Il Nabucco e la smentita del Mariinskij la Fondazione insiste: «Trattative in corso» Il «giallo» della co-produzione per la prima del festival areniano in giugno martedì 4 aprile 2017 VERONA Doveva essere il festival lirico del rilancio, ma si sta trasformando in quello dei dubbi. Perché la collaborazione tra Fondazione Arena e il teatro Mariinskij di San Pietroburgo che avrebbe dovuto concretizzarsi nella prestigiosa coproduzione di un nuovo Nabucco, sembra incontrare qualche difficoltà. La grande città russa ieri è stata colpita da un terribile attentato terroristico in metropolitana, con 14 vittime e oltre 40 feriti, ed aveva altri ben altri pensieri per la testa. Ma comunque: a sentire il celebre teatro russo, tra Arena e Mariinskij non sarebbe in corso nessuna coproduzione, almeno per il 2017. Più probabile, invece, per l’anno prossimo. Ma così il piatto forte del 95° Festival areniano perde un po’ di appeal , perché la prima della stagione estiva doveva essere affidata proprio a questa nuova produzione internazionale. La grande novità di un Nabucco firmato da Arnaud Bernard, e coprodotto con il Mariinskji, era stata annunciata dal sovrintendente Giuliano Polo lo scorso 3 marzo, in occasione della presentazione del nuovo cartellone del festival. Una collaborazione che aveva incontrato il favore di tutte le forze del teatro scaligero, dalle masse artistiche alle organizzazioni sindacali, e che lasciava immaginare un orizzonte finalmente internazionale per l’Arena.
Domenica sulle pagine del Corriere di Veron a , invece, la brusca frenata da parte del Mariinskji: «Nulla in coproduzione con l’Arena di Verona». Ufficialmente il sovrintendente Polo non ha rilasciato dichiarazioni sul tema. Solo una breve nota è giunta dalla Fondazione: «Ad oggi sono aperte tutte le ipotesi di collaborazione con il teatro Mariinskij», lasciando intendere che i dialoghi sono avviati e che potrebbero sfociare presto in qualcosa di concreto. Si starebbe attendendo a brevissimo la consegna del progetto da parte di Bernard, che sarebbe appunto il punto di contatto fra le due realtà. Il tempo, tuttavia, stringe e mettere in scena una nuova produzione entro il prossimo 23 giugno, sera della prima, appare cosa non da poco. Le organizzazioni sindacali sono preoccupate. «Noi siamo rimasti – chiarisce Dario Carbone, segretario provinciale Fials – a quanto ci disse il sovrintendente un mese fa, di ritorno da San Pietroburgo. Si prese la responsabilità di confermarci che si sarebbe fatto il Nabucco in Arena, nel rispetto dei tempi e con l’ausilio dei nostri laboratori e delle nostre maestranze. A quello rimaniamo». Certo, le dichiarazioni provenienti dalla Russia lasciano un po’ perplessi e allora Ivano
Zampolli, segretario provinciale Uilcom, aggiunge: «Apprendiamo a mezzo stampa che le cose non starebbero come ci sono state dette: sia Fondazione a rettificare o smentire quanto riportato». Ma un chiarimento, comunque, i sindacati lo chiederanno già questa settimana: «Abbiamo un incontro già fissato per giovedì – dice Paolo Seghi, segretario provinciale Slc Cgil – sicuramente, capiremo di più». Samuele Nottegar