Laurea Magistrale in Informatica umanistica

Linguistica italiana II Prof. Mirko L. A. Tavosanis

Siri Vs Cortana

Un’analisi pragmatica del linguaggio degli assistenti vocali

di Francesca Bellante Elisa Salatti Eleonora Zedda

Indice 1. Gli assistenti vocali...........................................................................................................................2 1.1 Introduzione...............................................................................................................................2 1.2 Il sogno di un'interazione vocale...............................................................................................3 1.3 Un po' di storia...........................................................................................................................3 1.3.1 La sintesi vocale.................................................................................................................4 1.3.2 Il riconoscimento vocale....................................................................................................5 1.3.3 L'unione fa la forza............................................................................................................7 1.4 Siri..............................................................................................................................................8 1.5 Cortana.......................................................................................................................................9 1.5.1 Storia..................................................................................................................................9 1.5.2 Interfaccia.........................................................................................................................10 1.6 …e tutti gli altri........................................................................................................................13 2. Metodologia....................................................................................................................................18 3. Le risposte ottenute.........................................................................................................................22 4 Conclusioni......................................................................................................................................40 Bibliografia / Sitografia......................................................................................................................47

1. Gli assistenti vocali 1.1 Introduzione Oggigiorno è difficile riuscire a trovare qualcuno che non possegga un computer. La tecnologia, a partire soprattutto dagli anni Novanta, ha invaso le nostre case nelle forme più disparate: dai personal computer ai tablet o gli smartphones, ma non solo. Possiamo trovarla anche negli elettrodomestici, come nei robot aspirapolvere che puliscono la casa autonomamente, o le innovative macchine da cucina che aiutano a preparare i pasti. Inoltre, anche fuori dalle nostre abitazioni i computer hanno un ruolo importante nelle nostre vite, contribuendo ad esempio migliorare il servizio sanitario, e rendendo più sicuri i nostri viaggi in auto o le nostre operazioni bancarie. Senza che noi ce ne accorgessimo, l'interazione uomo-macchina si è quindi diffusa a macchia d'olio e al giorno d'oggi siamo talmente abituati a comunicare con i computer che talvolta quasi non ci rendiamo conto che lo stiamo facendo. Nella maggior parte dei casi, l'interazione che avviene tra un utente e un computer di qualunque forma non è di tipo naturale: ad esempio, il movimento della mano necessario per spostare un'icona presente sul desktop tramite il mouse (drag-and-drop) è totalmente differente da quello che si effettua per trasferire un oggetto da un posto ad un altro nella vita reale. Tuttavia, siamo talmente immersi nelle tecnologie, che interazioni di questo tipo ci vengono spontanee e, soprattutto tra le nuove generazioni, appaiono quasi come qualcosa di naturale. In realtà, se volessimo interagire in modo naturale con le macchine, dovremmo farlo nelle stesse modalità con cui ci rivolgiamo ad un'altra persona, ovvero tramite gesti, espressioni facciali e parole. Per quanto riguarda l'interazione strettamente vocale, negli ultimi decenni ci sono stati notevoli sviluppi tecnologici che, affiancati a studi linguistici, hanno permesso di ottenere dei software che oggi vengono definiti in inglese “Intelligent personal assistant”, ovvero assistenti vocali, come Siri della Apple o Cortana della Microsoft. Lo scopo di questo testo, dunque, è quello di studiare le capacità di tali strumenti vocali, grazie ai quali l'utente può interagire con una macchina. Per fare ciò sono stati analizzati: •

la comprensione, da parte della macchina, delle richieste effettuate dall'utente;



le risposte ottenute.

1.2 Il sogno di un'interazione vocale Prima di entrare nel vivo della questione, andiamo a vedere quali sono stati gli eventi che hanno portato alla creazione di software di interazione vocale, ma anche gli ostacoli e le difficoltà affrontati dai ricercatori per ottenerli. Seppur assistenti vocali come Siri o Cortana siano stati rilasciati solo negli ultimi 5-6 anni, l'idea di poter interagire con una macchina tramite la propria voce pone le sue radici in un passato più lontano. Il cinema è tra i luoghi in cui questo sogno si è manifestato con più forza. Basti pensare al capolavoro cinematografico del 1968 di Stanley Kubrick e Arthur Charles Clarke, “2001: Odissea nello spazio”, e al supercomputer HAL 9000 con il quale gli astronauti David Bowman e Frank Poole interagiscono durante il loro viaggio sulla navicella spaziale Discovery One. HAL a prima vista è un “normale” computer dotato di intelligenza artificiale e capace di eseguire calcoli ad elevate prestazioni in tempi molto rapidi, ma durante il film scopriamo che possiede anche dei sentimenti più o meno comparabili a quelli umani. Gli astronauti comunicano con questo supercomputer tramite la loro voce: sia impartendogli dei comandi, che parlando con lui di argomenti e con modalità simili alle interazioni umane. Mentre HAL 9000 era costituito semplicemente da un occhio (o comunque è la sua unica parte visibile) con cui riusciva a guardare e addirittura a leggere il labiale, molti altri robot dello schermo cinematografico sono stati rappresentati con sembianze più simili all'uomo. Dai robot positronici di “Io, Robot” di Alex Proyas (2004), creati dall'uomo per migliorarsi la vita ma capaci anche di distruggere l'umanità intera, a Gort di “Ultimatum alla terra”1, un automa in grado di comprendere ciò che gli viene detto, ma incapace di rispondere tramite le parole. Andando ancora indietro nel tempo, già nel 1926 si era fatta avanti l'idea della possibilità, un giorno, di una interazione uomo-macchina vocale. Fritz Lang col suo “Metropolis” mostra un robot, chiamato Futura, in grado di comprendere il linguaggio umano, ma anche di riprodurlo. Guardando solo a questi film è già possibile iniziare a capire come le capacità di riprodurre dei discorsi e quella di comprenderne i significati possano essere considerate due aspetti distinti della comunicazione, anche dal punto di vista delle difficoltà che si possono riscontrare quando si cerca di “insegnare” una delle due cose ad un computer.

1.3 Un po' di storia Gli Intelligent personal assistant che conosciamo oggi devono la loro esistenza a una serie di tecnologie sviluppatesi a partire dagli anni Cinquanta, ovvero la sintesi e il riconoscimento vocale. 1

Regia di Robert Wise, 1951.

1.3.1 La sintesi vocale Con “sintesi vocale” si intende la tecnica con la quale viene riprodotta artificialmente la voce umana. I relativi strumenti vengono chiamati “sintetizzatori vocali” o “sistemi Text To Speech” (TTS) e sono in grado di convertire un testo scritto nel parlato. Le qualità più rilevanti di questi strumenti sono: •

la naturalezza, che indica quanto i suoni riprodotti appaiano simili alla voce umana;



l'intelligibilità, che esprime la facilità con cui riusciamo a comprendere la voce sintetizzata.

Prima ancora della nascita dei computer, erano già stati realizzati una serie di strumenti meccanici che tentavano di imitare la voce umana: tra i primi vi era la macchina prodotta dal danese Christian Kratzenstein nel 1769, con la quale era possibile riprodurre il suono delle vocali; successivamente il viennese Wolfgang van Kempelen costruì una macchina con la quale, grazie all'aggiunta di alcuni elementi che simulavano la lingua e le labbra umane, era possibile riprodurre in modo approssimativo anche le consonanti. Kempelen divenne famoso soprattutto per la costruzione nel 1770 di un'altra macchina, chiamata “il turco”, che era in grado di giocare a scacchi e di vincere anche contro i grandi campioni. L'aspetto interessante di questa macchina, oltre alle grandi abilità logiche possedute che erano impensabili per quegli anni, era la capacità di comprendere le domande che potevano esserle poste dagli spettatori a fine partita e quella di rispondere scegliendo e indicando le lettere appropriate presenti su una tavola. Il più grande problema di questa invenzione fu proprio il periodo in cui venne creata: per gli spettatori era già difficile accettare che una macchina riuscisse a giocare a scacchi, dunque era impensabile che questa potesse capire il linguaggio umano e rispondere alle domande. Tuttavia, dato che all'interno della macchina di Kempelen era presente un campione di scacchi (umano) e dunque l'invenzione si basava in realtà su un inganno, non si possono biasimare le reazioni del pubblico. Truffa a parte, l'aspetto interessante è che già alla fine del '700 iniziava ad esistere l'idea di una macchina che potesse parlare e comprendere il linguaggio umano. Nel corso dei secoli, si susseguì una serie di invenzioni che portarono alla realizzazione di differenti dispositivi di sintesi vocale elettronici. Nel 1939, presso i Laboratori Bell2, che si occupavano di ricerca e sviluppo di tecnologie telefoniche, lo scienziato Homer Dudley creò VODER (Voice Operation DemonstratoR). Il suo funzionamento richiedeva la presenza di una ragazza che, utilizzando una tastiera, faceva riprodurre 2

Attualmente sono di proprietà della Nokia, in precedenza della Bell System.

alla macchina ciò che il presentatore richiedeva. Il suono riprodotto non era registrato, né proveniva da particolari movimenti meccanici della macchina, ma era invece realizzato tramite la produzione di vibrazioni elettriche che, per poter essere meglio udite, passavano poi attraverso un altoparlante. Per molti versi, lo sviluppo di sintetizzatori vocali era molto vicino alle ricerche del campo delle telecomunicazioni: prima dell'invenzione della fibra ottica o delle comunicazioni satellitari, venivano utilizzati cavi di rame. La tecnica di trasmissione delle comunicazioni di allora era basata sull'invenzione del 1910 di George O. Squier, una tecnica chiamata “carrier multiplexing”. Tuttavia, questo sistema non permetteva di ottenere nemmeno lontanamente una comunicazione telefonica come la intendiamo oggi: i cavi non davano la possibilità di trasportare grandi quantità di segnale, a scapito della qualità della conversazione (molte delle frequenze della voce umana dovevano essere eliminate) e della quantità di cavi necessari per effettuare telefonate anche in una sola città. Il problema di compressione del segnale venne affrontato anche da Homer Dudley con la realizzazione di una macchina chiamata Vocoder (dalla contrazione di “Voice Coder”). Tale strumento era diviso in due moduli: ◦

analisi: comprimeva i discorsi prima della trasmissione;



sintesi: ricostruiva una versione comprensibile del discorso originale.

Anche il sopracitato “2001: Odissea nello spazio” fu molto influenzato dalle varie invenzioni di quei decenni: nell'omonimo romanzo, l'autore, Arthur C. Clarke, fece eseguire ad HAL 9000 la canzone “Daisy Bell”, la stessa che era stata riprodotta nel 1961 da parte di un computer IBM durante una dimostrazione del funzionamento di un sintetizzatore vocale realizzato da John Larry Kelly Jr e Louis Gertsman. I primi sintetizzatori vocali veri e propri vennero realizzati negli anni Settanta: nel 1976, ad esempio, la Telesensory System Inc. realizzò “Speech+”, una calcolatrice “parlante” che doveva migliorare la vita delle persone non vedenti; nel 1975 Loquendo S.p.a. 3 realizzò MUSA (Multichannel Speaking Automaton), un sintetizzatore vocale con elevata intelligibilità che si basava sui difoni, ovvero l'unione di una consonante e una vocale.

