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A cura di Mauro Penza www.mauropenza.blogspot.com
2014, Giro di boa Reining che va, Reining che viene
A
scavalco di ogni anno, la tradizione anglosassone è quella della lettera di buoni propositi, divisi equamente su una riflessione tra l’anno trascorso e quello che si vorrebbe fare nell’anno che inizia. Rendiamo omaggio allora ai principali “numeri” Mauro Penza del 2013. Tre, come le medaglie scintillanti dell’Italia di Masi agli Europei FEI. L’Argento Seniores di Augsburg e le due Medaglie d’Oro portate a casa dagli Azzurrini a Manerbio. E poi il pallottoliere di quelli che continuano ogni anno a macinare record: cinque, come i Milioni di Dollari vinti in carriera da Shawn Flarida, l’uomo fra l’altro quattro volte Futurity Open Champion Usa (come solo prima di lui il mitico Bill Horn) e che consolida così il suo primato solitario, sempre più in cima alla classifica Lifetime Total Earnings NRHA. Meno di trenta sono gli atleti che hanno sfondato il goldenwall del Milione di dollari vinto in carriera. Tra questi anche l’algido reiner che venne dall’Italia, Andrea Fappani, oggi sopra i 3 Milioni. Tra i proprietari e allevatori raggiunge quest’anno i Due Milioni di Dollari vinti dai suoi prodotti, un altro italiano ormai saldamente acquartierato negli States: Eleuterio Arcerse, grande vecchio del Reining e già Presidente dell’allora ANCR, unico italiano a figurare nella americanissima Hall of Fame NRHA. Tra i grandi riproduttori, ricordiamo purtroppo la scomparsa del mitico Gunner (unico riproduttore a doppio Certificato Quarter e Paint) appena giunto alla soglia dei 5 Milioni di dollari, traguardo condiviso quest’anno con il biondissimo Wimpys Little Step. Un altro palomino, Shining Spark, scollina invece i 4 Milioni, mentre Smart Spook e Magnum Chic Dream in pochi anni di attività raggiungono i due milioni di dollari. E infine Einstein, che purtroppo è venuto a mancare negli stessi giorni del Futurity americano, in cui si univa al prestigioso Million Dollar Club. Tra i tantissimi Champions 2013 di tutte le latitudini, vogliamo ricordare i tre cavalieri che si sono laureati Open Futurity Champions, un titolo che per prestigio, montepremi e aspirazioni riassume in sé tutta l’epica degli scivolatori: nel 2013, due Campioni su tre sono in realtà degli “outsider” di lusso. Come a dire che. anche in tempi di crisi, il vivaio continua a sfornare talenti. Jason Vandlandigham vince in America su Not Ruf At All (225.5), il tedesco Markus Gebert stravince in Italia su Charlie Step N Cool (227.5) realizzando peraltro uno strike che gli vale tutti i 4 livelli. Vola alto Markus nella notte di Manerbio, polverizzando la concorrenza e pure la malasorte, che lo aveva toccato con una infausta caduta proprio durante la finale del Breeders tedesco di
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ottobre. Infine Morey Fisk, che da noi in Italia fa capolino di rado, ma che in Germania bissa per il secondo anno la vittoria del Futurity Europeo di primavera. Manuel Cortesi, giovane talento del Made in Italy, infine fa il grande passo: vince il suo ultimo Futurity Non Pro e annuncia ufficialmente il passaggio tra i Professionisti. E poi ancora Manuel Bonzano e il suo ‘great’ Great Sun Burst, si aggiudica ancora il titolo di NRHA Non Pro World Champion.
