la Repubblica VENERDÌ 15 AGOSTO 2014

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GIORNO E NOTTE

Moda Rainbow Loom dalle star ai bambini

Ultraleggero si schianta si salva il pilota

Con le sorelle Marinetti rivive la musica anni ‘30

SARA GRATTOGGI A PAGINA XI

FOTO E SERVIZIO SUL SITO

STEFANO PETRELLA A PAGINA XIII

“Siamo scampati al default ora lotta agli sprechi per una città delle regole”

METRO C

Renzi: “Mai più cantieri fermi per ritrovamenti archeologici” Il premier annuncia nuove norme in arrivo con lo “Sblocca Italia” “Paradossale lo stop ai lavori”

> Intervista al sindaco Marino: tutti gli obiettivi dell’autunno > Dalla differenziata al decoro fino alla cancellazione di 25 aziende

N

stivi, negozi e supermercati aperti, mostre e musei pronti ad accogliere turisti e visitatori: ecco il vademecum per il Ferragosto in città. Roma si svuoterà durante la giornata per tornare a popolarsi in serata: vacanza (se non direttamente gita) last minute, da “pendolari” del Ferragosto. Per chi resta, per chi è solo e per chi non può permettersi di festeggiare, numerose le iniziative di solidarietà a partire dal pranzo con “cocomerata” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio.

LREATO ipotizzato dai vigili è truffa ai danni del Comune. A finire nel mirino della polizia locale un imprenditore di Aprilia. L’uomo, secondo le indagini, avrebbe infatti utilizzato alcuni mezzi con targa straniera per entrare nella zona Ztl. E non poche volte: circa 600, infatti, le multe non notificate per irreperibilità del proprietario e dunque mai pagate. Un escamotage scoperto casualmente durante un controllo di routine di uno dei mezzi di trasporto che fanno capo alla società dell’imprenditore e venuto alla luce grazie alle indagini portate avanti dal I Gruppo Trevi.

Piazza Navona, via i dehors Spuntano i tavoli di cartone PUNTANO di nuovo i tavolini a piazza Navona ma stavolta sono di cartone. A una settimana dalla rimozione dei dehors che non rispettavano il piano d’occupazione del suolo pubblico, ecco comparire al loro posto una schiera di venditori abusivi. Intorno alla fontana del Bernini è stato allestito un cordone di tavoli di fortuna, ricavati per lo più da vecchi scatoloni, su cui viene esposta merce contraffatta di ogni sorta, dagli occhiali da sole alle borse griffate. Lo sgombero della piazza dal “tavolino selvaggio” aveva trovato grande consenso fra i residenti, che giudicavano intollerabile il sovraffollamento, ma il passaggio dai dehors agli abusivi, denunciato sui social network, fa il giro del web.

EGLI anni era diventato quasi un luogo comune, comunque sia, uno dei principali motivi di ritardo nella realizzazione delle nuove linee di metropolitana a Roma: i ritrovamenti di reperti archeologici nel sottosuolo della capitale. «Un paradosso», lo definisce Matteo Renzi che ieri, nella sua trasferta napoletana, ha annunciato «una diversa gestione delle realtà archeologiche». La nuova disciplina sarà pronta tra due settimane, quando in consiglio dei ministri arriverà il cosiddetto decreto “Sblocca Italia”, quello che, nelle intenzioni del premier, dovrebbe far ripartire tutta una serie di cantieri che da anni vanno avanti al rallentatore in tutto il Paese. Per quanto riguarda Roma e la Metro C, Renzi lo dice esplicitamente: «Il colmo è che si bloccano i lavori perché si trovano dei LA reperti archeoloGIOR gici. Questo è un NA paradosso. In tutTA to il mondo le risultanze degli scavi archeologici permettono ai passeggeri delle metropolitane di godere di cose che altrimenti non avrebbero mai potuto vedere. Torino, Roma con l’operazione della linea C e Palermo sono realtà che accederanno al finanziamento delle linee metropolitane». Risorse che potrebbero dunque sbloccare la tratta che va dal Colosseo a piazza Venezia. In ogni caso, con le nuove norme sui ritrovamenti archeologici si dovrebbe superare il problema dello stop ai cantieri che ha caratterizzato finora la realizzazione dell’opera. (m. fv.)

