobotka e i portuali rubano un costosissimo furgone di sorveglianza e lo caricano in un container, che comincia a viaggiare da un porto all’altro, divenendo introvabile. Incalzato da Valchek, il neocommissario Russell (uno che sa come far carriera) è costretto a recuperare Daniels; in cambio, il tenente chiede di poter scegliere gli uomini della nuova squadra speciale. L’ultima parola spetta al colonnello Rawls della Omicidi, che gli concede chiunque, tranne McNulty. Sulle tracce di Omar, McNulty ritrova Bubbles (l’informatore) e si fa aiutare nella ricerca. Testardamente prosegue le sue indagini sulla vera identità della ragazza trovata morta nel fiume. L’insopportabile avvocato di Barksdale tratta con il direttore del carcere lo sconto di pena in cambio delle prove che identifichino un colpevole della strage. Molto efficace il montaggio alternato, senza parole, fra due cene domestiche: quella in cui Daniels ha detto alla moglie che non farà l’avvocato e tornerà in azione, e quella in cui Kima Greggs ha confessato lo stesso con la sua donna. Freamon e Moreland, sempre accompagnati dall’impacciata detective Russell, si rendono presto conto dell’inscalfibile omertà dei portuali. (5, segue)

The Wire, chimica ed economia, farsi una cultura all’università o sui motori di ricerca Ora è Bodie a dirigere lo spaccio nell’area della “fossa”; la quantità e soprattutto la qualità della merce è in forte calo.

Coordinati sul campo da Kima, i poliziotti vedono come si rendono ridicoli gli spacciatori bianchi, nel voler somigliare ai neri. A Nick e Ziggy, Spyros (il braccio destro del Greco) commissiona il furto di un grande quantitativo di sostanze chimiche: per farne cosa, si chiedono i due? Non si sa se per convinzione o solo per controllarla meglio, Stringer ha avviato una relazione stabile con Donette, la moglie di D’Angelo, e la spinge a insistere con il marito affinché collabori con Barksdale. In un’altra scena, Stringer viene mostrato mentre studia nella stessa stanza in cui i suoi uomini contano mazzi di banconote, e poi in una lezione universitaria di Economia, dove si confronta con un professore sulla tecnica migliore per conservare la quota di mercato quando la merce è scadente… Beatrice Russell, la poliziotta, ha avuto una relazione con un portuale. Va da lui per farsi aiutare a trovare una traccia; l’uomo avrebbe altre speranze, però le fa capire che nei computer rimane traccia di ogni movimento dei containers. Contro il parere del suo avvocato, McNulty accetta di firmare le carte che la moglie gli chiede per formalizzare la separazione. E poi le dice che vorrebbe tornare con lei. Rivediamo la moglie nelle vesti di un’agente immobiliare, mentre mostra una casa a Nick e alla fidanzata: il prezzo è inavvicinabile, per le risorse dei due. Daniels non vuole immischiare la sua unità con gli omicidi irrisolti (troppo grande il rischio di fallimento), ma accetta di collaborare con Moreland (rimasto solo con la Russell: Rawls ha distaccato Freamon da Daniels). Ziggy sarà anche infantile e impulsivo, ma sa usare il computer: scopre che le sostanze commissionate dal Greco servono per lavorare la cocaina. Suo padre, Frank Sobotka, preoccupato per la costante presenza della polizia al porto, non vuole più saperne, Ziggy e Nick devono decidere se fare il colpo comunque. (6, segue)

The Wire, Omar, i polacchi, le spogliarelliste, l’ultima rivolta di D’Angelo La sesta puntata si apre su Omar Little, più strafottente che mai, ripulito e reso presentabile per testimoniare in tribunale: dice la verità o mente spudoratamente? Comunque sia, senza le sue parole sarebbe stato impossibile condannare il killer del suo compagno. Dalle risposte agli avvocati, scopriamo che Omar ha 29 anni, è stato arrestato una dozzina di volte (solo per reati minori) e da una decina di anni: “Come si guadagna da vivere? – Derubo spacciatori di droga”.