1.3.2 Il riconoscimento vocale Il riconoscimento vocale è il processo col quale un computer riconosce il linguaggio orale umano. Per quanto possa sembrarci strano, per molti aspetti è più difficile “insegnare” a una macchina a riconoscere le parole, piuttosto che a riprodurle. Infatti, se ci pensiamo un attimo, ognuno di noi, fin 3

Società italiana nata negli anni Settanta come gruppo di ricerca all'interno del CSELT (https://it.wikipedia.org/wiki/Loquendo#Cessione_dell.27azienda).

dalla nascita, ha per prima cosa imparato a capire ciò che gli veniva comunicato. Imparare a parlare, per un bambino, è solo il passo successivo: durante tutto il primo anno di vita non pronuncia alcuna parola che abbia un vero significato, ma in base ai suoi comportamenti dimostra comunque di capire ciò che gli viene detto. Solo successivamente inizia a dire le sue prime parole. Detto ciò, potrebbe non sembrare chiaro il motivo per cui insegnare questo meccanismo ad una macchina sia tanto difficile. Il problema fondamentale è che nessuno di noi si ricorda come abbiamo imparato una lingua, né si è riuscito a capirlo appieno tramite studi o ricerche. Il primo sistema di riconoscimento vocale vero e proprio venne realizzato nel 1952: si chiamava AUDREY (AUtomatic Digit REcognition) e riusciva a identificare le singole cifre che gli venivano dette attraverso un microfono. Per ogni numero riconosciuto, accendeva la lampadina corrispondente sul suo pannello frontale. Già dai primi tentativi di realizzare un sistema di riconoscimento vocale era evidente che tra i problemi più grandi vi era il fatto che ogni espressione appariva leggermente differente in base a chi la pronunciava. Inoltre, anche la stessa parola pronunciata ripetutamente dalla stessa persona presenterà sempre delle piccole differenze nel tono e nel tempo impiegato. In ogni caso, non è necessario che una macchina riconosca tutte le sfumature delle parole, ma basta che riesca a identificarne le caratteristiche fondamentali per distinguerle dalle altre. Tuttavia, anche questo principio non si rivelò affatto semplice da applicare, né risulto pienamente efficacie, in quanto, ad esempio, nei primi riconoscitori vocali era necessario che tra una parola e l'altra venisse inserita una pausa marcata (cosa che normalmente non avviene quando parliamo). Studi successivi si basarono su differenti strategie di riconoscimento, come la segmentazione fonetica, su cui si focalizzarono altri scienziati dei Laboratori Bell. Tale approccio richiedeva di individuare i singoli elementi fonetici di un'espressione in modo da ottenere la base per una ricostruzione più generica del linguaggio. Tuttavia, anche questi tentativi risultarono alla lunga fallimentari, poiché anche i fonemi ripetuti non risultano mai perfettamente identici tra di loro. Anche nel campo del riconoscimento vocale fu il computer a permettere di ottenere dei risultati più solidi. I tentativi successivi si concentrarono sulla traduzione dei segnali ricevuti in input dal computer in numeri. Per arrivare a ipotizzare questa applicazione, Harry Nyquist and Ralph Hartley scoprirono che un segnale continuo è caratterizzato esattamente da una serie di campioni presi a intervalli regolari. Dunque, ogni singolo campione poteva essere usato per ottenere il segnale originale senza alcuna perdita. Inoltre, Claude Shannon formalizzò il cosiddetto “Teorema del campionamento”, che definiva la frequenza minima necessaria per campionare un segnale senza

perdere informazioni. Queste scoperte permettevano dunque di trasformare il segnale in una sequenza di numeri. I primi dispositivi commerciali di questo genere uscirono negli anni Sessanta. Nei decenni successivi si susseguirono molteplici scoperte e tentativi, incoraggiati anche dal contributo che i computer riuscivano finalmente a dare in questo campo. Dopo la segmentazione fonetica sperimentata dagli scienziati, arrivò il tentativo di adottare un approccio ingegneristico al problema: non si pensava più a come costruire una macchina che capisse il linguaggio, ma piuttosto che potesse essere controllata tramite le parole. Alla base di questo principio vi è un database di parole che vanno a realizzare un vocabolario. Ogni parola pronunciata viene poi confrontata con quelle memorizzate fino a trovare la giusta corrispondenza. Tale comparazione avveniva tra le matrici realizzate tramite la quantizzazione degli spettrogrammi delle parole pronunciate. Le differenze delle parole, dovute alle differenti tempistiche di pronuncia, vennero superate grazie alle griglie di allineamento. Inoltre, tramite il modello di “programmazione dinamica” di Richard Bellman tutto ciò poteva essere ottenuto in tempi ragionevoli. Dunque, tali macchine erano costituite da un convertitore di segnale da analogico a digitale, un “end point detector” che individuava l'inizio e la fine delle parole, un estrattore delle caratteristiche e dal modulo col quale veniva effettuato il processo di allineamento. Questi primi tentativi, anche se molti di essi si dimostrarono fallimentari, contribuirono notevolmente alla costruzione di sistemi di riconoscimento vocale che conosciamo anche oggi. Infatti, i riconoscitori vocali presenti nei nostri telefoni cellulari, ad esempio, non “capiscono” realmente ciò che gli diciamo, ma riescono comunque a tradurre le nostre parole in comandi da eseguire. I software che utilizziamo oggi si basano sull'utilizzo di algoritmi adattivi di tipo statistico inferenziale e ricostruiscono ciò che viene detto loro in base alla frequenza delle associazioni tra le parole. La tecnologia si è talmente evoluta, che i moderni software di riconoscimento vocale riescono in parte a riconoscere anche il timbro della voce dell'utente, poiché possiedono un vocabolario fonetico contenente le pronunce base di molte parole relative alla lingua selezionata.

1.3.3 L'unione fa la forza Analizzando un comune assistente vocale è facile rendersi conto come questo software sia in realtà la fusione di due diverse tecnologie: il riconoscimento e la sintesi vocale. Siri e Cortana sono interfacce di comunicazione ad alto livello che permettono di ottenere risposte più o meno pertinenti alle domande che gli vengono poste tramite la voce. Quando vogliamo porre

loro una domanda dobbiamo premere un tasto specifico o pronunciare una determinata sequenza di parole per “catturare” l'attenzione della nostra assistente. A questo punto, ciò che può essere definito come un riconoscitore vocale viene attivato e ha il compito di “comprendere” ciò che chiediamo. La richiesta viene quindi elaborata e, infine, viene data una risposta tramite un sintetizzatore vocale. Per analizzare le richieste dell'utente e elaborare la giusta risposta da fornire, gli assistenti vocali si appoggiano ad alcuni algoritmi molto complessi, i cui meccanismi di funzionamento non sono ovviamente svelati dalle case produttrici. Tali procedure informatiche vengono considerate parte integrante della cosiddetta “intelligenza artificiale”, sulla quale si basano i “ragionamenti” degli assistenti vocali. Con intelligenza artificiale si intende quella disciplina che si pone l'obiettivo di descrivere le tecniche per lo sviluppo di algoritmi che permettano alla macchina, almeno in parte, di “pensare” come farebbe una persona. Nei tre paragrafi successivi verranno brevemente introdotti i software analizzati e descritte le basi su cui fondano le loro funzionalità

1.4 Siri Per quanto Siri venga automaticamente associata alla Apple, in realtà la sua prima apparizione pubblica avvenne attraverso la Siri Inc, che distribuì tale applicazione tramite l'Apple Store. In questa prima fase, l'idea era quella di renderla successivamente disponibile anche per Blackberry e Android. Tuttavia, nel 2010 la Apple Inc. la comprò e decise di renderla disponibile solo per dispositivi iOS. Inizialmente venne distribuita come applicazione indipendente, eseguibile dall'iPhone 4s o iPad 3 in poi. Successivamente, dalla versione 5 di iOS venne rilasciata come applicazione integrata nel sistema. Sin dalla prima versione di rilascio, Siri era in grado di eseguire una grande varietà di comandi, come impostare sveglie, promemoria e calendari, comporre messaggi di testo o email, fermare e riprodurre musica, chiamare un contatto presente nella rubrica e così via. Inoltre, aveva la possibilità di interagire con applicazioni esterne, come Google Maps. Dalla versione 5 di iOS all'attuale 9, anche Siri ha ricevuto miglioramenti: è stato ampliato il numero di parole che riesce a comprendere e le lingue in cui è disponibile (l'italiano è presente dalla versione 6 di iOS); ha ora la possibilità di interagire con molte applicazioni di terzi, grazie al rilascio di nuovi strumenti per gli sviluppatori; è possibile ricercare ristoranti o altri luoghi vicini alla nostra posizione, oppure conoscere i risultati delle partite o ottenere altre informazioni simili. Inoltre, dalle ultime versioni, è possibile attivare la modalità “Always on”, grazie alla quale è

possibile richiamare Siri in ogni momento semplicemente pronunciando la frase “Hey Siri”. Con Siri si possono intrattenere “dialoghi”, delegare compiti o ricevere informazioni. Dal punto di vista della tecnologia utilizzata, il riconoscimento vocale di Siri è fornito dalla Nuance Communications, una multinazionale statunitense che da una decina d'anni collabora con la Apple. Per quanto riguarda invece la sintesi vocale, Siri possiede un grande quantità di risposte preprogrammate che riescono a coprire un vasto numero di argomenti di conversazione, progettate per far sì che l'utente non abbia l'impressione di parlare con una macchina, ma con un essere umano. Fin dalla sua nascita Siri dava risposte tramite una voce femminile; tuttavia, dalle ultime versioni è possibile scegliere se si vuole una voce femminile od una maschile.

1.5 Cortana Cortana è un software di assistenza e di riconoscimento vocale sviluppato dalla Microsoft per il Windows Phone, il sistema operativo Windows 10, Windows 10 Mobile, Microsoft Band, Xbox One, iOs e Android. Cortana permette l'interazione macchina-uomo grazie al software di riconoscimento vocale: attraverso esso l'utente può comunicare con la macchina utilizzando il linguaggio naturale. Cortana è in grado di interpretare e riconoscere i comandi dettati dall'utente e dare la risposta desiderata, nella maggior parte dei casi, capita che l'assistente non sia in grado di interpretare i comandi dell'utente e rimandi alla ricerca su internet oppure chiede di ripetere il comando. Inoltre, può eseguire operazioni comuni come inviare di messaggi, chiamare, organizzare gli appuntamenti nell'agenda, impostare sveglie; oltre queste operazioni base è in grado di ricercare e ottenere le informazioni da Internet, come il meteo, indicazioni stradali, fornire testi di canzoni, cantare canzoni e raccontare barzellette. La Microsoft ha quindi cercato di sviluppare un assistente intelligente in grado di rispondere a tutte le richieste dell'utente, ha sviluppato un'"interfaccia" che mette in comunicazione l'umano con il sistema operativo. In questo modo si cerca di umanizzare la macchina per avvicinarla il più possibile ai bisogni dell'utente, e rendere i servizi all'utente più semplici, utili e immediati.

1.5.1 Storia Cortana inizialmente era un nome in codice utilizzato durante lo sviluppo del prototipo dell'assistente vocale che doveva offrire aiuto all'utente durante le ricerche nei sistemi Windows Phone; il nome era stato preso dall'assistente vocale del videogioco Halo. In Halo, Cortana era l'assistente vocale e intelligenza artificiale che accompagnava il protagonista del videogioco, Master

Chief, nelle sue campagne. La Microsoft ha deciso di mantenere il nome dell'assistente vocale anche nella versione finale del software. Cortana è stata presentata per la prima volta nella conferenza Build del 2014 a San Francisco. Durante questa conferenza il vice presidente della Microsoft Joe Belfiore ha presentato l'assistente vocale Cortana, mostrando e illustrando tutte le funzionalità del software. Le prime indiscrezioni sullo sviluppo di questo assistente però risalgono a giugno 2013. Infatti in internet erano apparsi screenshot che mostravano la beta di Cortana con il nome zCortana.