SERVIZI ALLE PAGINE IV E V

SEGUE A PAGINA XVI

SEGUE A PAGINA XVI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

GIUSEPPE CERASA

«A

BBIAMO rischiato il disastro. La Capitale d’Italia per mesi ha camminato sul ciglio di un vulcano guardando negli occhi con terrore scenari da default. Ma lei se lo immagina? Una delle meraviglie del mondo che va in bancarotta? Roma che non può pagare i fornitori, che non riesce a garantire i servizi, che deve dire a 24mila dipendenti: ragazzi si chiude bottega, non c’è più un euro... Non ci voglio nemmeno pensare...». Ignazio Marino, da poco più di un anno sindaco di Roma, è stato colpito dalla sindrome Renzi. Anche lui è rimasto al lavoro a Ferragosto. Abbandona solo per pochi minuti la pila di carte del Campidoglio e si lascia conquistare da una piccola porzione di carpaccio di triglia con olive erba cipollina e lime («veramente superbo, da dove arriva un pesce così fresco?»). Vorrebbe tanto evitare gli «schiaffoni» al nero di seppie con aglio, olio e peperoncino, ma non re-

siste a una crostata di mandarini tardivi e manda giù l’ultimo sorso di pinot nero di Terlano, Alto Adige. No, sindaco, facciamo uno sforzo. Pensiamo a quello che poteva accadere. Adesso che è riuscito ad approvare in tempi record il bilancio e il piano di rientro che le permette di uscire gradatamente da un deficit colossale (816 milioni di euro) sente l’animo più sereno? Ma che è successo? Quattro mesi fa lei era considerato una mina vagante, il sindaco che a Roma avrebbe fatto perdere consensi a Renzi, era il marziano d’Italia. Adesso con due atti amministrativi, seppur straordinari, lei incontra il sottosegretario alla presidenza Del Rio e quasi strappa l’applauso. Con lo stesso Del Rio che dice: Roma è diventata un esempio per tutte le città italiane in difficoltà. «Si, credo che Del Rio e il governo abbiano capito il nostro sforzo». SEGUE ALLE PAGINE II E III

LA GUIDA

LA TRUFFA

Vademecum di Ferragosto negozi, musei e solidarietà

Ztl, targhe straniere per evadere le multe

METRO e bus attivi con orari fe-

I

I lettori denunciano

FRANCESCO RAGANELLI

S

@ OGGI SU ROMA.REPUBBLICA.IT

Metropolitana

Trenitalia

Bambini chiedono l’elemosina Aria condizionata ma di sera uno spettacolo avvilente clima impazzito nelle carrozze VEDERE bambini che passano le

VORREI sapere come mai

loro giornate nelle stazioni, accanto alle biglietterie automatiche, elemosinando una moneta è davvero avvilente. Per non parlare della sempre più diffusa abitudine degli adulti di portarli con loro mentre chiedono soldi ai passeggeri dei treni. Ieri una donna rom si aggirava per il vagone con un bambino di appena due anni in braccio e cercava così di impietosire i turisti. Se si continua ad avallare questa “tecnica” sempre più minori verranno coinvolti e presto il problema sarà irrisolvibile.

Trenitalia non riesce a gestire in modo logico la climatizzazione all’interno delle carrozze. I pendolari da Roma a Latina sono costretti a viaggiare sopportando il caldo afoso nelle prime ore del giorno e il freddo polare che regna nelle carrozze dopo il tramonto. E’ troppo chiedere di fare più attenzione alle esigenze dei propri viaggiatori? Anche se può sembrare un capriccio, la situazione a volte può trasformarsi in un vero e proprio disagio, con conseguenze anche sulla salute delle persone.