La squadra di Daniels comincia a intercettare i telefoni di Sobotka e di altri sindacalisti. Compromessi i rapporti con il fornitore di New York, Stringer cerca partite di droga a Washington. Nick chiede alla gang dei Greci di rispondere ai Neri che ricattano Ziggy. Più tardi, camminando sul molo, Frank Sobotka cerca di recuperare un rapporto decente con il figlio; non sono mai d’accordo, del resto “Quattro polacchi, sei opinioni”. Kima (facendo ingelosire la sua donna) e Prez devono indagare nei night club, l’ambiente delle spogliarelliste, per scoprire come vengono reclutate e inserite le ragazze dell’Est. In carcere, D’Angelo ha uno scontro verbale anche con la madre (la sorella di Avon). Ormai irremovibile, vuole uscire da ogni rapporto con la famiglia e chiede alla madre di farlo capire anche a Donette, che non insista per una riappacificazione. Le parole in cui D’Angelo dice alla madre di essere certo della responsabilità di Avon nella morte di 5 detenuti vengono intercettate da un altro nero. Prima promette di non ubriacarsi più e di non andare in giro a rimorchiare, poi spiega di essere stato allontanato dalla Omicidi; infine l’insistenza di McNulty viene premiata: la moglie accetta di uscire a cena con lui. Dopocena, lui: “- Dammi un’altra possibilità. - Che ne dici, intanto, di una bella scopata?”. Ma il mattino dopo, lei lo manda via, non vuole che i figli si facciano delle illusioni. D’Angelo viene assassinato nella biblioteca del carcere. A farlo è un altro nero, che simula un suicidio. Lo spettatore non sa chi sia il mandante: Avon, per paura di essere tradito, oppure qualcuno che vuole vendicarsi dei Barksdale per la droga tagliata? (7, segue)

The Wire, Stringer fa cose all’insaputa del boss, tesi e antitesi fra portuali neri e polacchi La tesi del suicidio sembra accettata da tutti: ma a dare l’ordine è stato Stringer, informato da un detenuto su ciò che D’Angelo aveva detto alla madre. Nemmeno Avon sa… Il colonnello Rawls preme su Daniels affinché si accolli anche l’indagine sugli omicidi, sempre più intrecciata con quella sul traffico di droga al porto, ma il tenente non ha intenzione di prendersi questa patata bollente.

Stringer va a consolare la moglie e la madre di D’Angelo. Al funerale, solo neri: tutti elegantissimi. Non mancano rappresentanti delle bande rivali. Proposition Joe, che controlla il traffico a Baltimora Est, propone a Stringer di far arrivare della droga in cambio di una quota di mercato a Ovest. L’ultima parola spetta ad Avon, che si dirà nettamente contrario. All’eccezionale qualità della “scrittura“ del serial contribuiscono grandi autori di crimestory: George Pelecanos (produttore dei primi film dei fratelli Coen), Richard Price (Clockers), Dennis Lehane (Mystic River, Shutter Island). Far dragare il canale dal Comune è l’unica speranza per riportare nel porto le navi di granaglie e mantenere i posti di lavoro; ai sindacalisti viene mostrato un filmato del porto di Rotterdam, moderno e automatizzato, con più merci scaricate e meno lavoratori. Nel sindacato appare sempre più complicato mettere d’accordo la componente polacca e quella nera; fra i neri più d’uno ha sospetti sulla provenienza dei soldi che Sobotka maneggia e distribuisce. Tuttavia rimane un ambiente coeso, si fanno scherzi pesanti ma c’è molto cameratismo. Freamon e Russell hanno ricostruito le procedure e clonato un computer che gestisce lo scarico delle merci dalle navi; cominciano a seguire i movimenti di un container fatto uscire illegalmente. Scoprono che Proposition Joe fa affari con la banda del Greco. Di notte, al porto, si verifica un grave incidente sul lavoro: un operaio polacco resta schiacciato e perde una gamba, gli altri fanno una colletta e Sobotka porta alla moglie della vittima una busta in contanti. All’entità di questo indennizzo contribuiscono i soldi ottenuti dai traffici illegali… (8, segue)

The Wire (II), McNulty abbruttito e reintegrato, Sobotka scaltro e sospettoso Mentre guida ubriaco, ascoltando musica irlandese (Pogues?) ad alto volume, McNulty sbanda e va a sbattere contro un pilone. Scende dall’auto barcollante, risale, riparte e volontariamente torna a sbattere più forte di prima. Poi “rimorchia” una giovane cameriera e la porta a casa… La squadra di Daniels ha ormai identificato il legame fra i trafficanti di droga dell’East Side e la sparizione dei containers dal porto. I cellulari di Sobotka e di Nick sono intercettati: diventa necessario scoprire a chi corrispondano i numeri con cui parlano. Frank Sobotka cerca di convincere Lou, il fratello maggiore (nonché padre di Nick), ma quello non vuole essere immischiato nei traffici. Moreland e Freamon premono su Daniels affinché convinca Rawls ad assegnare McNulty alla squadra; lo vedono abbruttirsi, deprimersi. Rawls si oppone, Daniels deve spendere il credito derivante dall’aver accettato l’indagine sugli omicidi. La banda di ragazzini neri che smercia la droga di Barksdale non ha più merce da piazzare. Altri neri hanno occupato un angolo di strada, vanno allontanati con la forza. Kima e McNulty scoprono come funziona la prostituzione delle ragazze dell’Est, il sistema di “navette” che porta i clienti nel parcheggio sotterraneo di un grande albergo. È inevitabile che Bea Russell e Jimmy McNulty si attraggano. Vanno a bere una birra insieme, si raccontano: entrambi sposati, separati, con due figli… Lui la accompagna a casa, ma una volta tanto decide di non andare oltre. Sobotka è sempre più sospettoso:, non gli torna il fatto che il cellulare continui a funzionare anche se è rimasto senza credito, né che Russell gli abbia mentito sulla chiusura delle indagini. Decide di organizzare un finto furto di containers, senza merce compromettente, e ottiene la conferma che temeva.