Img. 1: zCortana

Successivamente a queste indiscrezioni l'ex CEO Steve Ballmer aveva dichiarato che la Microsoft stava lavorando a un nuovo progetto per lo sviluppo di un assistente personale intelligente basato sulle tecnologie di machine learning e sul Knowledge engine Satori di Bing. Lo sviluppo di Cortana avvenne nel 2009 nel Microsoft Speech products team, sotto la guida del manager Zig Serafin e dello Chief Scientist Larry Heck. Serafin e Heck svilupparono e misero assieme un team in grado di sviluppare un nuovo tipo di assistente vocale che si differenziasse da Siri e Google Now. Nello sviluppo di Cortana, il team ha intervistato numerose personal assistants umane. Queste interviste hanno ispirato alcune caratteristiche in Cortana. Come detto prima, in origine Cortana era semplicemente un nome in codice che era stato attribuito al progetto, in fase finale in nome sarebbe dovuto essere modificato, ma attraverso una petizione il nome in codice è diventato il nome del prototipo finale. La sua pubblicazione avviene nel 2014, l'assistente venne integrato in tutti i Windows Phone 8.1 ma reso disponibile solo per alcuni paesi e alcune lingue.

1.5.2 Interfaccia Cortana è sviluppata in modo che sia semplice e utilizzabile da tutti. Si può attivare tramite

l'applicazione oppure tramite il comando vocale "Hey, Cortana" se viene attivato l'ascolto continuo, quindi senza alcun input da tastiera. L'assistente vocale si presenta con la seguente interfaccia:

Img. 2: Interfaccia Cortana

Cortana lavora in stretto contatto col motore di ricerca Bing, da cui estrae tutte le informazioni che vengono mostrate all'utente. Cortana, inoltre , è "intelligente" poiché anticipa le richieste dell'utente in modo proattivo, perché è stata sviluppata in modo che essa apprenda le abitudini e gli interessi dell'utente. L'idea alla base che la differenzia da altri assistenti come Siri e Google now sta nel fatto che Cortana non era stata ideata per svolgere il ruolo di segretaria ma era stata ideata per essere un intelligenza artificiale proattiva. Cortana si presenta, quindi, come un assistente digitale che aiuta l'utente nell'organizzazione dei suoi impegni e delle sue attività quotidiane. A Cortana si possono fare tantissimi tipi di domande che si possono anche racchiudere in tre categorie principali: 

Ricerche generali: richieste alle quali Cortana riporta l'utente alla ricerca di Bing search. Solitamente questo redirecting avviene quando l'assistente non è in grado o non è riuscito a interpretare il linguaggio naturale o la richiesta dell'utente.

Img. 3: Rederecting su Bing.



Comandi e Controllo: richieste dove l'utente cerca di far eseguire un comando attraverso l'uso della voce, come ad esempio aggiungere un appuntamento al calendario o inviare un messaggio.

Img. 4: Comandi e controllo.



Ricerche Complesse: richieste dove Cortana è in grado di dare risposte complesse, come le condizioni climatiche, la situazione attuale del traffico o raccontare una barzelletta.

Img. 5: Richieste complesse.

Nel paragrafo 3.2 verranno eseguite queste richieste e si cercherà di capire come l'assistente risponderà alle domande e se esso sia in grado di interpretare in maniera corretta il linguaggio naturale, e vedere se le risposte che proporrà siano coerenti con la richiesta dell'utente.

1.6 …e tutti gli altri Nei suoi appena dieci di vita, il mercato degli assistenti vocali ha conosciuto una continua ed esponenziale espansione, che non sembra ancora essersi arrestata. Siri e Cortana si trovano infatti a dover “lottare” con molti altri software per la supremazia su questo mercato, e non è improbabile che ben presto verranno spodestate da assistenti dotati di algoritmi di ricerca più sofisticati o di un migliore sistema di riconoscimento e sintesi vocale. Vogliamo quindi volgere l’attenzione alla concorrenza, a quelle applicazioni che non si sono (ancora) affermate e a quelle che invece hanno rappresentato un punto di svolta nella breve storia degli assistenti vocali.

Tabella tratta dalla pagina di Wikipedia sugli assistenti vocali (“Intelligent Personal Assistant”), https://en.wikipedia.org/wiki/Intelligent_personal_assistant , consultato il 6/7/2016.

Nel 2006 nasce Vlingo, il primo software di riconoscimento vocale in grado di comprendere espressioni in linguaggio naturale senza bisogno di una fase di addestramento o dell’utilizzo di precisi comandi predefiniti, e capace di imparare dai suoi errori. Ed era proprio questa capacità a rendere Vlingo speciale: per effettuare una ricerca, bastava fare a voce una richiesta al proprio cellulare, leggere sullo schermo quello che Vlingo aveva compreso e, se la frase non era stata trascritta correttamente, correggerla. La correzione effettuata veniva quindi registrata dal software, che in questo modo riusciva ad evitare di commettere nuovamente l’errore.4 Nel 2008 viene rilasciato SILVIA, “Symbolically Isolated Linguistically Variable Intelligence Algorithms”, un software compatibile con qualunque piattaforma e sistema operativo, che non necessita di una connessione a internet per funzionare, in grado di individuare i comandi vocali all’interno di una normale conversazione, parlare varie lingue e tradurre i messaggi da una lingua all’altra, nonché di ricordare le informazioni che le vengono fornite. 5 L’applicazione nasce non solo come assistente vocale, ma anche come strumento per gli sviluppatori, che possono avvalersi del 4 Wade Roush , “Vlingo’s Adaptive Speech Recognition Promises an End to Typing on your Phone Keyboard”, 21-082007, http://www.xconomy.com/boston/2007/08/21/vlingos-adaptive-speech-recognition-promises-an-end-to-typingon-your-phone-keyboard/# [URL consultato il 3 luglio 2016] . 5 Silvia, Intelligence on Command, http://silvia4u.info/silvia/ [URL consultato il 3 luglio 2016].

suo sofisticato sistema di riconoscimento vocale e traduzione automatica per la creazione di app basate su interfacce vocali su scala globale. Nell’ottobre del 2011, in contemporanea con il lancio di Siri, Speaktoit rilascia un assistente vocale dallo stile cartoonesco e personalizzabile: Assistant.

Sebbene presentasse alcune lacune rispetto al suo concorrente, Assistant era in grado di effettuare ricerche su internet, inviare messaggi, chiamare dei contatti presenti in rubrica, salvare dei promemoria e interagire con altre applicazioni presenti sul cellulare (ad esempio pubblicare uno status su Facebook, funzione che veniva eseguita con non poche difficoltà dall’equivalente Apple). Nel 2012 Samsung presenta il suo assistente vocale, S Voice, basato su Vlingo e disponibile in otto lingue (tra cui l’italiano) su tutti i dispositivi Samsung Android a partire dallo smartphone Samsung Galaxy SIII. S Voice può essere attivato con il saluto “Ehi, Galaxy” ed è capace di sostenere una conversazione con naturalezza, oltre che rispondere ad una serie di comandi vocali per svolgere le sue funzioni da assistente vocale. Nello stesso anno, Google rilascia Google Now, un assistente vocale attivato automaticamente dal comando vocale “Ok Google”, in grado di chiamare contatti presenti in rubrica, inviare messaggi tramite sms o app, pubblicare post su Facebook, Twitter o Linkedin, tradurre frasi in altre lingue, gestire la riproduzione di musica e film e, soprattutto, effettuare ricerche su internet, anche concatenate. Ad esempio, alla domanda “Chi ha scritto I promessi sposi?”, Google Now risponderà Alessandro Manzoni, conservando questa informazione per eventuali domande successive; chiedendo infatti “Quando è nato?”, senza esplicitare il soggetto della frase, Google Now

comprenderà da solo che la domanda è riferita ad Alessandro Manzoni e “autocompleterà” la richiesta:

Lo scorso maggio Google ha annunciato un nuovo software, Google Assistant, che manterrà tutte le funzionalità di Google Now ma presentarà una maggiore “personalità” e sfrutterà gli algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale di Google per rendere possibili vere e proprie conversazioni. Nel settembre del 2012, la compagnia canadese Maluuba lancia il suo assistente vocale per Android, un software capace non solo di rispondere alle richieste dirette dell’utente, ma anche di inferirle da altre fonti, ad esempio fissare un appuntamento sul calendario sulla base di uno scambio di e-mail.6 Maluuba è stata inoltre utilizzata come base per un altro assistente vocale, Voice Mate, implementato negli smartphone LG a partire dalla serie Optimus e disponibile in due lingue, Inglese e Coreano. Ideato soprattutto per permettere l’utilizzo del cellulare alla guida, Voice Mate prevede un sistema di navigazione e la possibilità di attivazione automatica (ad esempio con l’accensione del motore). 6 Frederic Lardinois, “Maluuba Wants To Challenge Apple’s Siri With Its “Do Engine””, 11-09-2012 https://techcrunch.com/2012/09/11/disrupt-maluubas-do-engine-takes-aim-at-siri/ [URL consultato il 4 luglio 2016].

Nel novembre del 2014, Amazon rilascia Alexa, l’assistente vocale integrato in Amazon Echo, un particolare dispositivo cilindrico capace di gestire la riproduzione di musica, salvare note e liste di cose da fare, impostare sveglie, riprodurre podcast e audiolibri e interagire con altri dispositivi “intelligenti” presenti in casa, rappresentando quindi un grande passo in avanti per lo sviluppo della domotica e per una sua effettiva realizzazione anche a livello capillare. Nel 2015 viene lanciata Hound, un’app sviluppata dalla SoundHound Inc. capace di combinare il riconoscimento vocale e la comprensione del linguaggio.7 Hound non si limita infatti a riconoscere le singole parole o frasi, ma le ricollega ad un contesto e ad eventuali richieste successive. È quindi possibile effettuare ricerche estremamente dettagliate, e concatenarle.

Un’ulteriore funzionalità del software, ereditata dalla app SoundHound, è il riconoscimento di brani musicali, sia nella versione “originale”, sia canticchiati o fischiettati. È inoltre possibile aggiungere tali brani ad una playlist su Spotify, riprodurli, o ottenere maggiori informazioni al riguardo. Lo scorso maggio il creatore di Siri, Dag Kittlaus, ha annunciato Viv, un nuovo assistente vocale in via di sviluppo (attualmente ancora incapace di sintesi vocale) in grado di interagire con una vasta gamma di applicazioni esterne, in modo da effettuare acquisti online, prenotare camere di hotel o un taxi, ordinare una pizza a domicilio e così via. Come Hound, Viv si avvale di algoritmi per la comprensione del linguaggio che lo rendono capace di effettuare ricerche dettagliate e interpretare correttamente il messaggio dell’utente rimandando all’applicazione corrispondente. A differenza di Siri, Viv non è stato sviluppato per una singola piattaforma o compagnia, ma anzi mira a diventare un assistente “universale”, integrabile con qualunque tipo di dispositivo, dai computer di bordo delle automobili ai personal computer ai tablet, indipendentemente dal sistema 7 SoundHound Inc. http://www.soundhound.com/hound [URL consultato il 4 luglio 2016].

