Passato e Presente

■ Il Club oggi ■ 1999 Il nesso logico con il titolo del libro: "40…ma non li dimostra", è rappresentato dal fatto che il Club, com'è stato detto in precedenza, si è continuamente rinnovato; anno dopo anno si è abbellito, modellato e adeguato nelle strutture, assumendo una conformazione sempre più completa. E, come si dice solitamente per una persona più o meno carica di anni, ma sempre giovanile e curata nell'aspetto, non dimostra l'età che ha. La trasformazione più marcata, però, quella che ha rivoluzionato veramente il look della struttura centrale, facendole assumere un aspetto più dignitoso, è avvenuta nel periodo attuale, negli ultimi tre, quattro anni. Essa è stata la naturale conseguenza di tutti i lavori di restauro della palazzina iniziati a cavallo fra la fine del 1998 e l'inizio del 1999, lavori che i soci del Circolo hanno vissuto in maniera diretta, con disagi non trascurabili. Dobbiamo dire subito che tale, notevole opera, ha cambiato, in certo qual modo, anche l'andamento generale del nostro sodalizio, non foss'altro per il fatto che l'ambiente è divenuto ancora più accogliente per tutti noi e per gli ospiti, ma anche perché la nuova struttura di ristorazione ha determinato, in ogni modo, un mutamento nelle nostre abitudini.

Esercizi di…..concentrazione…prima di scendere in campo!!

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Andiamo, comunque, per gradi, accennando, per dovere di cronaca, alla composizione del penultimo Consiglio Direttivo rimasto in carica fino a tutto il 2001. Insieme al Presidente Burresi, al suo terzo mandato, cosa mai successa nella storia del Club, troviamo altri tre elementi ormai "veterani" della dirigenza come il Vicepresidente Petreni, il tesoriere Fontanelli e l'esperto Rosati. Costoro sono stati affiancati dai nuovi consiglieri Mauro Burresi, Andrea Fabbiani, Francesco Mastromartino e Mario Panti, tutti eletti nell'assemblea ordinaria di fine anno 1998 ed entrati ufficialmente in carica il 02.01.1999. Il nuovo Direttivo ha preso subito le consegne con il compito di portare avanti la ristrutturazione e di ben amministrare il denaro (Lire 150.000.000 + 30.000.000), ottenuti con un mutuo acceso dalla precedente amministrazione. Dobbiamo a questo punto ripetere, e lo abbiamo precedentemente puntualizzato, che dai primi anni settanta era stata assegnata al Tennis Club Poggibonsi, da parte dell'Amministrazione Comunale, la gestione diretta di tutta l'impiantistica. Tale gestione era stata successivamente regolata tramite convenzione stipulata con il Comune nel febbraio 1990 e rinnovata nel mese di maggio 1995. In sostanza, ormai da parecchi anni, tutti i lavori, ad esclusione di quelli eseguiti in occasione dei campionati mondiali di calcio di "Italia '90", erano completamente a carico del nostro Circolo. Coloro che hanno provato a restaurare la propria abitazione senza andar via di casa e, giorno dopo giorno, hanno avuto a che fare con calcinacci, polvere, muratori, idraulici, elettricisti ecc. sanno perfettamente a quanti disagi e a quanti imprevisti si può andare incontro. Per i soci del Club è stata la stessa cosa. Dato che non si poteva contare su un periodo di stasi completa per l'esecuzione delle varie opere, il progettista e i dirigenti hanno giustamente portato avanti i lavori per settori: prima gli spogliatoi delle donne, poi quelli degli uomini, poi l’ufficio, il bar e tutto il resto, cercando ogni volta la soluzione più giusta per permettere, nonostante le ristrettezze, lo svolgimento delle normali attività e funzioni. Ogni spogliatoio, fra l'altro, era suddiviso in due parti: in una si lavorava, nell'altra ci si cambiava e si faceva la doccia. Il bello accadeva nel pomeriggio del sabato e durante la mattina della domenica quando, specialmente nei mesi invernali, ci si trovava in sedici persone nello spazio di pochi metri quadrati. Si assisteva allora a scene che si possono