Andrea Francini

Elena Ferrucci

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II

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ROMA CRONACA CRONACA

L’intervista

I NUMERI

65% È la percentuale di raccolta differenziata che il sindaco Marino promette di raggiungere

“Niente più donne-esca sui cartelloni pubblicitari Roma riparte anche da qui” Intervista con il sindaco Marino sulle criticità del governo della Capitale “Ora non siamo più marziani. Ma serve una politica di lacrime e sangue”
GIUSEPPE CERASA 400 MILIONI È la cifra che sarà risparmiata in tre anni con i tagli agli sprechi, dal costo dei computer all’elettricità 25 Sono le aziende partecipate di secondo livello che saranno chiuse perché divoravano inutilmente risorse 40% Gli impianti pubblicitari saranno ridotti del 40%, ma si incasserà il 130% in più

«P

saltare a gambe per aria - prosegue Marino - La vecchia amministrazione aveva lanciato una locomotiva che correva follemente verso il baratro del dissesto. La montagna di debiti accumulata negli anni passati non si cancella se non si incardina una politica economica di lacrime e sangue, se non si riducono compensi ingiustificati, se non si affonda il coltello nel corpaccione degli sprechi, se non si tagliano venticinque aziende comunali di secondo livello che servivano solo a divorare risorse. Se non si rimette mano, cambiandoli radicalmente, ai vertici delle aziende municipalizzate. Vuole degli esempi? Roma acquistava computer a 4 mila euro a testa, mentre il costo medio era di 585 euro. La pulizia dei locali del Comune costava il 20 per cento in più della media nazionale. L’energia elettrica veniOTEVAMO

“ Abbiamo rischiato

“ “ La montagna Il futuro di debiti si gioca sui

“ Puntiamo all’incremento

di dover dire a 24mila dipendenti: si chiude bottega, non c’è più un euro

si cancella solo con i tagli E mettendo mano ai vertici delle aziende comunali

trasporti, sui rifiuti e sul decoro. Sono sfide che abbiamo raccolto

della differenziata e a produrre gas da 500 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno









va pagata il 50 per cento in più rispetto al costo stabilito dell’autorità nazionale dell’energia. Facendo questi e altri tagli in tre anni risparmieremo 400 milioni di euro». Aziende mangiasoldi, sindaco. Negli ultimi anni le società che gestiscono i trasporti urbani e la raccolta dei rifiuti si sono trasformate in voragini senza fondo e in fabbriche del clientelismo più sfrenato. Oltre alla magistratura, che sta indagando, se n’è accorto anche il ministero

dell’Economia quando ha detto che il trasporto pubblico funzionava meglio con meno soldi e con meno personale. Sindaco, ma lei da quanto tempo non mette piede in una metropolitana e non sale su un autobus? «Meno di quanto lei immagini. Lei lo sa, io preferisco muovermi in bicicletta (la bici nera, con trazione rigorosamente assistita, in effetti sta legata a un palo mentre Ignazio Marino assaggia un sorbetto al limone). Ma sono rigorosamente

convinto che questa legislatura, che il futuro della città oserei dire, si gioca sui trasporti, sui rifiuti e sul decoro. Noi queste sfide le abbiamo raccolte, bisogna vedere se riusciremo a raggiungere gli ambiziosi traguardi che ci siamo imposti. Per i rifiuti vogliamo arrivare al più presto al 65 per cento di raccolta differenziata». Scusi sindaco. Finora siamo appena sopra il 40 per cento, non le sembra di far correre troppo la fantasia? Appena dieci giorni fa

a Roma si gridava all’emergenza: strade stracolme di rifiuti, cassonetti inguardabili dal centro alla periferia, turisti furibondi che portavano a casa ricordi struggenti e selfie di una città millenaria con immagini da terzo mondo. Dica la verità in quei giorni un poco si è vergognato? «Forse si, non lo so. Ma preferisco guardare al futuro. E sa cosa c’è scritto in quelle carte? Che abbiamo nominato un amministratore dele-