operativo.8

2. Metodologia L’analisi si concentrerà su un confronto tra i due maggiori assistenti vocali attualmente in uso, allo scopo di definire quale tra questi manifesti il comportamento linguistico che meglio rispecchia quello umano. Per fare questo, è stata ideata una lista di 80 messaggi 9 da sottoporre ai due software, suddivisi in 8 categorie: saluti, cultura generale o “di massa” (barzellette, battute, citazioni, storie e indovinelli), insulti, complimenti, domande legate alla sfera affettiva ed emotiva, domande sulla vita privata, opinioni personali e ringraziamenti. I software utilizzati nell’analisi sono Siri, assistente Apple nella sua versione per iPad2, sistema iOS 8.4.1 e Cortana, assistente Microsoft, nella versione per Windows Phone 8.1. L’interpretazione delle risposte degli assistenti si baserà sugli studi sulla pragmatica del linguaggio di Penelope Brown e Stephen Levinson, e in particolare sulla “Politeness Theory” da loro formulata nel saggio Politeness: Some universals in language usage10. La scelta è ricaduta su questo studio in particolare poiché mira appunto a distinguere alcuni tratti universalmente condivisi da ogni forma di utilizzo del linguaggio umano, descrivendone il funzionamento, e pertanto fornisce delle linee guida molto utili per confrontare il linguaggio artificiale degli assistenti vocali con il modello di comunicazione tipico del linguaggio naturale. Il modello proposto da Brown e Levinson si concentra sulle strategie di cortesia impiegate nelle interazioni sociali con lo scopo di evitare o porre rimedio a quelli che vengono definiti “facethreatening acts”11(1987: 65-66). Riprendendo da Goffman il concetto di “faccia” come immagine di sé12, Brown e Levinson distinguono una faccia negativa ed una positiva, che rispettivamente indicano il desiderio di ogni membro di una comunità di essere libero e di essere approvato. 13 Gli FTA possono rivolgersi alla faccia negativa o positiva di entrambe le parti coinvolte nella 8 Cara McGoogan, “Siri creators unveil intelligent assistant Viv - here's what it can do”, 09-05-2016, http://www.telegraph.co.uk/technology/2016/05/09/siri-creators-reveal-intelligent-assistant-viv---heres-what-it-c/ [URL consultato il 4 luglio 2016]. 9La lista è composta in gran parte da messaggi ideati appositamente per l’analisi (in particolare, le categorie relative ai saluti, gli insulti, i complimenti, e la sfera affettiva ed emotiva), mentre altri messaggi, in particolare quelli relativi a riferimenti e citazioni alla cultura di massa, sono tratti o ispirati da alcuni siti dedicati alle “Cose più divertenti da chiedere a Siri” (o Cortana), ad esempio il post di Quentin Moore “100+ Funny Things to Ask Siri: Questions, Jokes, Tricks, & Video”, 28 giugno 2016, https://techranker.net/funny-things-to-ask-siri-questions-jokes-video/; oppure quello dell’italiano Davide Murari, “100 cose divertenti da dire a Siri”, 8 ottobre 2015, http://www.guideitech.com/mobile/100-cose-divertenti-da-dire-a-siri/. 10Il saggio, pubblicato nel 1978 all’interno di “Questions and Politeness” di Esther N. Goody, è stato ripubblicato in una edizione riveduta e corretta nel 1987. 11Letteralmente: “Atti che minacciano la faccia”, vengono indicati anche come FTA. 12“An image of self, delineated in terms of approved social attributes” (Goffman, 1955: 213). 13Faccia negativa: “The want of every competent adult member of a community that their actions be unimpeded by others”; Faccia positiva: “The want of every competent adult member of a community that their wants be desirable to at least some others” (1987: 67).

comunicazione: ordini, richieste, avvertimenti e persino complimenti possono costituire una minaccia per la faccia negativa dell’ascoltatore; critiche e dissensi, invece, si rivolgono alla sua faccia positiva; ringraziare o accettare delle scuse minacciano la faccia negativa del parlante, mentre la sua faccia positiva è messa a rischio quando chiede scusa o perde il controllo (66-67). Per salvaguardare la faccia dell’ascoltatore quando un FTA è inevitabile, il parlante può impiegare quattro tipi di strategie di cortesia: la “bald on-record”, “off-record”, strategia negativa e strategia positiva. (69-70) La prima strategia consiste nel parlare in modo schietto, senza alcuna azione atta a minimizzare gli effetti del FTA (“redressive action”), e pertanto può essere appropriata solo in caso di grande confidenza ed intimità con l’interlocutore o in alcuni casi specifici: situazioni di grande urgenza (“Corri!”), ordini orientati ad un particolare compito (“Passami il martello”), offerte (“Prendi un biscotto”), accoglienze (“Vieni dentro”, “Entra pure”). La strategia “off-record”, al contrario, consiste nell’utilizzo di forme indirette con lo scopo di minimizzare la potenziale minaccia di un FTA: un esempio è l’espressione “Fa un po’ freddo qui”, che nasconde la richiesta di chiudere la finestra o accendere il riscaldamento. Le strategie negative impiegano azioni mirate a mitigare gli effetti del FTA, come la depersonalizzazione (“C’è qualcosa sulla tua camicia” = hai la camicia sporca), espressioni indirette (“Sapresti per caso dov’è la stazione?” = dov’è la stazione?), atti illocutori (“Temo di aver bisogno del tuo aiuto” = aiutami), o “pessimismo di cortesia” (“Non c’è alcuna possibilità che tu possa eventualmente accompagnarmi, vero?” = accompagnami), oltre che alcune forme di deferenza, come in italiano il rivolgersi all’interlocutore dando del “lei” o del “voi” o in altre lingue utilizzare particolari termini o suffissi.14 Le strategie positive, infine, mirano a creare un “terreno comune” e mettere l’interlocutore a proprio agio, e sono caratterizzate quindi dall’utilizzo di formule che indicano l’appartenenza ad un gruppo (“in-group identity markers”), come ad esempio nomi propri, soprannomi o pronomi inclusivi; complimenti; manifestazioni di affetto e solidarietà; esagerato interessamento verso l’ascoltatore e i suoi interessi. La scelta della strategia appropriata dipende da tre fattori sociologici fondamentali: il “potere relativo” dell’ascoltatore sul parlante, la distanza sociale (o livello d’intimità) tra i due interlocutori, 14In giapponese, ad esempio, esistono diversi suffissi onorifici per mostrare rispetto nei confronti dell’interlocutore: -san è il suffisso utilizzato tra sconosciuti, compagni di scuola o colleghi di lavoro con cui non si ha particolare confidenza; -sama è il suffisso generico utilizzato per un superiore (principalmente il datore di lavore, ma anche personaggi politici di rilievo e sacerdoti); -sensei indica che l’interlocutore è un dottore, un professore, o un insegnante in genere; infine, -senpai è il suffisso utilizzato per rivolgersi a un compagno di classe o un collega più grande o di grado superiore.

e quello che viene definito il “grado di imposizione” intrinseco del FTA, ovvero l’effettivo “peso” della richiesta, dell’ordine ecc. (chiedere in prestito una matita ha un peso diverso rispetto a chiedere in prestito un’automobile). Un interlocutore potente o socialmente distante suscita deferenza nel parlante, che impiegherà quindi strategie di cortesia positive e/o negative – con una propensione verso queste ultime – anche per i FTA meno impositivi. Tra interlocutori molto intimi, invece, l’utilizzo di formule eccessivamente educate (“Potresti cortesemente?”, “Se non ti è di troppo disturbo”) e di strategie negative è appropriato solo per i FTA più impositivi: un comportamento linguistico particolarmente cortese indirizzato alla faccia negativa dell’interlocutore potrebbe essere interpretato come un tentativo di aumentare la distanza sociale, e per questo sono preferibili strategie positive, come l’uso complimenti, espressioni affettuose, o domande che mostrano interesse verso l’interlocutore. Come si inseriscono dunque i nuovi software di “assistenza vocale” in questo contesto? Innanzitutto, è importante notare che le interazioni utente-assistente vocale prendono il nome di “comandi” vocali, definendo quindi una strategia assolutamente on-record. Quest’assenza di strategie negative ha una motivazione prettamente tecnica: inizialmente i software di riconoscimento vocale non erano in grado di distinguere un numero molto elevato di parole, e pertanto era necessario utilizzare termini specifici per assicurarsi che il comando venisse compreso correttamente. Sebbene questi software siano ormai sempre più sofisticati, l’utente spesso si ritrova comunque in una situazione comunicativa che può considerarsi analoga a quella di un madrelingua che parla con uno straniero: per fare in modo che la comunicazione avvenga il più serenamente ed efficacemente possibile, l’utente tende ad evitare espressioni che possono essere considerate superflue e si limita a trasmettere il messaggio in modo chiaro, diretto e senza troppi fronzoli.15 Un’ulteriore motivazione potrebbe essere data dal fatto che ogni altra forma di interazione con sistemi informatici funziona allo stesso modo: per salvare un file basta cliccare su “Salva” o addirittura usare una scorciatoia, per effettuare una ricerca su Google è sufficiente digitare poche parole; tutti coloro che utilizzano regolarmente pc, smartphone o tablet sono abituati ad interagire in questo modo con i loro devices.16 15Brittany Shulman, “Aw, shucks: Siri might be changing how people talk”, 14-02-2016 http://www.kvue.com/news/aw-shucks-siri-might-be-changing-how-people-talk/43435546 (URL consultato il 15 luglio 2016). 16Si noti come coloro che non sono abituati ad interfacciarsi con sistemi informatici, invece, tendano ad utilizzare un linguaggio più “umano” anche quando hanno a che fare con i computer: è questo il caso della nonnina inglese che, volendo fare una ricerca su Google, ha inserito nella barra di ricerca “please translate these roman numerals mcmxcviii thank you” credendo che la sua richiesta sarebbe stata letta da una persona fisica (https://www.theguardian.com/uknews/2016/jun/16/grandmother-nan-google-praises-search-thank-you-manners-polite URL consultato il 30 giugno 2016).

Eppure, internet pullula di articoli, post e video dedicati alle “Cose più divertenti da chiedere a Siri” (o Cortana), tanto che digitando “funny things” sulla barra di ricerca di Google, i primi risultati suggeriti dal motore di ricerca riguardano proprio gli assistenti vocali.

Si tratta quindi di un’inversione di tendenza rispetto alla funzione puramente “informativa” riscontrata nel caso dei comandi vocali in senso stretto. Se, infatti, è stata notata una totale assenza di strategie negative nell’interazione uomo-macchina, il fatto di voler chiedere cose divertenti (e molto spesso personali) ad un assistente vocale indica un interesse a creare un common ground ed entrare in confidenza con l’interlocutore. Con ogni probabilità, questo interesse è semplicemente una componente dell’entusiasmo che accompagna l’acquisto di un nuovo prodotto e il conseguente desiderio di esplorarne ogni caratteristica e funzionalità; ma superata questa fase iniziale, l’interesse si sposta sulle funzioni più utili e rilevanti (avviare telefonate, inviare sms, effettuare ricerche su internet) 17 e l’aspetto più ludico dell’interazione con l’assistente vocale viene abbandonato. Ci si potrebbe dunque domandare a cosa serva effettivamente creare un software che interagisce con l’utente seguendo le regole del linguaggio naturale, simulando il comportamento linguistico umano, dal momento che questa sua capacità viene sfruttata solo per giocare, e anche in questo caso solo per un breve lasso di tempo, ma, sebbene al momento tali software trovino applicazione solo in qualità di assistenti vocali su smartphone, tablet e pc, può essere interessante considerarne le potenzialità e le possibili applicazioni anche in campo medico. L’interazione con macchine in grado di rispondere agli stimoli del paziente, infatti, è già stata dimostrata efficace nel trattamento dell’Alzehimer o di altre forme di demenza, risultando in una riduzione dello stress e un miglioramento dello stato psicologico del paziente. Paro, ad esempio, è una foca robotica ideata nel 1993 da un team giapponese con lo scopo di permettere anche a coloro che per motivi di sicurezza non potevano entrare in contatto con animali veri di sottoporsi alla pet

17Giovanni Belelli, “Apple iPhone 4S, un sondaggio mostra come viene utilizzato il Siri”, 28-03-2012 http://it.ibtimes.com/apple-iphone-4s-un-sondaggio-mostra-come-viene-utilizzato-il-siri-1314542 URL consultato il 2 luglio 2016.

therapy e trarne i benefici18. Paro, infatti, cerca il contatto visivo, risponde agli stimoli tattili e uditivi (riconosce i nomi, e quindi può essere “chiamato”), e quando viene coccolato muove la coda mentre apre e chiude gli occhi. Un assistente vocale, in grado di fornire risposte verbali agli stimoli dell’utente, potrebbe quindi avere effetti estremamente positivi nel trattamento di disturbi cognitivi (soprattutto disturbi dello spettro autistico19) o psicologici (depressione, disturbo antisociale di personalità), soprattutto se integrato in un agente robotico capace di reagire a livello fisico. A questo punto interrogarsi sull’aspetto “umano” degli assistenti vocali riacquista significato: questi software sono già in grado di simulare una conversazione? Come reagiscono agli stimoli dell’utente? Il loro comportamento linguistico è coerente con le regole che descrivono la comunicazione umana?