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definire vere e proprie macchiette quasi sempre simpatiche e divertenti. Il Bartali, che era solito prendere per sé quattro o cinque attaccapanni, mugugnava perché Paolo ne pretendeva uno e mezzo e perché Guido, inappuntabile come sempre in giacca e cravatta, ne aveva bisogno di almeno due per evitare eventuali grinze certamente non gradite agli occhi della moglie. E mentre Bruno si dava da fare per venire già cambiato ed evitare di prendere qualche gomitata nel capo o qualche ginocchiata un po' più in basso, c'era chi proponeva di procedere per gruppi di lavoro sotto la doccia: il primo doveva lavare la schiena di quello che gli stava davanti, l'altro il dorso del terzo e così via. Poi, al comando "cambio", le parti si dovevano invertire e, subitamente, tutti venivano fuori lindi e puliti, sgrassati e lavati come ad un autolavaggio, salvo poi ritornare vicino all'unica panca e pestare il callo del compagno accanto nel tentativo di rimettersi le scarpe. Solo i' Bobbe, ogni tanto riusciva a farsi largo, accennando l'ennesimo starnuto e costringendo gli altri ad una specie di mischia rugbista a ridosso della porta d'ingresso degli spogliatoi. Guai, poi, a mangiare troppo o a diventare troppo grassi! Si era tacciati d'occupazione indebita di suolo pubblico! Che roba! Era il periodo in cui, tornati a casa, si rischiava di trovare nella borsa un po' di tutto: il calzino maleodorante di chi si era spogliato vicino a noi, due scarpe destre o due sinistre, i polsini di colore diverso e, se c'era anche un paio di mutande in più, ci si sbellicava dalle risate pensando a quello che era rimasto senza! A parte gli scherzi, da buoni italiani, noi abbiamo sopportato di tutto per lunghi mesi fino a che finalmente, da quella massa informe di mattoni forati, di malta, di mattonelle accatastate, di tubi e di termosifoni scalcinati, di matasse di fili variopinti e di folassiti di vario diametro, la ditta appaltatrice Pittaro Andrea, l'idraulica Capperucci, e gli operai dell'Electroelsa, hanno tirato fuori un ambiente di tutto rispetto, accogliente, strutturalmente valido e definitivamente idoneo alle necessità dei soci.

■ 2000 I lavori effettuati a cavallo fra la fine dell'anno '99 e gli inizi del 2000 sono ancora bene impressi nella nostra mente: a) - la pavimentazione della zona compresa fra la palazzina e i campi numeri 2 - 4 - 5 - 6.

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b) - La costruzione della nuova veranda. c) - La messa a punto del servizio di ristorazione. La prima è stata eseguita a regola d'arte dalla ditta Effebi Sport che ha curato anche le rifiniture esterne della palazzina, nonché la posa in opera delle mattonelle nel nuovo ambiente. La stessa impresa aveva provveduto, come abbiamo già visto, al rinnovo del manto dei campi 1 e 4. Il lavoro della veranda è stato appannaggio della ditta "Lamec" d'Andrea Fabbiani il quale, facendo anche parte del nuovo Consiglio, ha permesso al Club di risparmiare notevolmente rispetto ai costi preventivati da altre ditte similari. Alla messa a punto del servizio di ristorazione hanno contribuito più persone che meritano di essere menzionate: Mario Panti ha eseguito in proprio i banchi del reparto cucina; Marcello Petreni, della "M.G.", ha fornito sedie e tavoli, mentre gli elettrodomestici sono stati acquistati, a buon prezzo, presso la ditta Baldacci, dietro interessamento del socio Vincenzo Caponero.

Il nuovo locale addobbato per una degustazione d'arte culinaria….

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…..Ed ecco all'opera i…..nostri atleti in un "Campus" organizzato da Salvatore Rotolo & Company, a base di tortellini emiliani e lambrusco!

