COMITATO “FAMIGLIA, SCUOLA, EDUCAZIONE” Statuto 1 - E’ costituito un comitato denominato “Famiglia, scuola, educazione” composto da genitori di alunni delle scuole di ogni ordine e grado, dirigenti scolastici, docenti e cittadini comunque interessati alle tematiche educative, nel territorio di Pisa e provincia allo scopo di: a) monitorare le attività scolastiche affinché sia garantita ai genitori una completa e preventiva informazione circa i programmi, i contenuti, le professionalità ecc., dei soggetti esterni coinvolti in tali iniziative ecc.; b) interloquire, su segnalazione di quei genitori che ne facciano richiesta, con i dirigenti e i docenti nei casi in cui i temi trattati riguardino aspetti dell’affettività e della sessualità che esulano dalle competenze della scuola e che debbono, quindi, essere vagliati in collaborazione con i genitori dei minori; c) intervenire a sostegno dei genitori coinvolti e su loro mandato con lettere, comunicati, diffide ecc., affinchè sia garantito il rispetto del loro primario diritto-dovere di “mantenere, istruire, educare i propri figli” come stabilito dall’art. 30 della Costituzione, ribadito dagli artt. 28 e 29 della Carta dei diritti del fanciullo e contemplato anche nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo all’art. 26; d) promuovere la conoscenza e la consapevolezza dei problemi educativi legati alla diffusione dell’ideologia di genere o “gender”. 2 - Il Comitato riunito in Assemblea elegge tra gli aderenti un Consiglio composto di 7 membri. - Il Consiglio, che resta in carica per un anno, sceglie, tra i suoi componenti, un Portavoce, un Segretario ed un Tesoriere e si riunisce periodicamente, su impulso del Portavoce, per trattare le questioni su cui delibererà a maggioranza dei presenti. 3 - il Portavoce ha il compito di rappresentare il Comitato nei rapporti con l’esterno, di intervenire a nome dello stesso in ogni consesso, privato o pubblico, e di compiere ogni attività inerente al suo scopo sulla base di quanto stabilito in assemblea e nel Consiglio. - Il Segretario aiuta il Portavoce e ne fa le veci in caso di suo impedimento, redige il verbale delle riunioni e lo trasmette agli aderenti collegati con la posta elettronica. 4 - L’Assemblea del Comitato è convocata dal Portavoce nei locali dal medesimo indicati tramite e.mail contenente i punti all’ o.d.g., da trasmettersi a tutti gli aderenti con preavviso di 5 gg., almeno una volta ogni 3 mesi; per questioni di carattere urgente il preavviso è di 2 giorni. - Di ogni riunione dell’Assemblea del Comitato redige un sintetico resoconto da far pervenire a tutti gli aderenti. 5 - Per eventuali necessità di spesa, collegate alla propria attività, il Comitato si autofinanzierà dotandosi di un fondo cassa, tenuto dal Tesoriere, ripartendo tra gli aderenti ogni onere per quote paritarie. 6 - Ciascun aderente potrà revocare l’adesione al Comitato dandone comunicazione al Portavoce. - Il recedente non ha diritto alla ripetizione di somme da esso eventualmente conferite in cassa. 7 - Il Comitato potrà cessare per decisione della totalità degli aderenti o per il venir meno della pluralità di essi. Nel caso residuassero somme nella cassa esse saranno devolute in beneficienza in favore di associazioni a difesa della famiglia.
Manifesto L’azione del Comitato è incentrata sulle seguenti linee essenziali: - Sì al rispetto del ruolo primario dei genitori e delle diverse sensibilità, comprese quelle religiose, ogni volta che la scuola ritenga di affrontare temi relativi alla sessualità e all’affettività. - Sì a un’educazione che – superando la mera istruzione e la semplice retorica – aiuti tutti gli studenti ad apprezzare il valore intrinseco e assoluto di ogni persona umana in quanto tale e a prescindere dalle sue caratteristiche o atteggiamenti. - Sì a campagne serie di prevenzione e repressione del bullismo nelle scuole e di ogni aggressione fisica o verbale rivolta contro chi è «diverso», si tratti di allievi con disabilità, figli di genitori immigrati, di religione cristiana, ebrea, musulmana… o di nessuna religione, con tendenze omosessuali ecc.. - No all’indottrinamento all’ideologia di genere o “gender”, secondo la quale uomini o donne non si nasce ma si diventa per cui, liberandosi dai «condizionamenti» del corpo sessuato, ogni ragazzo o ragazza è chiamato a scegliere liberamente se vuole essere uomo o donna. - No a iniziative come quelle dell’ abolizione delle Festa della Mamma e del Papà, o che sostituiscano i termini «padre» e «madre» con quelli di «genitore 1» e «genitore 2» o comunque tese a proporre/imporre una terminologia/simbologia/cultura che disconosca il sesso biologico come dato di differenza tra le persone, ferma restando la loro intangibile pari dignità in ogni ambito della vita pubblica e privata.
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