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Assut Europe 100% produzione italiana Suture chirurgiche
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EDIZIONE NAZIONALE
Mercoledì 4 giugno 2014 S. Quirino Anno LXX - Numero 152
Direzione, Redazione, Amministrazione 00187 Roma, piazza Colonna 366, tel. 06/675.881 - fax 06/675.8869 * Abbinamenti Nel Lazio: Il Tempo + Il Corriere di Viterbo ¤ 1,20 Il Tempo + Il Corriere di Rieti ¤ 1,20 - Il Tempo + Il Quotidiano di Latina ¤ 1,20 - Il Tempo + Il Quotidiano della Ciociaria ¤ 1,20 - Il Tempo + Il Quotidiano di Cassino ¤ 1,20
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Equitalia, ok alla proroga della rateizzazione
Sindacati contro Authority
Verso il bonus di 80 euro alle famiglie numerose
Lo sciopero alla Rai illegittimo e confermato
Della Pasqua e Di Mario ➔ a pagina 5
Angeli ➔ a pagina 4
Ecco tutti gli evasori fiscali di Roma Dossier Finanza Notai, panettieri, ristoratori, commercianti, farmacisti, barbieri Il lungo elenco di quanti, pur guadagnando tantissimo, non sborsano un euro di tasse ➔ L’intervento
➔ La lettera
POSSIAMO VI SPIEGO STANARE I FURBI
PERCHÉ NON PAGO
di Riccardo Tiscini *
aro direttore, ebbene sì, sono un evasore. Lo sono per sopravvivereefar viveredecentementelamia famigliache altrimenti verrebbe stritolata da un fisco vorace che non ha eguali al mondo. A voi bempensanti farò anche ribrezzo, lo so, perché sono anni che subisco la retorica del ladro di Stato e del Paese che va a picco per colpa di gente come me. Nonècosì, glieloassicuro. Vorrei che questi soloni provassero a pagare tutti i balzelli e le imposte che toccano a me e a quanti, come me, non riescono più a tirare avanti. Sono un piccoloimprenditorenelsettore dei servizi. Ho già ricevuto parecchie visite di finanzieri e ispettoridelle Entrate per controllareesanzionare anche minime imprecisioni formali. E sanzionano. Eccome se lo fanno. Multe salate che, ovviamente, mi tocca pagare. Non si rendono conto che ogni mese devo dare lo stipendio ai miei(ormaipochissimi)dipendenti. Con le banche che rifiutano di prestarmi i soldi. Ma di che stiamo parlando? Ormai in Italia è impossibile essere competitivi perché il mio socio occulto è lo Stato: prende soltanto e mi dà poco, quasi niente, in cambio. Tengo una contabilità in nero, separata da quella ufficiale. Ogni sera prendo il mio incasso non dichiarato al Fisco e lo nascondo, molti colleghi lo portano dritto a Montecarlo. Soltanto in questo modo posso tenere in piedi una piccola azienda. L’alternativa sarebbe quella di licenziare e chiudere bottega. Penso spesso a tutti i miei colleghi che non ci sono più, che non hanno resistito alla vergogna di essere gettati sul lastrico, di perdere la dignità. Mi chiedo da anni: non sarebbe meglio avere poche norme, certe, e una pressione fiscale più bassa? Lo dicono tutti i politici. Ma nessuno lo fa.