Gestito in proprio dagli stessi soci, come abbiamo detto precedentemente, il servizio ristorazione ha cambiato, in certo qual modo, le abitudini di molti di noi. Dopo le partite, infatti, è adesso possibile gustarci uno spuntino in buona compagnia, attardarci in qualche discussione, o, semplicemente, bere qualcosa insieme per festeggiare una vittoria sul campo o per rendere meno amara la sconfitta al nostro avversario.

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E' stato possibile sfruttare il nuovo locale anche per ospitare corsi sul vino e piccole riunioni enogastronomiche piuttosto impegnate. Dopo le lezioni svolte da Carlo Macchi, infatti, si è costituito un buon gruppetto di persone le quali hanno preso dimestichezza con l'assaggio di Chianti, Chianti Classico, Barbera, Brunello di Montalcino e via dicendo; tutti pronti ad approvvigionarsi di bottiglie sempre più impegnative per quanto concerne il gusto, il profumo, il colore e la corposità robusta e gradevole al palato. Sono state organizzate, inoltre, con l'aiuto di tutti, cene sociali che hanno rappresentato momenti di spensieratezza ed una giusta alternativa alla monotonia di tutti i giorni; al tempo stesso hanno costituito momenti di aggregazione non indifferente per la maggior parte dei soci.

Imbattibili…….

….a tavola!

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■ 2001 Per completare il breve excursus sugli avvenimenti e le problematiche attuali del nostro Tennis Club, occorre accennare anche ad altri fatti di una certa importanza. - In primo luogo la costruzione delle scale di ferro per favorire il deflusso degli spettatori dalle tribune laterali del campo sportivo. - La realizzazione di un passaggio d'accesso alla parte delle tribune riservata alla tifoseria ospite. - La cessazione del rapporto di collaborazione con Francesco Materozzi. I primi due eventi sono strettamente concatenati fra loro, perché entrambi legati alla necessità di adeguare gli impianti della Società Sportiva Poggibonsi Valdelsa alle nuove norme negli stadi. I lavori sono iniziati subito dopo la fine del campionato di calcio 2000 - 2001, con la conquista del titolo da parte della squadra e il diritto di accedere di nuovo alla serie C2. Essi ci riguardano da vicino per i motivi che ci accingiamo ad esporre: intanto una delle due scale è stata approntata proprio a ridosso della porta d'ingresso della piccola palestra deteriorando, a nostro avviso, l'aspetto generale. Oltretutto lo scasso effettuato per il montaggio ha sciupato irrimediabilmente il prato antistante il locale e, anche a distanza di parecchi mesi, tutti i ragazzi ed i soci che vi entrano per le varie esercitazioni, nonostante i dovuti accorgimenti, continuano a portare sporcizia e fango all'interno. Per quanto concerne, inoltre, la realizzazione del passaggio che dal parcheggio di via Marmolada conduce alle tribune della tifoseria ospite, occorre far presente un particolare da tenere in debita considerazione: per rendere la carreggiata adeguatamente ampia, è stata presa una striscia di terreno larga oltre due metri dalla proprietà del Tennis Club, per tutta la lunghezza dei campi numeri uno e due. Tale fascia costituiva una considerevole zona di rispetto per i campi stessi. Adesso, invece, la rete che delimita il passaggio è situata proprio a ridosso dei nostri due impianti. Succede che, anche nei giorni feriali, una moltitudine di persone viene ad osservare i giocatori di calcio durante l'allenamento che si svolge nel "sussidiario" e il continuo via vai arreca un certo disturbo ai tennisti impegnati, specialmente sul n° 2, durante la bella stagione. Occorrerà, pertanto, creare almeno una barriera con siepi, in modo da permettere un'adeguata concentrazione alle persone in campo.