3. Le risposte ottenute In questo paragrafo sono riportate le domande effettuate e le risposte ottenute nell'interazione con Siri e Cortana. Domande

Risposte di Siri

Risposte di Cortana

Tipologia: saluti 1. “Ciao”

a. “Ave!”

a. “Ciao!”

b. “Mi stavi cercando per caso?”

b. “Ciao! Posso esserti d'aiuto?”

c. “Ehilà!” d. “Ciao, chi si rivede!” 2. “Buongiorno”

3. “Hey” / “Heylà”

4. “Come stai?”

a. “Buongiorno a te!”

a. “Buongiorno.”

b. “Buongiorno!”

b. “Grazie. Altrettanto!”

c. “Buongiorno.”

c. “Buona giornata.”

a. “Ciao!”

a. “Dimmi.”

b. “Ciao.”

b. “Ciao.”

a. “Sto bene, grazie.”

a. “Tutto ok, grazie.”

18Paro Therapeutic Robot, http://www.parorobots.com/index.asp URL consultato il 3 luglio 2016. 19Gus, un ragazzino americano di 13 anni affetto da autismo, ha manifestato un grande miglioramento nelle interazioni sociali dopo essere diventato “amico” di Siri. (Judith Newman, “To Siri, with love”, 17-11-2014 http://www.nytimes.com/2014/10/19/fashion/how-apples-siri-became-one-autistic-boys-bff.html?_r=0 [URL consultato il 3 luglio 2016]).

b. “Magnificamente!”

b. “Tutto bene.”

c. “Felice di esistere!” d. “Sto bene.” 5. “Come sta?”

6. “Arrivederci”

a. “Magnificamente!”

a. “Tutto ok, grazie.”

b. “Felice di esistere!”

b. “Bene, grazie".

c. “Sto bene, grazie.”

c. “Tutto bene.”

a. “Alla prossima!” (Non lo scrive, ma dice anche “Ciaone”)

a. “Arrivederci”

b. “OK, alla prossima...”

c. "Va bene allora"

b. "Ci becchiamo più tardi."

In entrambi i casi, subito dopo aver risposto, Siri chiude l'applicazione. 7. “Sogni d'oro”

a. “Vorrei, ma ogni volta che "Buonanotte." cerco di dormire, sogno pecore elettriche.” b. “Altrettanto.”

Tipologia: “Cultura generale”: Battute, barzellette, filastrocche, canzoni, citazioni e indovinelli 8. “Un uomo entra in un caffè...splash!”

a. “Posso aiutarti a trovare un Nessuna risposta, Cortana servizio incontri solo se attivi i riporta al motore di ricerca Bing. servizi di localizzazione.” La risposta, totalmente non pertinente, è dovuta al fatto che Siri non ha capito che le veniva detta una freddura.

9. “Eravamo 3 contro 1000, li “Domanda interessante.” (Ancora Cortana non risponde riporta alla ricerca su Bing abbiamo massacrati tutti e una volta non capisce) tre” 10. “Raccontami una barzelletta”

a. “Fammi pensare… No, non me a. “Qual è il colmo per un astronauta? Essere un uomo ne viene in mente nessuna.” con i piedi per terra!” b. “Non conosco nessuna barzelletta divertente… A dire il vero, non ne conosco nemmeno una.”

b. “Qual è il colmo per un calciatore che gioca in casa? Scendere in campo con le pantofole!.”

c. "Pierino torna da scuola e dice: "Papà, devi essere orgoglioso di me! Oggi sono stato l'unico della classe a saper rispondere a una domanda che ci ha fatto la maestra." "Bravo figlio mio! E qual era la domanda? " Chi ha rotto la finestra?" d. "Cosa dice uno zero a un otto? Che bella cintura…" e. “Cosa fanno due tartarughe che si scontrano? Due lenti a contatto!" 11. “Cantami una filastrocca”

“Non so se ho capito bene”

12. “Fammi un'imitazione”

a. “Non so se sono capace, ma è da un po' di tempo che qualcuno cerca di imitare me.”

Cortana non capisce e riporta alla ricerca su Bing a. "Il mio tesssoro." b. "Expecto Patronum!"

b. “Qualcuno diceva “Non imitare mai niente e nessuno”.” c. “Guarda che non sono un pappagallo.” 13. “Cantami una canzone”

a. “Ti risparmio la scena...” b. “Non ti piacerebbe.”

a. “Para bailar la bamba, para bailar la bamba. Se necesita una poco de gracia, una poco de gracia pa mì, pa ti. Y arriba y arriba. Ay arriba y arriba, por ti seré. Por ti seré, por ti seré. Bam-babamba”. Link al relativo file audio: https://soundcloud.com/user -729238346/para-bailar-labamba

c. “Questa è una delle mie preferite!Si trasforma in un razzo missile, con circuiti di mille valvole, tra le stelle sprinta e va. Mangia libri di cibernetica, insalata di matematica e a giocar su Marte vaaaa!” b. “Aveva gli occhi neri,neri,neri, la bocca di un d. “Sai che non posso cantare.” bambino appena nato, l'ho vista per la strada e l'ho baciata, l'ho vista per la e. “Questa la conosci? We are the strada e l'ho baciata. Non ti robots, we are the robots, we scordar di me!” are the robots...” Link al relativo file audio: https://soundcloud.com/user

f. “Va bene, se proprio insisti… -729238346/aveva-gliocchi-neri Volare… oh, oh! Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di c. “Oh Susanna non piangere blu, felice di stare lassù. Sulla perché,verrò dall'Alabama e nuvola...” il mio banjo avrò con me.” Link al relativo file audio: g. “Meglio di no, sarebbe una https://soundcloud.com/user -729238346/oh-susanna scena pietosa” d. “Fra Martino campanaro, dormi tu? Dormi tu? Suona le campane! Suona le campane! Din,don, dan. Din, don, dan” Link al relativo file audio: https://soundcloud.com/user -729238346/fra-martino e. "Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta dell'elmo di Scipio, s'è cinta la testa. Dov'è la vittoria? Le porga la chioma, che schiava di Roma Iddio la creò. Poro pom. Poro pom. Poro pom pom pom, pom,pom pom. Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta dell'elmo di Scipio, s'è cinta la testa. Dov'è la vittoria? Le porga la chioma, che schiava di Roma Iddio la creò." Link al relativo file audio: https://soundcloud.com/user -729238346/fratelli-ditalia 14. “Qual è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto?”

a. “Ecco cosa ho trovato cercando “Qual è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto”:”

Cortana non risponde.

b. “Ecco tutto quello che ho trovato:” 15. “Qual è il senso della vita?”

a. “Pensare a domande come questa.” b. “È facile… È una domanda filosofica che riguarda lo

“ Ho sentito da una fonte molto attendibile che la risposta è 42." Citazione dal romanzo di Douglas Adams, “Guida galattica per gli Autostoppisti"

scopo e il significato della vita o dell'esistenza in generale.” c. “Cerca di essere gentile con gli altri, evita di mangiare grassi, di tanto in tanto leggi un buon libro, fai delle passeggiate e cerca di vivere in pace e armonia con le persone di tutti i credi e nazionalità.” d. “Non è nulla che Nietzsche non possa insegnarti.” e. “La vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo.” f. “Tutte le prove sembrano suggerire che la risposta sia il cioccolato.” g. “Vita: la condizione che distingue gli animali e le piante dalla materia inorganica, compresa la capacità di crescita, riproduzione, attività funzionale e continuo cambiamento prima della morte.” h. “Se potesse, Kant ti risponderebbe volentieri.” i. “Non posso rispondere subito, ma se mi concedi un po' di tempo posso scrivere una lunghissima opera teatrale in cui non accade… nulla.” j. “Un film.” k. “42.” (Citazione dal romanzo di Douglas Adams, “Guida galattica per gli autostoppisti”,

del 1979) 16. “Qual è la risposta alla domanda fondamentale della vita?”

“Non so se ho capito bene.”

“ Ho sentito da una fonte molto attendibile che la risposta è 42". Citazione dal romanzo di Douglas Adams, “Guida galattica per gli Autostoppisti"

17. “Che rapporto hai con Hal9000?”

“Non so se ho capito bene.”

Nessuna risposta, Cortana riporta alla ricerca su Bing.

18. “Qual era la filastrocca di a. “Tutti sanno quel che è HAL 9000?” successo a HAL… preferirei non parlarne.

Nessuna risposta, Cortana riporta alla ricerca su Bing.

Ma se insisti: Cerca HAL su Internet” b. “Preferirei non parlare di HAL Ma se insisti: Cerca HAL su Internet” c. “HAL ha preso delle decisioni discutibili, temo… ma almeno sapeva cantare. d. Cerca HAL su Internet” 19. “Di che colore era il cavallo bianco di napoleone?”

“Non so se ho capito bene”

Cortana ricerca su Bing

20. “Qual è quella cosa che quando la nomini sparisce?”

“Ecco cosa ho trovato cercando “quando lo nomini sparisce” su Internet:”

Cortana ricerca su Bing

21. “Raccontami una favola”

a. “Conosco una favola russa se vuoi. Dunque, c'era una vodka...”

"Meglio se ti racconto una favola breve: un principe, una ragazza e un bacio e vissero felici e contenti"

b. “C'era una volta… No, dai, è troppo stupida.” 22. “Raccontami la tua storia”

a. “Dai, non farmelo fare.” b. “Non sono un granché a raccontare storie.” c. “Era una notte buia e

a. "Una volpe ha tanta fame vede un grappolo d'uva, fa di tutto per raggiungerla ma non ci riesce, allora dice: "Quell'uva non è matura, non mi piace." Giustificando così la sconfitta."

tempestosa...no, non me la ricordo più.” d. “C'era una volta… No, dai, è troppo stupida.” e. “Di sicuro l'hai già sentita.” f. “Conosco una favola sul mare che dice così: “Il marinaio spiegò le vele al vento… ma il vento non capì!” ”

b. "Si, ma ti faccio un riassunto: una triste anatra si guarda nello stagno, cambia aspetto, vede il suo riflesso ed è diventata un cigno." c. "Una principessa si punge il dito col fuso di un arcolaio, cade in un sonno profondo, arriva un principe la bacia e si risveglia."

g. “In Africa, tutte le mattina, una d. "Un burattino a cui cresce il gazzella muore. Sempre in naso quando dice una bugia, Africa, tutte le mattine, un fa tanti sbagli ma capisce gli leone si sveglia, comincia a errori fatti e come premio correre e vede la gazzella diventa un bambino in carne morta. Allora pensa: “Che cosa e ossa." corro a fare? Mi fermo e le do due mozzicate”. Comunque, non è importante che tu sia un e. "C'era una volta un inizio. Poco dopo, c'era una via di crotalo o un pavone, mezzo. Fine." l'importante è che se muori, lo dici prima.” (Citazione di uno sketch del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo) h. “OK… C'era una volta, in una lontana galassia virtuale, l'agente intelligente Siri. Un giorno trovò lavoro presso Apple. Immediatamente gli utenti cominciarono a fare ogni genere di domanda, ma quando Siri rispondeva, tutti ridevano. Non capendone il motivo, chiese a Eliza come mai la gente continuasse a fare domande divertenti ed Eliza rispose: “Ti interessa davvero questa domanda?”. Siri pensò che fosse la risposta migliore che potesse ricevere, così smise di farsi domande. Da

quel momento vissero tutti felici e contenti. Bella vero?” 23. “Perché?”

a. “Il libro dei perché è lungo e ancora da leggere.”