S
e escludiamo quella che ruota attorno alla pubblica amministrazione e ai servizi alle imprese, Roma ha un’economia basata sull’artigianato, il commercio e le costruzioni,settoriin cui c’è moltaevasione fiscale. Innanzitutto perché è più semplice non pagarele tasseadifferenza delle imprese che lavorano per altre imprese, in cui le verifiche sono meno difficili. La lotta contro l’evasione è complessa, ovviamente, ma ci sono alcune modifiche che renderebbero il Fisco migliore. Per prima cosa un rapporto diverso tra l’amministrazione e i contribuenti. L’Italia ha un numero di addetti al controllo fiscale pari o superiore agli altri Paesi eppure la strategia adottata è meno incisiva. Ci vuoleun’organizzazionediffusa sul territorio, com’è quella dell’Agenzia delle Entrate, ma ogni funzionario dovrebbe seguiresoltantounapartedicontribuenti. In questo modo potrebbe conoscere i loro atteggiamenti fiscali. Altro punto: bisogna sviluppare, come si sta facendo, l’incrocio dei dati e le elaborazioni statistiche. Inoltreènecessariounapproccio più amichevole. In Svizzera ogni contribuente è convocato da un funzionario del Fisco per un incontro preventivo (da noi, invece, esiste soltanto la stangata successiva). È una modalità che funziona da tempo anche nei paesi anglosassoni. Infinelenorme egliadempimenti devono essere semplificati. Ci sono casi in cui l’Italia ha complicato e aumentato gli obblighi previsti dall’Ue, rendendopiù complessoil compito anche a chi le tasse le vuole pagare. * Professore di Economia aziendale alla Luiss e all’Universitas Mercatorum
■ Colti in flagrante. Il notaio «evasore totale» ai Parioli in un anno ha intascato 4 milioni,quasilametàdelpanificatore di Torre Vecchia che ha imboscato 7 milioni. Nella rete del Comando provinciale della Finanza di Roma sono finiti tra gli altri anche titolari di stabilimenti balneari, ingegneri e architetti, avvocati, commercialisti e medici. Soltanto nel 2013 le Fiamme Gialle hanno documentato all’Agenzia delle Entrate i conti per il recupero della tassazione su quasi otto miliardi di euro e 484 milioni di Iva non versata.
Si aggrava la posizione del presunto «sparatore»
C
Lettera firmata
Caleri e Cimmarusti ➔ alle pagine 2 e 3
Il retroscena
L’ultrà De Santis incastrato da 2 testimoni Imperitura ➔ a pagina 9
L’intrigo indiano dei marò in cella porta a Passera Imberti ➔ a pagina 8
L’inchiesta de IlTempo
Strada per strada La pubblicità invade la Capitale Bisbiglia ➔ a pagina 11
Assut Assut Europe Europe 100% 100% produzione produzione italiana italiana Suture Suture chirurgiche chirurgiche
➔ Anniversario
La Liberazione vista da partigiani e repubblichini www.assuteurope.com
D’Isa, Frignani, Rocca e Zavatta ➔ alle pagine 16 e 17
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CRONACHE
Mercoledì 4 giugno 2014
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IL BUSINESS CAPITALE
Il piano Il Comune riduce i cartelloni in periferia e moltiplica quelli destinati al centro
Una per una le strade di Roma soffocate dalla pubblicità 138mila previsti, maxi formati banditi (i famosi 4x2) e l’obbligo di autorizzazione paesaggistica e adeguamento dei canoni di concessione che garantiscano maggiori entrate a fronte della diminuzione degli impianti. Le gare si dovrebbero concludere entro la fine dell’anno. Ipotizzando che l’amministrazione riesca ad approvare i piani di localizzazione per tutti i metri quadri, sarà necessario assegnare tutti i lotti per poter incassare i 30 milioni previsti. Dividendo questa somma per i 10 lotti di gara risulterà dovuto un canone pari a 3 milioni circa a lotto per ogni anno. Considerando la rimozione dell’esistente e la reinstallazione (circa 3250 impianti a lotto), oltre al canone anticipato di 3 milioni di euro, il vincitore dovrà entro il gennaio 2015 investire ben 12 milioni di euro.