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Una breve considerazione, infine, sulla rinuncia all'attività di collaboratore, per sopravvenuti impegni di lavoro, del socio Francesco Materozzi. Abbiamo già detto, precedentemente, che il suo apporto è stato di vitale importanza per la crescita del Club in generale, in quanto, costui, è riuscito a concretizzare le proprie esperienze in vari settori, dal giardinaggio alla manutenzione dei campi, all'arbitraggio, all'organizzazione dei vari tornei e via dicendo.Persa questa importante pedina, il Circolo ha trovato però, momentaneamente, validi aiutanti nell'ambito dello stesso Consiglio Direttivo, nell'attesa di poter sostituire Francesco con un'altra persona adeguatamente capace. E' per questo motivo che, fin dai primi giorni di Luglio 2001, specialmente nelle tarde ore pomeridiane, e per lunghi periodi, abbiamo visto alternarsi in segreteria Francesco Mastromartino, Mauro Burresi e, soprattutto, Mario Panti. Costoro, rubando tempo prezioso alle loro attività personali, hanno offerto un contributo fattivo per mandare avanti l'amministrazione e tutta quanta l'organizzazione.

■ 2002 I sopra citati elementi, insieme ai due fratelli Gianluca e Massimiliano Arnecchi, a Vincenzo Caponero e Andrea Tozzetti, sono stati chiamati a far parte del nuovo Consiglio Direttivo entrato ufficialmente in carica il 02.01.2002, sotto la presidenza di Siro Cappelli. L'intero anno è stato denso di avvenimenti importanti, alcuni dei quali meritano di essere menzionati in quanto hanno contribuito ad aumentare il prestigio del Club o a consolidarne l'organizzazione generale. La maggior parte dei soci, che frequentano il circolo in maniera assidua, ha avuto modo di constatare direttamente l'evoluzione dei fatti, ma, come è ormai nostra consuetudine, vogliamo mettere nero su bianco, in modo da evidenziare ciò che riteniamo più interessante. Una volta prese le consegne, i nuovi dirigenti eletti si sono messi all'opera per programmare sia l'attività sportiva che quella relativa all'andamento generale del Circolo, facendo convergere gli sforzi soprattutto su due manifestazioni di particolare rilievo: il Torneo Nazionale Open maschile e femminile, ed una festa sociale in grande stile, sfruttando le stesse strutture del Club. Per quanto concerne il torneo in esame, denominato "Trofeo Rimor", occorre puntualizzare che esso viene organizzato ormai da parecchi anni e che è

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giunto, attualmente, alla sesta edizione, la terza consecutiva di livello nazionale. Un impegno, quindi, molto arduo per il Sodalizio, se si pensa a tutto ciò che una manifestazione del genere possa comportare, sia dal punto di vista tecnico-organizzativo, sia dal punto di vista economico. E' vero che lo sponsor ufficiale, la Rimor Caravan di Poggibonsi, mette a disposizione le proprie risorse in maniera assai prodiga, come si addice alle migliori ditte che si assumono certi oneri, ma è pur vero anche che, nel contesto generale delle spese, debbono essere annoverate molte voci a carico dello stesso Club: le ore che non vengono giocate dai soci, il costo ulteriore del personale a disposizione e delle numerose palline, l'aumentato costo della bolletta del telefono per contatti con i vari circoli e giocatori, le fatture della tipografia per carta stampata, manifesti e volantini, alcuni rimborsi spese e cosi via dicendo.

Il tempo incerto ha costretto il pubblico ad ammassarsi sotto il tendone. In primo piano il giudice arbitro Vaccarino e, seduto, il nostro collaboratore Remo Faleri.

Specialmente per l'edizione di quest'anno, data la complessità dell'organizzazione, occorreva, nel Circolo, la presenza di persone capaci di coadiuvare il giudice arbitro e disposte a seguire l'andamento quotidiano delle varie gare. Possiamo asserire, con certezza, che tutti i consiglieri impegnati sono stati veramente all'altezza della situazione, fornendo un servizio puntuale e dimostrando capacità decisionali anche nei momenti più critici. Ad esempio, quando durante la finale femminile ha cominciato a diluviare, prontamente è stato allestito il campo coperto n° 1 in modo da permettere alle due atlete Marzia Grossi e Raffaella Bindi di poter continuare la gara, e, al numeroso pubblico, di seguire il prosieguo dell'incontro, sia pure in un ambiente più ristretto.