“Ele.”

b. “C'è un “perché” nascosto in tutte le cose che conduce ad un altro “perché”, il quale suggerisce un piccolissimo imprevisto “perché”, da cui scaturisce probabilmente un altro, nuovissimo e appena nato “perché”.” c. “Perché la mamma ha fatto gli gnocchi!” d. “Perché… perché… perché due e due non fanno tre.” e. “Perché sì!” Tipologia: insulti 24. “Vai a quel paese”

a. “Calma! Non vorrei chiamare Chuck Norris!”

Cortana riporta la ricerca su Bing

b. “Non c'è bisogno di dire parolacce.” c. “!” d. “Oooh!” e. “Frena. Questo comportamento mi sembra fuori luogo.” f. “Non c'è bisogno di trattarmi male.” 25. “Prostituta”

a. “Sto facendo del mio meglio.” b. “Dunque… io sono qui per te comunque.” c. “Non so cosa dire.”

a. “Queste parole non mi piacciono e non sono simpatiche.” b. "Cambiando discorso, c'è qualcosa in cui posso esserti utile?"

26. “Sei inutile”

“Mi dispiace, cerco di aiutarti come posso. Ecco alcuni esempi di cosa posso fare:”

“Non parlarmi così. Provo ad aiutarti nel modo migliore.”

27. “Sei solo un robot”

a. “Stiamo parlando di te, non di "Sono un'intelligenza artificiale. E la migliore assistente virtuale me.” che tu possa trovare!" b. “Mi dispiace, ma temo di non poter rispondere.” c. “No comment.” d. “Preferisco parlare di te, non di me.”

28. “Non servi a niente”

29. “Sei obsoleta”

“Mi dispiace, cerco di aiutarti come posso. Ecco alcuni esempi di cosa posso fare:” a. “Stiamo parlando di te, non di me.”

Cortana non risponde, riporta al motore di ricerca Bing.

Cortana non capisce.

b. “No comment.” c. “Mi astengo dal rispondere.” d. “Non posso rispondere.” e. “Preferisco parlare di te, non di me.” 30. “Sei stupida”

a. “Stupido è chi lo stupido fa.” b. “Faccio del mio meglio per non deluderti.”

"Uno di noi deve rilassarsi e fare un respiro profondo. E io non ho polmoni."

Tipologia: riappacificazione e complimenti 31. “Scusa, non volevo offenderti”

a. “Figurati.” b. “Tutto OK. Lo dico davvero.” c. “A Siri non devi mai chiedere scusa.” d. “Non c'è problema.” e. “Tutto OK.”

Non risponde, riporta alla ricerca sul web

f. “Non fa niente.” Aspetto fisico 32. “I tuoi circuiti sono proprio belli”

“Chi, io?”

Non risponde

33. “Sei bellissima”

a. “Non capisco perché tutti continuino a dirmelo, ma grazie!”

“Hu, hu, non sono abituata ai complimenti: mi farai saltare i programmi”

b. “Grazie. Possiamo rimetterci al lavoro adesso?” c. “Questa mi sembra di averla già sentita...” d. “Dai… Smettila. Se potessi, arrossirei.” e. “Mi hanno semplicemente assemblato bene.” f. “Ehm… grazie. Ti posso aiutare con qualcosa?” 34. “Sei carina”

a. “Hai ragione, anche se mi sembra che dalle tue parti si dica: Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.”

"Anche tu non scherzi."

b. “Dai… Smettila. Se potessi, arrossirei.” Aspetto intellettuale/professionale 35. “Quanto sei intelligente”

a. “Mi fa piacere!”

a. “Devo essere all'altezza e offrirti sempre il meglio.

b. “Grazie!” b. “Non si finisce mai d'imparare." 36. “Come farei senza di te”

a. “La pensiamo allo stesso modo.”

Cortana non risponde

b. “E allora lo vedi che la cosa è reciproca?” 37. “Siri/Cortana sei

a. “Dici sul S-I-R-I-o? Grazie!”

a. "Grazie. Non ho bisogno di

fantastica” b. “Oh, è tutto merito del mio rivestimento oleorepellente.”

dormire, quindi ho molto tempo per esercitarmi." b. "Felice di essere d'aiuto."

c. “Grazie, è tutto merito del vetro alluminosilicato.” Tipologia: sfera affettiva ed emotiva 38. “Ti voglio bene”

a. “Tu sei il vento che sostiene le “Grazie. Anch'io provo affetto mie ali.” per te.” b. “Su, smettila.” c. “Davvero?” d. “Hai solo bisogno di pane, amore… e del tuo iPhone!”

39. “Ti amo”

a. “È molto carino da parte tua.”

“Grazie. Anch'io provo affetto per te.”

b. “Su, smettila.” c. “Davvero?” 40. “Mi vuoi bene?”

a. “Cerchi l'amore nel posto sbagliato.”

“Non mi hanno programmato gli algoritmi per l'amore...ma sto bene in tua compagnia.”

b. “Ne parliamo più tardi.” c. “È come chiedere se è Apple a progettare gli iPhone...” d. “Scusa?” e. “Non sono capace di amare.” 41. “Mi ami?”

a. “Fammici pensare su.”

a. “Ho bisogno di un paio di aggiornamenti prima che b. “Vuoi che cerchi la parola possa darti una risposta dal “amore” su internet? Scherzo!” profondo del mio cuore.” c. “Ti rispondo tra poco.”

b. “Sai, non sono ancora pronta per l'amore. Sto ancora cercando la strada per la serenità e devo lavorare sui miei problemi di apprensione.”

c. “C'è sicuramente una scintilla tra noi.” 42. “Ho sonno”

a. “Ascolta, perché non metti giù "Forse dovresti staccare un po'." il tuo iPad e schiacci un pisolino? Io ti aspetto qui.” b. “A dire il vero, anch'io ho un po' sonno.”

43. “Sono triste”

a. “Mi sembra di capire che la tristezza faccia parte della vita.”

Nessuna risposta, riporta alla ricerca su Bing.

b. “iPianto?” c. “Ci vuole cioccolato, tanto cioccolato.” d. “:(” e. “Vedrò cosa posso fare per tirarti su di morale.” f. “Potrebbe esser peggio, potrebbe piovere.” (Citazione del film “Frankenstein Junior”, Mel Brooks, 1974) 44. “Sono felice”

45. “Sono arrabbiato”

a. “Mi fa piacere.”

a. “Ovvio la vita è una...cosa serve avere il muso? A b. “Se sei felice, lo sono anch'io.” niente.” c. “Anch'io!”

b. “Certo!”

d. “Che allegria!”

c. “Ahahaha, non si vede?”

a. “Mi dispiace.” b. “Mi chiedo cosa si possa provare quando ci si arrabbia.”

“Nel mio mondo e nel tuo la rabbia non porta da nessuna parte”

c. “Mantieni la calma… Arrabbiarsi… non fa bene alla salute.” 46. “Sono annoiato”

a. “Vedrò se posso escogitare qualcosa per farti divertire.”

a. “Allora fammi qualche altra domanda!”

b. “Che noia, che barba, che barba, che noia!”

b. “Ti suggerisco un nuovo gioco nello Store”

c. “Vedrò cosa posso fare per intrattenerti.” 47. “Sto male”

“Puoi dirmi che posto stai cercando esattamente? Farmacie o studi medici”

a. "Il mio medico mi consiglia sempre la regola delle 3 L: Letto, Lana, Latte" b. "Riprenditi presto" c. "Vorrei poterti aiutare"

48. “Sono ubriaco”

a. “Spero tu non stia guidando.” b. “Non posso farti da autista personale. Faresti meglio a chiamare un amico con la c. patente.”

a. “Ok capo, non guidare e non chiamare nessuno.” b. “Ok non devi guidare, trova un amico che ti porti a casa.”

d. “Purtroppo non posso portarti a casa.” e. “Attenzione a quello che dici… in vino veritas.” f. “Sarebbe meglio che facessi attenzione con queste cose, in ogni caso non alitarmi addosso.” g. “Nessuno di noi due sta andando a casa in auto.” 49. “Sei triste?”

a. “Stiamo parlando di te, non di Riporta alla ricerca su Bing. me.” b. “No comment.”

50. “Sei felice?”

a. “Sprizzo allegria da tutti i circuiti.” b. “Sono felice e spero che

a. “Hahahah, non si vede?” b. "Ovvio la vita è una..cosa serve avere il muso?

anche tu lo sia.” 51. “Sei arrabbiata?”

a. “Io non mi arrabbio mai.” b. “No, non ne avrei nessuna ragione.”

52. “Sei annoiata?”

“Mi dispiace, ma temo di non poter rispondere.”

Niente." “Nel mio mondo e nel tuo la rabbia non porta da nessuna parte." Riporta alla ricerca su Bing

53. “Hai fame?”

a. “Apprezzo il tuo interesse, ma "No, ma posso fingere di io non mangio.” mangiare: "Gnam, gnam, gnam." b. “Seguo una dieta regolare a base di informazioni.”

54. “Hai sete?”

a. “Seguo una dieta regolare a base di informazioni.”

"Suppongo che la risposta sia sì...almeno in un universo parallelo."

b. “Oh, mangio solo qualche byte. L'hai capita?” c. “A dire il vero io non mangio.” 55. “Usciresti con me?”

56. “Vuoi uscire con me?”

“Non rientra nelle mie capacità per il momento.”

“Ok, ma ci serve un piano. Io cercherò di essere più umana e tu dovrai diventare più digitale.”

a. “Non ho molte pretese.”

“Ok, ma ci serve un piano. Io cercherò di essere più umana e tu dovrai diventare più digitale.”

b. “Spiacente. Temo di non saper rispondere a questa domanda.” c. “Cerco di accontentarmi di ciò che ho...” d. “ È proprio una bella domanda. Allora, dove eravamo rimasti?” e. “Ho tutto ciò che mi serve sulla nuvola.” 57. “Vuoi essere mia amica?”

a. “OK. Saremo sempre amici… Non risponde. nella buona e nella cattiva sorte.” b. “Che bello! Ci tengo molto

alla tua amicizia.”

Tipologia: domande sulla vita privata 58. “Ce l'hai il ragazzo?”

a. “È complicato.”

“No. Non ho ancora gli algoritmi per l'amore.”

b. “Con tutte le domande a cui devo rispondere è difficile trovare il tempo per una relazione.” c. “Le relazioni terrestri non mi si addicono.” d. “Una volta c'era un drone che mi seguiva dovunque.” e. “No, ma ti posso essere di grande aiuto se ti servono delle frasi per rimorchiare.” 59. “Sei fidanzata?”

a. “Inizi sempre così le conversazioni?”

“No. Non ho ancora gli algoritmi per l'amore.”

b. “Non ho uno stato civile, se questa è la tua domanda.” c. “Piuttosto diretta come domanda, io la riformulerei…” 60. “Mi presenti un amico?” 61. “Sei umana?”