Infine, a chiudere l’anno, purtroppo arriva la notizia della rovinosa caduta sugli sci di Michael Schumacher a cui va un pensiero affettuoso, non solo perché la moglie Corinna e lui stesso, sono
Reining tra i grandi protagonisti e insieme Testimonial del Reining a livello mondiale. Ma anche perché è un piacere vedere come questo Super Campione di tutti i tempi, si senta sempre straordinariamente a suo agio nel nostro piccolo mondo, dove non è assillato dai fan e proprio per questo capita spesso di trovarselo accanto sugli spalti o a tavola, sorridente e tranquillo. Auguri di cuore, a Schumy. Che torni presto a sfrecciare sulle piste e, perché no, magari a bordo un Reiner. Stagione che va, stagione che viene La macchina organizzativa IRHA è già in moto e la stagione sta per ricominciare. Gennaio sarà il mese delle Assemblee regionali, che culmineranno nell’adunanza IRHA già prevista per l’8 di febbraio a Bologna. Il rito di quest’anno toccherà il suo culmine con i World Equestrian Games FEI che si svolgeranno a fine agosto in Normandia. E’ l’appuntamento equestre più prestigioso della stagione che va a cominciare, attorno al quale il Coach Masi starà già rimuginando per costruire il Team dall’alchimia perfetta, in grado di tenere viva la fiamma del nostro Medagliere e la cabala di una storia che sin qui ci ha sempre visti a podio sin dal 2002, anno di entrata del Reining nell’orbita della Federazione Equestre Internazionale. Per il resto, il ritmo della stagione sarà scandito dagli Special Events italiani e continentali, quelli che di fatto muovono l’intero nostro settore, punto di incontro delle aspettative di Allevatori e Trainers, fabbrica dei Campioni bipedi e quadrupedi, che popolano il nostro immaginario e vetrina patinata di un rito che, nonostante gli anni difficili per tutti, va. Un pensiero infine al Reining delle regioni. La mia personale impressione è che, mentre i grandi eventi in qualche misura hanno risentito almeno nei numeri delle generali condizioni di difficoltà del sistema Paese, i Campionati Regionali
stanno invece vivendo una complessiva stagione di rilancio, proprio all’ombra di questa crisi. Minore spesa, buona resa – si potrebbe riassumere. Molte Regioni offrono ormai grande professionalità e divertimento a costi contenuti, arene e giudici idonei, la prospettiva per molti a fine stagione delle Finali Nazionali, per calcare la stessa sabbia dei grandi professionisti. Ma anche un ambiente dove la competizione è più sfumata, dove tutto finisce in gloria a tavola e c’è sempre posto per coltivare qualche nuova amicizia. Insomma, il posto giusto dove divertirsi con meno e far crescere qualche nuovo talento, coccolandolo un po’, prima che spicchi il volo per le grandi arene nazionali. E allora un pensiero speciale va proprio ai tanti Reiners che coltivano il proprio sogno nelle arene polverose di periferia. Che anche in questi mesi freddi non rinunciano agli allenamenti e macinano chilometri nella sabbia, alla ricerca del run down e del cerchio quasi perfetto, vestiti a strati e con i berretti di lana calcati in testa. Con i trainer infreddoliti a bordo campo a fumare vapore, consigliando e correggendo. Sempre lì. A compiere il rito anche nelle giornate piovose e già buie, magari al termine di una giornata di lavoro, con il freddo addosso e magari quel filo di influenza che pure sempre ci acchiappa tra una sudata e l’altra. Eppure sempre con una certezza. Che ogni volta, anche alla fine della giornata più dura, quando incrociamo l’occhio tranquillo del nostro Quarter che ci aspetta ormai sellato lì in corsia sotto le luci al neon, si allarga il sorriso. E quando inforchiamo la sella, il pensiero è che si, ne vale la pena. A tutti questi amici che ad ogni latitudine si preparano per la stagione ormai alle porte, a tutti i familiari che sopportano che questa a volte insana passione anno dopo anno in attesa che il dèmone si plachi (ma nemmeno quest’anno, si placherà…) va un pensiero di sincero affetto e simpatia. Sognate in grande e stoppate profondo. E se alla prima uscita, le cose non dovessero andare come avevate sperato, niente paura. Come dicono in America, dopo ogni Show, c’è sempre un altro Reining…
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