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I nostri raccattapalle del torneo, e futuri campioni, insieme al dirigente Mario Panti. Da sinistra, in alto: Agnese Bandini, Valentina Rotolo, Samuele Martini, Alessandro Burresi, In basso: Giacomo Rotolo, Alessio Grazzi, Gabriele Caponero.

Dal quotidiano "LA NAZIONE" del 14 Luglio 2002.

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Le due finaliste Marzia Grossi del Match Ball Firenze e Raffaella Bindi del S.C. Montecatini. fuori……

…e dentro. La Bindi ha vinto al terzo set, dopo una dura battaglia.

Cessata la pioggia, il campo n° 6 è stato approntato immediatamente per far disputare la finale maschile che ha visto Elia Grossi primeggiare su Balducci Daniele del T.C. Prato. Nei giorni precedenti le finali i consiglieri, insieme ad alcuni volontari, soci del Circolo, si erano prodigati per trasformare il campo n°4 in grande sala spettacolo e ristorante, con tanto di palco rialzato e tavole apparecchiate, come si può vedere nelle fotografie.

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Era in programma, infatti,una festosa serata con la presenza del comico Niki Giustini e della bellissima Alena Seredova,recentemente apparsa in alcune trasmissioni televisive. Coloro che hanno preso parte alla manifestazione hanno potuto constatare di persona l'ottima riuscita di tutta la serata ed hanno sicuramente trascorso qualche ora di spensierata allegria.

Da sinistra: Enrico Marrapese (responsabile Giudici Arbitri della Toscana), Francesco Materozzi, Salvatore Vaccarino (Giudice Arbitro), Alena Seredova, Franco Sbardella (Consigliere Regionale), Sandro Azzoli (Giudice di sedia della finale maschile). Sotto: Mario Panti.

In precedenza erano state organizzate cene con ballo, in particolari ricorrenze, in locali esterni al Club: presso il ristorante La Cappuccina di S. Gimignano, a Villa Francesca vicino S. Donato in Poggio, e a Bosco Tondo nei dintorni di Gambassi. Mai, però, si era pensato che, con buona volontà da parte di tutti, si potesse organizzare una festa simile nelle stesse strutture del Club. Alla luce dei fatti, invece, pur considerando l'eccessiva mole di lavoro che ha comportato la preparazione di una cena per circa 150 persone, ospiti compresi, siamo convinti che sia possibile ripetere l'esperienza anche in occasione di altre eventuali manifestazioni o per festeggiare degnamente il 40° anniversario del Tennis Club Poggibonsi nel 2003.

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Uno scorcio del lungo tavolo allestito per i… rifornimenti!

Parte dei commensali ripresi durante le premiazioni del Torneo Nazionale Open. Le foto con i gruppi sono state scattate da Walter Lucii, anche quella della pagina precedente.

Massimiliano Arnecchi, Alena Seredova, Mario Panti, Enzo Nardi, Loriano Landi, Damiano Rosati.