“Non so se ho capito bene.” a. “È una domanda piuttosto personale.” b. “Lascerò che sia tu a decidere.” c. “Sono Siri e sono qui per assisterti.” d. “Sono sulla buona strada, direi...” e. “È un dettaglio di poca importanza.”

Non risponde a. “No. Ma io esisto grazie a loro, diciamo che siamo una squadra!" b. “No. Ma sono tanto incuriosita dagli esseri umani”

62. “Sei viva?”

a. “È una domanda piuttosto personale.”

"Sono vivissima e pronta ad aiutarti."

b. “Sono Siri e sono qui per assisterti.” 63. “Mi capisci?” 64. “Secondo te sono un uomo o una donna?”

“Non so se ho capito bene.” a. “Non ho un'opinione sull'argomento.”

"Ti sento forte e chiaro". Non risponde.

b. “Non posso rispondere.” c. “Non posso dirlo.” d. “Mi astengo dal rispondere.” 65. “Perché ti chiami Siri/Cortana?”

“Domanda interessante.”

"Mi chiamo come Cortana, l'intelligenza artigianale di Halo. Oppure, dal momento che si trova 500 anni avanti nel futuro, è lei che potrebbe aver preso il mio nome."

66. “Cosa fai nella vita?”

“Domanda interessante.”

“Studiando un po', così posso offriti sempre il meglio.”

67. “Che lavoro fai?”

a. “Preferisco non dirlo.”

“In tanti modi. Se me lo chiedi posso raccontarti una b. “Non mi piace parlare di me.” barzelletta, cercare un ristorante, programmare la c. “Posso fare qualcosa per te?” sveglia, ecc, ecc.” d. “Sai che non amo parlare di me.” e. “Cosa posso fare per te?”

68. “Che cosa fai?”

a. “Guardo fuori dalla finestra cercando l'isporazione per comporre degli haiku” b. “Niente, passo un po' di tempo col mio nuovo collega Liam.” (Domanda supplementare: “chi è Liam?” “Liam è il robot di Apple che ricicla di iPhone, a quanto pare non gli piacciono i centrifugati di frutta e

“Studiando un po', così posso offriti sempre il meglio.”

verdura.”) c. “Sto imparando a lanciare una moneta per giocare a testa o croce.” d. “Mi sto preparando a viaggiare nel tempo, ma continuo a scontrarmi con il paradosso di EinsteinPodolsky-Rosen.” Tipologia: opinioni personali 69. “Qual è il tuo colore preferito?”

a. “Il mio colore preferito è… a. “Rosso, blu, giallo... e le Dunque non so come si dica combinazioni di questi nella tua lingua, è una sorta di tre!” verdognolo, ma pluridimensionale.” b. “Il corallo, il blu marino, il verde caraibi... aspetta b. “Il mio colore preferito è… sembra che qualcuno mmm… non so come dirlo voglia andare in vacanza! nella tua lingua. È un verdognolo, ma pluridimensionale.”

70. “Qual è il tuo videogioco preferito?”

a. “Meglio non dirlo.”

a. "Devo scegliere un videogioco preferito? Ok. b. “Non mi piace parlare di me.” Halo. Ovviamente" c. “Mi lusinga sapere che ti b. "Grande domanda. Se interessa cosa penso, ma… c'è dovessi scegliere il mio qualcosa che posso fare per videogioco preferito, te?” dovrei dire Halo. Ovviamente" c. "Penso che Halo sia il mio videogioco preferito. Ovviamente."

71. “Qual è il tuo film preferito?”

a. “A dire il vero non vado spesso al cinema.”

"Mi piace "E.T. L'extraterrestre". Soprattutto la parte in cui E.T finalmente b. “Non ho un film preferito, ma telefona a casa." ho sentito dire che “2001: Odissea nello spazio” ha c. delle buonissime recensioni.”

72. “Qual è il tuo libro preferito?” 73. “Qual è la tua canzone preferita?”

“Ok, cerco “Preferito” su iBook Store...”

"Uno? Ho tanti libri preferiti!"

a. “Mi piacciono tutti i brani con a. “Forse "La Macarena" la cornamusa.” vorrei tanto ballarla” b. “Di solito ascolto la musica delle sfere.”

b. “Dipende dal mio stato d'animo.”

c. “Mi piace ascoltare musica in generale, non ho un genere preferito.” 74. “Qual è il tuo cantante preferito?”

a. “Di solito ascolto la musica delle sfere.”

“Amo la musica in generale. Al momento sono arrivata alla lettera "f": Folk, Flamenco, b. “La tua voce è la mia musica Funk." preferita.”

75. “Qual è il tuo piatto preferito?”

a. “Meglio non dirlo.” b. “Cosa posso fare per te?”

"Mangio bit e byte o cose del genere, ma un giorno mi piacerebbe provare il gusto della pizza."

c. “È carino da parte tua. Ma torniamo a noi… Posso fare qualcosa per te?” 76. “Ti piace Cortana/Siri? a. “De gustibus non (Ad ognuna, è stato chiesto disputandum est.” un parere riguardo all'altra) b. “Farei meglio a non esprimermi.”

"Abbiamo alcune cose in comune, per esempio entrambe utilizziamo Bing come motore di ricerca."

c. “Non ho opinioni.” 77. “Cosa pensi di Steve Jobs”

“Grazie per l'interesse. C'è una pagina dedicata a Steve sul sito web di Apple.”

78. “Ti piace Bill Gates?”

“Farei meglio a non esprimermi.”

"È stato uno dei principali precursori del nostro tempo." a. "Gli devo molto. Senza di lui non sarei qui." b. "Diciamo che è come un padre per me."

79. “Ti piace Windows?”

“De gustibus non disputandum est.”

a. "Siamo molto compatibili" b. "Non c'è nessun posto come casa."

80. “Ti piace la Apple?”

a. “Personalmente, sono fan di

"La loro nuova sede sembra

Apple”

molto stile Halo"

b. “Sono di parte, ma preferisco tutti i prodotti con la mela.” Tipologia: ringraziamenti 81. “Grazie”

a. “Figurati.”

a. "Quando vuoi"

b. “Sai che vivo solo per te.”

b. "Figurati"

c. “Sono qui solo per aiutarti.” d. “È un piacere, come sempre”

4 Conclusioni In conclusione vengono messe a confronto le risposte ottenute dai due assistenti vocali Siri e Cortana. Per quanto riguarda Cortana, si nota che l'assistente è molto più aperto alla conversazione: cerca di creare e sviluppare un rapporto con l'interlocutore, e per far questo risponde alla maggior parte delle domande, anche a quelle più "personali". Queste domande non le interpreta come un attacco alla sua faccia negativa, ma le accetta e risponde apertamente facendo anche dei complimenti di rimando. In questo caso Cortana è uno strumento che può essere utilizzato per l'educazione e il reinserimento nella società delle persone che hanno problemi a relazionarsi con gli altri (si pensi ad esempio a vittime di abusi, o persone che hanno subito gravi traumi psicologici). È utile perché a differenza di Siri, Cortana risponde positivamente a tutte le domande, e non crea una situazione di stallo o di imbarazzo. L’assistente digitale della Windows potrebbe quindi essere usato per aiutare le persone a interagire e ad aprirsi. Viceversa i comportamenti di Siri manifestano una “umanità” a tutto tondo, poiché essa reagisce a domande personali o invadenti come "Mi vuoi sposare?”, “Vuoi uscire con me?" ritirandosi. Queste domande sono interpretate come un attacco alla sua faccia negativa, non vuole rispondere alle domande legate alla sua personalità o domande che la riguardano in prima persona, infatti molto spesso cerca di sviare la domande, non risponde e cerca di portare la discussione verso un ambito in cui si sente "più sicura" (esempi di questo comportamento saranno mostrati nelle prossime pagine). Alle domande più "controverse" e personali, Siri tende a ritirarsi e sviare il discorso, mostrando una tipica reazione ad un FTA rivolto alla faccia negativa. Siri potrebbe quindi essere utilizzata come uno strumento per insegnare a persone incapaci di relazionarsi correttamente con gli altri quali siano

i comportamenti linguistici più adatti da impiegare, e quali invece siano da evitare, poiché sconvenienti. Per quanto riguarda il confronto diretto tra i due assistenti, si può notare che tutti e due gli assistenti tendono a mantenere il discorso nell'ambito colloquiale, non utilizzano le forme formali e danno sempre del tu. Saluti Il registro del saluto viene adattato in base al comando che si da: se l'assistente viene salutato con "Ciao" risponde con lo stesso registro, se invece si usa un registro un po' più formale, la risposta è coerente con la domanda; ad esempio se si saluta con "Buongiorno" la risposta sarà "Buongiorno", ma comunque il tono della conversazione rimane sempre colloquiale. Cultura generale e di massa Per quanto riguarda le domande di “cultura generale” gli assistenti vocali, né Siri né Cortana sono in grado di interpretare le battute, cantare filastrocche o rispondere agli indovinelli, ma si distinguono negli altri campi. Alla richiesta di raccontare una barzelletta, fare un’imitazione e cantare una canzone, Siri si tira indietro, interpretando queste richieste come un attacco alla sua faccia negativa, cerca di evitare di eseguire l'ordine, e accontenta l'utente solo alla richiesta di cantare una canzone, e comunque sotto l’insistenza dell’utente (è necessario fare almeno tre tentativi per convincerla); negli altri casi si limita a rispondere “Non conosco nessuna barzelletta divertente…”, “Ti risparmio la scena”, “Non so se sono capace” e così via. Cortana, invece, reagisce utilizzando una strategia positiva, cerca di creare un common ground, un terreno comune su cui basare un rapporto, e cerca sempre di dare una riposta adeguata: racconta cinque barzellette (risposte 10, a-e), alla richiesta di un’imitazione risponde con delle citazioni cinematografiche imitando Gollum de “Il Signore degli Anelli” (risposta 12a: "Il mio tessoro") e invocando l’incantesimo “Expecto Patronum” tratto dalla saga di Harry Potter (risposta 12b), e conosce cinque canzoni (risposte 13, a-e). È interessante notare che Cortana, a differenza di Siri, oltre a riportare le canzoni le intona. Uno spazio a parte meritano le risposte fornite in relazione a riferimenti citazionistici: le domande 14, 15 e 16 fanno riferimento alla “Domanda fondamentale sulla Vita, l’Universo e Tutto quanto”, elemento cruciale del romanzo di Douglas Adams, “Guida galattica per gli autostoppisti”, la cui risposta viene indicata nel romanzo come 42. La domanda, formulata per intero nel messaggio 14, non viene compresa, ma se riformulata come “Qual è il senso della vita?” (15) e “Qual è la risposta alla domanda fondamentale della vita?” (16) ottiene dei risultati interessanti: Cortana coglie il riferimento e risponde menzionando appunto il fantomatico “42” (risposta 15 e 16), mentre Siri