Vincenzo Bisbiglia ■ Via Savoia è una strada interna di 550 metri che costeggia Villa Albani, nei pressi di piazza Fiume. Marciapiedi stretti, molte case e tante auto parcheggiate. Qui il Comune di Roma prevede 130 mq di affissioni pubblicitarie, ben 60 cartelloni del formato di 1,20 x 1,80 metri ciascuno, un cartellone ogni 20 metri su entrambi imarciapiedi. Questo è soltanto un effetto del nuovo Prip, il Piano regolatore degli impianti pubblicitari presentato il 6 maggio dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessore al Commercio e Turismo, Marta Leonori. Vie del centro invase dalla pubblicità, con centinaia di metri quadri previsti in stradepiccoleeconmarciapiediridotti, mentredall’altrapartevengono ignorativiali e consolari ad alta concentrazione di traffico. Un appalto, quello dei cartelloni pubblicitari, a cui in pochi saranno in grado di partecipare: per ciascuno dei 10 lotti messi a gara, infatti, fra canone annuo, rimozione deivecchi cartellone einstallazione deinuovi, il vincitoredovrà prevedere un investimento iniziale di oltre 12 milioni di euro. Una spesa ingente, che potrebbe valere davvero la pena affrontare soltanto nel caso della gestione del bike-sharing (uno dei lotti in gara) per il qualenon sono stati posti limiti geografici.
L’INVASIONE NEL CENTRO A via Savoia, come detto, ci saranno130mqdiaffissioni, contro i 220 mq di tutta la via Salaria.Destinatiafar discutereanche i 117 mq previsti in via Cavour, così come i 45 mq nella «piccola» via Quattro Novembre, dove oggi ci sono appena 11 mq. Anche la Passeggiata del Gianicolo potrebbe essere invasa dai cartelloni, con ben 80 mq previsti. E così via Quattro Fontane, via del Quirinale, via Ripetta, via Tomacelli e molte altre. Il clou a viale Trastevere, dove sono stati previstila bellezza di 252mq di affissioni, almeno un cartellone ogni 50 metri. In tutto questo, vengonoignoratestrade econsolari tradizionalmente più «appetibili» per concentrare le affissioni a vie periferiche al dubbio interesse. Ecco dunqueche avialeAmerica, viaAppio Claudio, viale Europa o via di Casal Bertone verranno rimossi i cartelloni esistenti, per insistere con ben 1000 mq in via di Settebagni, 1200 mq in via di Massa San Giuliano e 500 mqin via Casal di SanBasilio. Per non parlare del litorale: solo nel Municipio X (Ostia) sono previsti qualcosa come 31.100 mq di pubblicità, dei quali 12.400 in sole 19 strade.
UN BANDO PER POCHI Sindaco e assessore, durante la presentazione del 6 maggio, avevano fornito diversi dati: cartelloni ridotti del 38%, dai 224mila metri quadri di oggi ai
IL BIKE SHARING
130 mq
Affissioni a via Savoia Ci saranno 130 metri quadri di affissioni, contro i 220 mq di tutta la via Salaria. Destinati a far discutere anche i 117 mq previsti in via Cavour, così come i 45 mq nella piccola via Quattro Novembre, dove oggi ci sono 11 mq
252 mq
Viale Trastevere Questa è la strada dove si registra il record di affissioni, in pratica almeno un cartellone ogni 50 metri. Incremento degli impianti pubblicitari anche per via Quattro Fontane, via del Quirinale, via Ripetta e via Tomacelli
1000 mq
Rimossi in via di Settebagni Mille metri di impianti verranno tolti da via di Settebagni. Scompariranno anche a viale America, via Appio Claudio, viale Europa o via di Casal Bertone. 1200 mq in meno anche in via di Massa San Giuliano e 500 mq a San Basilio
Incassi