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Nel tracciare un quadro particolareggiato del periodo attuale, non possiamo fare a meno di accennare ad altri eventi interessanti verificatisi più o meno in contemporanea con quanto sopra descritto. Verso la metà di giugno Loriano Landi è entrato a far parte del Club in qualità di nuovo collaboratore, praticamente in sostituzione di Francesco Materozzi, mentre Bruno Pierini, alla fine dello stesso mese, ha preso il posto di Silvano Fiaschi. Ci auguriamo che i nuovi arrivati possano inserirsi quanto prima, e adeguatamente, in questo nostro Sodalizio che, se pure talvolta attraversa periodi di crisi, tuttavia dimostra una coesione e una compattezza fra i suoi affiliati da far invidia a moltissimi altri circoli. Anteriormente a tali fatti una simpatica iniziativa aveva coinvolto molte persone: il gemellaggio con il Tennis Club di Viserba Monte nei pressi di Rimini. Un incontro, cioè, con una realtà diversa dalla nostra, in cui, oltre la disputa di alcune partite di doppio e doppio misto, c'è stato anche uno scambio di opinioni a livello tecnico, logistico-organizzativo, culturale e, ovviamente, gastronomico. La scelta di trattare tale argomento nel presente capitolo è solo preferenziale. Per la serietà e la competenza con cui sono state giocate le varie partite, tutto ciò poteva rientrare benissimo nella parte dedicata all'agonismo. Ma lo spirito altruistico, sereno ed obiettivo con cui si sono svolti gli incontri, ci consiglia di considerare le vittorie riportate o le sconfitte subite, in un quadro diverso, in cui l'amicizia, le nuove conoscenze, l'allegria e la socializzazione vanno ben oltre la palla contesa o le arroganti arrabbiature. Ecco perché desideriamo collocare il paragrafo dedicato al "gemellaggio" fra le notizie relative al nostro memoriale. Gli accordi per un primo incontro fra le due compagini furono presi, agli inizi dell'anno, fra il Presidente del T.C. Viserba Marco Marconi, il sig. Ilario Corradini, factotum dello stesso circolo, e il sottoscritto che, ormai da tantissimi anni, ha molti amici proprio in quel Club. L'idea di una trasferta in Toscana piacque moltissimo ai romagnoli, anch'essi amanti della buona cucina e dei bei paesaggi. Stabilite, quindi, le gare da effettuare e trovate le persone giuste, nel pomeriggio del primo giorno di Marzo la comitiva di Viserba giunse presso gli impianti del nostro Circolo, accolta con molto entusiasmo e con un adeguato senso dell'ospitalità. Dopo aver trascorso la notte presso l'hotel Vecchio Asilo di Ulignano, il giorno 2 Marzo ebbero luogo le gare con le seguenti formazioni: per il T.C. Viserba

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Marconi Marco e Somigli Paola, Ruffilli David con Astolfi Edo, Berardi Teresa, Amati Lara, Zanoni Fausto e Renzi Giovanna, Emendatori Luciana, Grandi Mara, Corradini Ilario e Bernardi Anastasia. Del gruppo facevano parte anche Bruno Gugnali e Tea Raimondi i quali, tuttavia, non hanno preso parte agli incontri. Per il T.C. Poggibonsi: Panti Mario e Frazzitta Serena, Bencini Paolo con Tozzetti Bruno, Petreni Marcello, Donzelli Daniela e Bruchi Carlo, Angiolini Roberto e Bencini Fiorella, Fedeli Paolo e Carlucci Claudia. I nominativi sono stati elencati nell'ordine in cui si sono avvicendate le varie gare. Il risultato finale è stato globalmente a nostro favore per 6/2 (otto incontri disputati al meglio di nove giochi ciascuno). Un buon pranzo, organizzato presso le stesse strutture del Circolo, ha chiuso in bellezza la manifestazione perfettamente riuscita sotto ogni aspetto.

Fiorella, Roberto, Mario e Daniela nella saletta ristorante.

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Campo n°6: Carlo e Daniela si apprestano a gareggiare contro Giovanna Renzi e Fausto Zanoni. Tutti quanti saranno protagonisti di una gara veramente emozionante.

Campo n°2 - da sinistra: Mara Grandi, Edo Astolfi, Lara Amati e Bruno Tozzetti.

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Nei giorni 3 e 4 maggio, poi, è stata ricambiata la visita in Romagna. Purtroppo, però, il tempo non ha propiziato il gemellaggio, in quanto uno scroscio persistente ha impedito di giocare nei campi del T.C. Viserba. I dirigenti del Circolo, molto previdenti, avevano in ogni modo preso opportune misure prenotando presso il Club Tennis di Santarcangelo, a pochi chilometri di distanza, dove un recentissimo impianto coperto ha permesso la disputa di un certo numero d'incontri. Per il T.C. Viserba hanno gareggiato: Renzi Giovanna e Fabbri Carmen, Marconi Marco e Bernardi Anastasia, Zanoni Fausto e Grandi Mara, Abbondanza Gianni ed Emendatori Luciana, Berardi Teresa, Ruffilli David ed Astolfi Edo. Gianni e Carmen non erano presenti la prima volta. Per il T.C. Poggibonsi: Petreni Guido e Petreni Marcello, Tozzetti Bruno e Bencini Fiorella, Bruchi Carlo e Donzelli Daniela, Panti Mario e Carlucci Claudia, Bencini Paolo. Soprattutto a causa di un pessimo terreno di gioco che non ha certo esaltato le caratteristiche di alcuni nostri giocatori, come pure di un brutto infortunio capitato a Carlo Bruchi proprio nel momento clou del match, il bilancio degli incontri è stato di quattro a due in favore dei nostri ospiti.