Frank e Nick incontrano Spyros e finalmente si trovano faccia a faccia con il Greco. (9, segue)

The Wire (II), dalle pallottole vaganti al killer venuto da New York Per riconquistare il controllo dell’area delle case popolari, Bodie e il suo gruppo ingaggiano una lunga sparatoria in pieno giorno con una banda venuta dall’East End. La puntata si apre con una ragazzina nera uccisa nella sua stanza. Stringer è infuriato: sa che la sparatoria avrà effetti ancor più depressivi sullo spaccio, può immaginare le retate a uso e consumo dell’opinione pubblica, e la maggiore presenza di polizia nel West End. Deve fare accordi con Proposition Joe: lo dirà a Barksdale? McNulty riallaccia rapporti con l’amico che lavora all’Fbi, per trovare informazioni su Sergei, l’autista russo che guida i containers, e su Glekas, il ricettatore greco presso cui viene scaricata parte della merce di contrabbando. L’uomo dell’Fbi cerca negli archivi, poi telefona a un collega di San Diego, che minimizza, e definisce Glekas “un pesce piccolo”. Subito dopo costui fa una telefonata per mettersi in contatto con il Greco. La banda del Greco fa affari – cocaina - anche con i colombiani. Che vengono sacrificati per tacitare l’Fbi. È proprio l’agente corrotto a guidare una spettacolare operazione al porto di Baltimora, dove un enorme quantitativo di coca viene trovata in un container dentro fusti di pigmenti colorati. Il travestimento di McNulty per fingersi un ricco inglese in cerca di distrazioni sessuali, suscita l’ilarità dei colleghi. Quando la squadra fa irruzione nell’albergo dove sono recluse le prostitute, McNulty è nudo a letto con due prostitute… Stringer cerca di convincere Brianna Barksdale – madre di D’Angelo e sorella di Avon – sulla necessità di fare affari con Proposition Joe. “Non abbiamo né la merce né gli uomini”, dice Stringer. Ma Avon è irremovibile. Anzi, pensa sia il momento di contrattaccare: fa venire da New York un killer di cui nessuno conosce il volto ma solo la reputazione: Brother Mouzone. “Quel negro ha collezionato più cadaveri di un cimitero cinese”, dice Prop Joe a Stringer: non sanno come affrontare questa mina vagante.

Brother Mouzone si presenta alla “fossa” con un impeccabile completo grigio, occhiali e papillon. (10, segue)

The Wire (II): Ziggy, Nick, Frank, Stringer con le spalle al muro La terzultima puntata della serie si apre con una specie di videoclip: sulle note della Walk on Line di Johnny Cash, Prez mette in ordine tutti i tasselli dell’indagine su uno di quei grandi tabelloni che abbiamo imparato a conoscere nei polizieschi americani (le fotografie, le scritte, le frecce, i punti interrogativi…). Ai nomi fondamentali della serie, va aggiunto quello di Uta Briesewitz, direttore della fotografia: la qualità delle immagini è di valenza cinematografica, si avverte una costante attenzione sulla dominanza del colore, a sottolineare le situazioni psicologiche che incombono sui personaggi. Navigatori satellitari e un software dell’Fbi consentono alla squadra di monitorare gli spostamenti di una serie di auto. Non avendo ottenuto soddisfazione alla richiesta di “inchiodare Sobotka”, il capitano Valchek inizia a intrattenere rapporti diretti con l’Fbi. La donna di Nick trova un grosso rotolo di banconote nascoste in cantina. Sono 4000 dollari: alle domande, lui risponde in modo reticente, lei sa che si è messo nei guai. Esibendo freddezza, coraggio e crudeltà, Brother Mouzone scaccia un gruppo di spacciatori dell’East Side (non sa dell’accordo di Stringer con Proposition Joe).