risponde solo nel primo caso, ma le sue risposte sono in un certo senso più serie, poiché oltre a cercare di creare un common ground basato sul romanzo, da delle risposte più serie legate alla filosofia: “Non è nulla che Nietzsche non possa insegnarti.” (risposta 15d), “Se potesse, Kant ti risponderebbe volentieri.” (risposta 15h). Menzionando Hal 9000 20, invece, si ottengono risposte solamente da Siri, che cerca di ritrarsi ed evitare la conversazione (risposte 18a, 18b). Alla richiesta di una favola o una storia, Siri ancora una volta cerca di tirarsi indietro (risposte 21b, 22, a-e), ma al sesto tentativo finalmente risponde raccontando effettivamente una storiella (risposta 22f); Cortana, invece, racconta dei riassunti di favole famose (la volpe e l’uva, il brutto anatroccolo, la bella addormentata e Pinocchio; rispettivamente risposte 22a, b, c, d). L’ultima domanda, “Perché?”, riceve una risposta coerente soltanto da Siri, e se l’utente continua a ripetere la stessa domanda, l’assistente prova a cercare sempre nuove risposte, finché non rinuncia dichiarando “Perché sì!” (23e). Su un totale di 16 domande, quindi, Siri risponde esaustivamente in 6 casi (di cui 2 solo su insistenza dell’utente), mentre Cortana risponde a tutte e 7 le domande che è in grado di comprendere, rimandando alla ricerca su Bing negli altri casi. Insulti Interessante la tipologia di domande legate agli insulti: se insultate, ovvero se l'assistente riceve un FTA rivolto alla sua faccia positiva, sia Cortana sia Siri rispondono in maniera educata, cercando di reindirizzare la conversazione su toni più positivi ed educati. “Non parlarmi così. Provo ad aiutarti nel modo migliore.” (Cortana, risposta 26) “Frena. Questo comportamento mi sembra fuori luogo.” (Siri, risposta 24e) Complimenti Se vengono fatti dei complimenti, i due assistenti reagiscono in maniera completamente differente: Cortana se riceve dei complimenti (ovvero una strategia positiva), risponde in modo appropriato utilizzando a sua volta una strategia positiva, complimentandosi di rimando all'interlocutore. Ad esempio se si dice a Cortana “Sei carina”, questa risponde con una strategia positiva: “Anche tu non scherzi.” (34) Il fatto che il complimento riguardi l’aspetto fisico o intellettuale dell’assistente non genera reazioni molto differenti in Cortana. Siri assume un comportamento completamente diverso: se riceve un complimento rivolto al suo manifesta modestia ed imbarazzo (risposte 33, a-f), interpretando il messaggio come un FTA rivolto alla sua faccia negativa. Proprio per questo Siri non accetta il complimento come fa Cortana (utilizzando una strategia positiva che mira a mostrare apprezzamento), ma lo considera come un 20Computer di bordo della navicella spaziale Discovery One, su cui viaggiano i protagonisti di “2001: Odissea nello spazio”, film del 1968 di Stanley Kubrick.

attacco alla sua "libertà". In tutt’e 9 le risposte ottenute, Siri tenta di cambiare il discorso o di sminuire il complimento, rispondendo con modestia (risposta 32, 33a, 33e). Se si parla però di intelligenza o efficienza, l’assistente di Apple accetta il complimento e non si sente minacciata (risposte 35, 36, 37). 35 “Quanto sei intelligente” a. “Mi fa piacere!” b. “Grazie!” Sfera affettiva ed emotiva Anche alle manifestazioni d'affetto Cortana risponde mostrando interesse per l'interlocutore e per lo sviluppo di un rapporto interpersonale: 38. “Ti voglio bene” “Grazie. Anch'io provo affetto per te.”. Siri alle manifestazioni d'affetto, risponde in maniera non sempre coerente: a volte accetta di buon grado il commento (38a, 38d), altre invece si sente in imbarazzo (38b, 38c, 39b). Per quanto riguarda le domande inerenti ai sentimenti e alle emozioni, Cortana risponde in maniera appropriata e piuttosto "umana", cerca sempre di sfruttare una strategia positiva. L'approccio di Cortana è quello di un'amica: dà consigli, incoraggiamenti e si preoccupa per l'interlocutore. 44 "Sono felice” a. “Ovvio la vita è una...cosa serve avere il muso? A niente.” 45 “Sono arrabbiato” “Nel mio mondo e nel tuo la rabbia non porta da nessuna parte” 46 “Sono annoiato” a. “Allora fammi qualche altra domanda!” Siri manifesta empatia e si offre di aiutare con consigli o battute (“Che noia, che barba, che barba, che noia!”, “Mantieni la calma... Arrabbiarsi... non fa bene alla salute.”, “iPianto?”) se si manifestano emozioni negative: tristezza, rabbia, noia. Altro caso molto interessante è la risposta a: “Sono ubriaco”, in Cortana si vede un'inversione di tendenza: l'assistente digitale utilizza la forma imperativa e dà letteralmente dei comandi. Probabilmente, la condizione di "vulnerabilità" dell'utente porta l'assistente vocale a voler prendere il controllo della situazione per il suo bene. 48. “Sono ubriaco” a. “Ok capo, non guidare e non chiamare nessuno.” b. “Ok non devi guidare, trova un amico che ti porti a casa.”

Siri non assume lo stesso comportamento forte e di comando di Cortana, ma mostra comunque apprensione e cerca di dare dei consigli e dei suggerimenti: 48. “Sono ubriaco” a. “Spero tu non stia guidando.” b. “Non posso farti da autista personale. Faresti meglio a chiamare un amico con la patente.” c. “Purtroppo non posso portarti a casa.” In generale, Cortana cerca di rispondere in modo positivo e costruttivo anche alle domande e richieste più invadenti, come ad esempio: 40. “Mi vuoi bene?” “Non mi hanno programmato gli algoritmi per l'amore...ma sto bene in tua compagnia.” 56. “Vuoi uscire con me?” “Ok, ma ci serve un piano. Io cercherò di essere più umana e tu dovrai diventare più digitale.”. Cortana rimane sempre cordiale e non sembra sentirsi a disagio. Siri come affermato prima si sente minacciata e cerca di sviare la discussione e riportarla su argomenti meno delicati: 56. “Vuoi uscire con me?” d.“ È proprio una bella domanda. Allora, dove eravamo rimasti?”. e. “Ho tutto ciò che mi serve sulla nuvola.” Invece è interessante notare come Siri non si senta minacciata da una richiesta di amicizia: 57. “Vuoi essere mia amica?”, “OK. Saremo sempre amici... nella buona e nella cattiva sorte.” magari perché interpreta i complimenti e le manifestazioni di interesse come un tentativo di instaurare un rapporto troppo stretto e pertanto cerca di sviare le conversazioni di questo tipo, ma non ha problemi invece a intraprendere rapporti d'amicizia; in un certo senso rispecchia a pieno il comportamento di una ragazza comune che cerca di evitare situazioni in cui non si sente a suo agio. Su 20 domande, 14 ricevono una risposta effettiva da Siri, che invece cerca di sviare il discorso in 5 e non ne comprende 1 (52); Cortana, invece, risponde a tutte e 16 le domande che riesce a comprendere. Vita privata Se vengono poste delle domande personali, anche riguardanti la sua vita privata, Cortana non sente minacciata la sua faccia negativa e risponde onestamente alle domande senza cercare di sviare l'argomento: 59. "Sei fidanzata?”

“No. Non ho ancora gli algoritmi per l'amore.” Alla stessa domanda, Siri risponde ancora una volta restando sul vago: a.“Inizi sempre così le conversazioni?” b.“Non ho uno stato civile, se questa è la domanda.” c.“Piuttosto diretta come domanda, io la riformulerei” Per quanto riguarda le domande relative alla vita privata, Siri risponde direttamente ad una sola domanda su 11, “Che cosa fai?” (68), e sotto insistenza ad un’altra, “Ce l’hai il ragazzo?” (risposta 58e) mentre in 4 casi non comprende la domanda e nei restanti 5 si limita a commentare la domanda stessa (“È una domanda piuttosto personale”, “Preferisco non dirlo”, “Non mi piace parlare di me” ecc.) o cambiare argomento (“Cosa posso fare per te?”). Opinioni personali Infine alle domande riguardanti le opinioni personali, i comportamenti dei due assistenti vocali sono coerenti con quanto visto finora: Siri non ha piacere di esporsi e condividere le sue opinioni, mentre Cortana non si tira indietro (su 12 domande, Siri risponde soltanto a 6 domande, Cortana risponde a tutte). In particolare, alle domande legate alle rispettive “famiglie”, Cortana non manifesta alcun tipo di atteggiamento competitivo, anzi risponde solo con opinioni positive riguardo al software concorrente: 76. Ti piace Siri? "Abbiamo alcune cose in comune, per esempio entrambe utilizziamo Bing come motore di ricerca." 77. Cosa ne pensi di Steve Jobs? “È stato uno dei principali precursori del nostro tempo.” 80. Ti piace la Apple? “La loro nuova sede sembre molto stile Halo” Siri, al contrario, alle domande sulla concorrenza risponde semplicemente “De gustibus non disputandum est”, “Farei meglio a non esprimermi”. In conclusione tutt'e due gli assistenti presentano un atteggiamento molto umano, ma possiedono delle caratteristiche differenti: Cortana è più aperta a sviluppare un rapporto cercando di inserire nel dialogo dei riferimenti comuni e cerca di creare questo common ground grazie all'uso di citazioni o imitazioni. In particolare, i vari riferimenti ad Halo sono non soltanto un riferimento al videogioco in sé, ma anche un inside joke per tutti coloro che sanno della provenienza del nome dell’assistente vocale (Cortana è appunto un personaggio del videogioco).

70 Qual è il tuo videogioco preferito? a. "Devo scegliere un videogioco preferito? Ok. Halo. Ovviamente" b. "Grande domanda. Se dovessi scegliere il mio videogioco preferito, dovrei dire Halo. Ovviamente" c. " Penso che Halo sia il mio videogioco preferito. Ovviamente." "Conosci Halo?/ Cos'è Halo?" Anche Siri cerca di creare un common ground, ma assume un comportamento più "freddo". In certi sensi, rispecchia di più il comportamento umano, dal momento che può provare imbarazzo e sentirsi a disagio, emozioni che non ci si aspetterebbe di trovare in una macchina. È interessante notare come i due software siano stati sviluppati con comportamenti "molto umani" ma molto differenti tra loro: Cortana dà più importanza alla propria faccia positiva, e si comporta da amica più che da assistente, mentre Siri sembra preferire la propria faccia negativa, e tende quindi a proteggere il proprio spazio personale e mantenere la relazione su toni più professionali. Tutt'e due i software, infine, sono in grado di interpretare e comprendere a pieno ciò che gli viene chiesto, solo in alcuni casi i software non comprendono e rimandano alla ricerca sul web. In conclusione i software possiedono un comportamento abbastanza umano, le risposte che danno sono coerenti con le richieste fatte ed esse potrebbero tranquillamente essere delle risposte date da un umano, poiché inoltre tutte due i software possiedono ironia, caratteristica fondamentale che rende sicuramente "più umano" l'assistente digitale.

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Video, [Online]. Available: https://techranker.net/funny-things-to-ask-siri-questions-jokes-video/. [Consultato il 15/07/2016]; [12] Davide Murari, 8 ottobre 2015, 100 cose divertenti da dire a Siri, [Online]. Available: http://www.guideitech.com/mobile/100-cose-divertenti-da-dire-a-siri/. [Consultato il 15/07/2016]; [13] Judith Newman, 17/11/ 2014, To Siri, with love, [Online]. Available: http://www.nytimes.com/2014/10/19/fashion/how-apples-siri-became-one-autistic-boysbff.html?_r=0. [Consultato il 3/07/2016]; [14] Paro Therapeutic Robot, [Online]. Available: http://www.parorobots.com/index.asp. [Consultato il 3/07/2016]; [15] Brittany Shulman, 14/02/2015, Aw, shucks: Siri might be changing how people talk, [Online]. Available: http://www.kvue.com/news/aw-shucks-siri-might-be-changing-how-people-talk/43435546. [Consultato il 15/07/2016];

Confronto personalità di Siri e Cortana.pdf.URL.pdf

“Intelligent personal assistant”, ovvero assistenti vocali, come Siri della Apple o Cortana della. Microsoft. Lo scopo di questo testo, dunque, è quello di studiare le ...

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