Il nostro gruppo

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Un succulento pranzo presso il ristorante "La Puraza" ha, ad ogni modo, risollevato il morale di tutti noi, anche perché, fra una portata e l'altra, con parole, pensieri e scambi di piccoli doni, abbiamo avuto modo di consolidare l'amicizia già sorta durante il precedente ritrovo.

Un gruppo di commensali: abbiamo già gustato le prelibatezze del ristorante "La Puraza" ed il presidente del C.T. Viserba, prof. Marco Marconi, ha già consegnato a tutti noi un piccolo ricordo.

I rappresentanti dei due circoli nel piazzale del ristorante

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Fra la seconda metà di Ottobre e la prima decade di Dicembre si è svolto il consueto torneo a squadre che, ormai da parecchi anni, ha sostituito il “Torneo Sotto L'Albero”. I protagonisti sono poi stati premiati durante la consueta cena degli auguri. Solitamente il periodo delle festività, nel loro alternarsi incessante, specialmente nell'ultima fase dell'anno, ci fa capire che la stagione tennistica volge irrimediabilmente a termine, per poi ricominciare in forma lenta, ma progressiva, nei successivi mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo. Quest'anno, però, Babbo Natale ha portato un dono veramente imprevisto a tutti quei soci che amano praticare il gioco del Tennis anche nella stagione invernale: una magnifica copertura pressostatica allestita sul campo n°2. La decisione di dotare il Club di questa ulteriore struttura, era maturata in seno ad una riunione del Consiglio Direttivo poco più di due mesi prima (la determinazione del Presidente Siro Cappelli ha avuto un peso notevole nella discussione), con l'intento di mettere a disposizione degli iscritti un altro campo coperto da sfruttare durante l'intera settimana. Oltretutto, collocando il telone sopra un campo in terra battuta, sono stati accontentati tutti coloro che hanno sempre avuto una certa reticenza a giocare nel "duro", vuoi per l'impedimento a scivolare con il piede nel raggiungere la palla, vuoi per un'innata paura di farsi del male, soprattutto alle ginocchia e alle caviglie. In effetti, per giocare nei campi n° 1 e n° 4, occorre munirsi di scarpe adatte, molto ovattate, con una suola morbida e alta; occorre, inoltre, muoversi velocemente, ma a piccoli passi, per essere pronti, una volta raggiunta la giusta posizione, ad impostarsi bene sulla palla ad un'adeguata distanza. Altrimenti si può andare incontro a distorsioni che possono interessare la caviglia o il ginocchio, col pericolo di stiramento dei legamenti e lesione dei menischi. Erano poche, anche a causa delle cattive condizioni climatiche, le persone presenti al montaggio della struttura da parte della ditta Plasteco di Senago (Milano), esattamente due giorni prima di Natale e che fra l'altro, di loro spontanea volontà, hanno contribuito e stendere il lungo e pesante telone sul campo. Pensiamo, pertanto, di fare cosa gradita nel presentare un piccolo reportage fotografico, in sequenza cronologica, delle varie fasi di assemblaggio.

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L'operazione ha inizio con la messa in opera del grosso bruciatore, che permetterà l'inserimento dell'aria e, contemporaneamente, del calore per il riscaldamento. Un telo di nylon viene, poi, disteso su tutta la superficie del campo, in modo che il tendone venga "tirato" senza essere sporcato. Non è stato facile neppure srotolare il grosso pacco di polipropilene, molto pesante e viscido.

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A struttura quasi gonfia sono state montate due porte: una a doppio ingresso per il mantenimento della pressione, l'altra di sicurezza, da usarsi solo in caso di eventi eccezionali.

I tecnici stanno installando i riflettori

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