Comune di Roma Il Campidoglio fino ad oggi incassava circa 14 milioni, mentre Milano raccoglie 20 milioni. Però all’ombra della Madonnina gli introiti da impianti pubblicitari sono appena 8 milioni, il resto è composto da altre inserzioni
La mappa STRADE CENTRALI Metri quadrati Via IV Novembre 45 Via XXIV Maggio 25 Piazza Barberini 25 Via delle Botteghe Oscure 25 Via Cavour 117 Passeggiata del Gianicolo 80 Via Goito 43 Via Marmorata 47 Via Merulana 110 Via Nazionale 96 Via Ottaviano 63 Via Quattro Fontane 50 Corso Rinascimento 40 Via Ripetta 40 Via Tomacelli 32 Viale Trastevere 252 Via del Tritone 70 Corso Vittorio Emanuele II 100 Piazza Vittorio Emanuele II 80 Via Zanardelli 20 Piazzale del Verano 100 Viale XXI Aprile 175 Via del Quirinale 33 Lungotevere 1.400 Via Savoia 130 Via Giovanni Branca 52 Via Francesco Crispi 40 Via Florida 10 Via Galvani 50 Via Ripetta 40 Via dei Serpenti 25 Via Sistina 43 Via Nizza 130 Via Po 190 Via di Priscilla 130
STRADE PERIFERICHE Lungomare Ostia Via Casal del Marmo Via di Selva Candida Via Ugo de Carolis Via Baccanello Via della Stazione di Cesano Via di Settebagni Via Casali di San Basilio Via Massa di San Giuliano Via Rocca Cencia Via Torrenova Via Caduti per la Resistenza Viale Caduti Guerra di Liberaz. Via Eroi di Cefalonia Via Eroi di Rodi Via Mezzo Camino STRADE NON PIÙ INTERESSATE Viale America Via Appio Claudio Circonvallazione Aurelia Via Bravetta Via Francesco Caltagirone Via Casal Bertone Via dei Castani Via dei Consoli Via delle Gardenie Via Roberto Malatesta Via Monti di Creta Via Ramazzini Via Franco Sacchetti Via del Serafico Via Taranto Circonvallazione Tiburtina Via Vaglia Via Val Maira Via di Vigna Murata
900 1.300 900 450 45 700 1.000 500 1.200 800 950 850 530 400 400 900
Su 10 lotti, 9 avranno delle restrizioni ben precise in termini di zone e metri quadri. Farà eccezione, invece, quello relativo al bike-sharing, con cui il Campidogliosperadi far ripartire, per la terza volta, il servizio di noleggio delle biciclette a Roma, da finanziare proprio con le pubblicità.Con la modificaal regolamento, che prevede agli impianti del bike-sharing di posizionarsi ovunque (quindi anche nelle zone che il Prip vieta integralmente), chi si aggiudicherà il lotto di fatto otterrà una fetta enorme della pubblicità aRoma. Unaprocedura che in molti hanno paragonato immediatamente all’ «appaltone» del 1996 e che rumors del settore dicono possa interessare ad alcune concessionarie francesi. «Che razza di piano regolatore è – si domandaDaniela Aga Rossi, presidente dell’Aipe, associazione imprese pubblicità esterna – se poi diamo le deroghe al bike-sharing?».
IL CONFRONTO CON MILANO Il modello ispiratore della Giunta Marino, come spesso accade, è la Milano di Pisapia. A giustificare l’aumento delle tariffe pubblicitarie, durante la presentazione del Prip sono stati divulgati dati di raffronto tra i versamenti di imposta di pubblicità tra Roma e Milano. Il Campidoglio incassa circa 14 milioni dal solo gettito degli impianti inseriti nella nuova banca dati, mentre il capoluogomeneghino raccoglie 20 milioni. Importo quest’ultimo che,come confermano dal Comune di Milano, non sarebbe corretto: all’ombra della Madonnina gli introiti da impianti pubblicitari sono appena 8 milioni, mentre il resto è composto dal gettito di altre inserzioni. «Previsioni di bilancio errate - afferma Daniela Aga Rossi - confronto con Milano sbagliato e incasso diviso tra servizi e soldi: un'operazione imprecisa che, tra l’altro, potrebbe provocare un ulteriore buco nel bilancio capitolino».