Con il suo spirito provocatorio, Ziggy si presenta al bar insieme a un’anatra (a cui fa bere alcolici, finché muore…). Vuole affermare la propria personalità, e comincia a fare affari in proprio con Glekas: gli propone il furto di una serie di auto di lusso, da far arrivare direttamente in Grecia, senza che nemmeno escano dal porto. Insieme a un complice, Ziggy ruba le auto, ma il ricettatore gli dimezza il compenso. Umiliato per l’ennesima volta, il ragazzo perde la testa, prende la pistola e lo uccide. Poi scoppia a piangere. In una scena successiva, vediamo che è andato a costituirsi. Stringer è con le spalle al muro: chiede a Prop Joe un contatto per arrivare urgentemente a Omar. L’agente corrotto dell’Fbi incontra il Greco in un museo e lo informa delle intercettazioni: la pista telefonica è bruciata. (11, segue)

The Wire (II) prefinale: l’incontro fra Stringer e Omar, quello fra Omar e Mouzone Alle 6.00 del mattino, la squadra di Daniels orchestra una serie di irruzioni: il risultato è deludente, molte prove sono state distrutte, vengono arrestati solo alcuni manovali del crimine. Ma a casa di Nick vengono trovati soldi e un po’ di droga. Valchek in persona va ad arrestare Frank Sobotka, e lo espone alla gogna delle telecamere. Stringer e Omar si incontrano. È passato un anno dal loro primo e finora unico incontro. Stringer fa credere a Omar che il colpevole della morte (e delle torture) di Brandon, il suo amante, sia Brother Mouzone. “Mi sono stufato di essere sempre lo zimbello di tutti”, dice Ziggy al padre, nel breve colloquio in parlatorio. Ha il volto tumefatto, gli occhi febbrili, quando si allontana, Frank Sobotka mostra i segni della disperazione. Kima Greggs e Bea Russell sono assegnate al pedinamento di Spyros, ormai identificato come il Numero 2 della banda. Per Bea, è una prima volta. A un certo punto resta sola, sembra in pericolo… Riesce a cavarsela brillantemente.

Frank Sobotka cerca di riconquistare il rispetto dei portuali. Ma il suo lobbista di fiducia gli dice che lo scandalo farà allontanare gli investimenti pubblici dal porto. Con un abile stratagemma, Omar riesce a sorprendere Mouzone nel motel in cui riposa. Gli spara un colpo alla pancia… Non lo finisce, anzi capisce di essere stato usato: risparmia il killer e chiama un’ambulanza. Bea Russell cerca di convincere Sobotka a collaborare, in cambio della protezione e del trasferimento di Ziggy in un carcere più decente. Lui: “Pensavo di fare delle cose sbagliate per uno scopo giusto”. Lei: “Sei migliore di quelli con cui ti sei mischiato”. Sobotka si costituisce e comincia a collaborare. Intanto Spyros convince Nick di poter ancora salvare Ziggy dall’ergastolo: ma è necessario che Sobotka venga convinto al silenzio. Non sapremo mai se ci sarebbe riuscito, perché pochi attimi prima dell’incontro, il complice dentro l’Fbi chiama il Greco e gli fa sapere che Sobotka è entrato in un programma di protezione… (12, segue)

The Wire, anche la seconda serie finisce amaramente La macchina da presa indugia sul motoscafo che ha trovato qualcosa nelle acque del porto, una piccola folla di scaricatori si addensa dietro le recinzioni… Lo spettatore già sa che sta per essere ripescato il cadavere di Frank Sobotka. Ha la gola tagliata. Stringer va in ospedale dove è ricoverato Brother Mouzone: intuisce che ha forti sospetti sul mandante dell’agguato. A collaborare con la polizia ora è Nick Sobotka: risponde alle domande, e i vari pezzi dell’intreccio cominciano a trovare sistemazione. Bubbles fornisce a Kima e a McNulty due informazioni essenziali: un killer con il papillon ha colpito uomini di Prop Joe, e negli ultimi giorni la qualità della droga è tornata eccellente.

L’amico di McNulty si rende conto che è una fuga di notizie all’interno dell’Fbi ad aver portato all’assassinio di Sobotka. Con maggiori cautele, prende avvio il programma di protezione di Nick, della fidanzata e della figlia. La compagna di Kima sta portando avanti una gravidanza, frutto di inseminazione artificiale: scelta condivisa, ma l’avvicinarsi del parto provoca continue tensioni. Ora Omar ha le idee chiare e punta dritto su Stringer Bell. Nel solito colloquio in carcere, Stringer verifica che sta crescendo la diffidenza di Barksdale nei suoi confronti. Per sfuggire ad accuse che prevedono la pena di morte, Sergei confessa che i responsabili dell’uccisione delle 14 ragazze dell’est sono già stati eliminati (a Filadelfia: decapitati e senza mani per impedirne il riconoscimento). Grazie alla protezione della divisione antiterrorismo dell’Fbi, Spyros e il Greco (che non è greco) ottengono nuovi documenti e possono fuggire senza lasciar traccia. Al bar, la squadra di Daniels festeggia la conclusione delle indagini, ma sanno che si tratta di un altro successo parziale, insoddisfacente. La squadra viene sciolta, Russell torna a pattugliare l’area del molo, il sindacato è stato decapitato, Nick torna al lavoro… Ma di lavoro ce n’è sempre meno. (13, fine)

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