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IN BICI Il sindaco Ignazio Marino con la sua bicicletta fra i turisti davanti alla Fontana di Trevi

gato, Daniele Fortini, che ha fatto benissimo a Napoli, che saranno l’Ama (l’azienda per l’igiene ambientale) e l’Acea, altra società a prevalente capitale pubblico che si occupa di acqua ed energia, a prendere in mano il problema del trattamento dei rifiuti per trasformare quello che sembrerebbe un problema irrisolvibile in una straordinaria opportunità economica per la città. Noi non vogliamo nè inceneritori né altri termovalorizzatori. Puntiamo all’incremento della differenziata e

sui biodigestori per produrre gas utilizzando 500 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno. Di questo abbiamo parlato due giorni fa a Londra con i vertici della Hbsc, una delle più grandi banche di investimenti del mondo, che ci hanno ricordato che Roma con Malagrotta aveva la più grande discarica del mondo dopo quella di New York, chiusa nel duemila. Bene quegli investitori sono interessati a darci una mano». Ma lei lo sa che a settembre l’aspettano giorni terribili? I sin-

dacati non vogliono sentire di rinunciare a fette di salario accessorio. Non vogliono perdere reddito rispetto al passato e minacciano di bloccare la città. Dai vigili agli insegnanti, dai giardinieri ai conducenti dei bus. Lei come si sta attrezzando? «Noi siamo sereni. Puntiamo all’efficienza e vogliamo combattere gli sprechi, dovunque si annidano. Vuole degli esempi? Lei lo sa che alle quattro del pomeriggio per i vigili urbani scatta l ‘indennità per il la-

III

“ Esistono troppe

“ Mai più un corpo

“ Se ci fossero tavolini illegali

indennità di turno, di sportello, e tante consulenze smisurate

femminile potrà essere messaggio commerciale al solo scopo di propaganda

ovunque, per dire, a place Vendôme, i parigini con chi starebbero?







voro semi notturno? Che nelle scuole di Roma esiste una indennità per chi affigge gli avvisi in bacheca? Esistono ovunque indennità di turno, indennità di sportello. Sa quanto ha pagato la città per le consulenze volute da chi deve realizzare la linea C della metropolitana? Seicento milioni. Ma questo è un altro capitolo...». Lei parlava di decoro. Ma finora l’immagine all’estero della città che lei dirige è questa: il Colosseo con finti gladiatori e camion-bar fin sotto le arcate del monumento. Le straordinarie piazze che appartengono al mondo (piazza Navona, Campo de’ Fiori, piazza di Spagna, Pantheon) sporche, incontrollate, piene di ladruncoli, con tavolini di bar e ristoranti senza decenza a contendersi i centimetri coprendo tutto con orrendi teloni e stufe a gas. Migliaia di impianti pubblicitari abusivi che oscurano financo la vista dei più bei monumenti della capitale. «Cominciamo dagli impianti pubblicitari. Noi abbiamo deciso di ridurli del 40 per cento incassando il 130 per cento in più, grazie all’aumento delle tariffe. Ma abbiamo introdotto una novità più che simbolica: nessuna pubblicità che comparirà sui muri di Roma potrà usare il

corpo della donna come messaggio commerciale a solo scopo di propaganda. Non si tratta di essere bacchettoni ma è una scelta di civiltà. Noi vogliamo che a Roma trionfino il rigore e la legalità. Come potevamo tollerare ancora che nelle più belle piazze della Capitale ogni esercizio si appropriasse di spazi pubblici illegalmente. E così siamo intervenuti a piazza Navona e Campo de’ Fiori. Ci dicono che cancelliamo posti di lavoro. Rispondiamo: ma se a Parigi, per esempio a place Vendôme, si mettessero illegalmente tavolini dovunque, i parigini con chi starebbero? Lo stesso discorso vale per il teatro Valle. Dopo tre anni abbiamo ripreso una struttura che nessuno voleva trasformare in centro commerciale. E, anche lì, ci siamo impegnati per il ritorno alle regole. Questo è il nostro modello amministrativo. Solo facendo in questo modo Roma potrà ritrovare il suo orgoglio di Capitale del mondo e la sua bellezza. Vogliamo dire a tutti che sono finiti i tempi in cui per ottenere qualcosa, un posto, un terreno, un favore, bisognava essere parenti o amici di cardinali, vescovi, deputati o altissimi burocrati. Le cattive abitudini sono lunghe da scardinare, ma io vorrei che alla fine del mio mandato quella Roma non esistesse più». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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giudicavano intollerabile il sovraffollamento, ma il passaggio dai. dehors agli abusivi, denunciato sui social network, fa il giro del web. SEGUE A PAGINA XVI.

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