La Camera di commercio firma l’assegno per l’Arena «Ma non ci sono altri soldi» Mancano i fondi per il 2017. Austerity e riforma, i nodi dell’ente
giovedì 22 dicembre 2016 VERONA Una riforma che taglia i fondi; un 2016 vissuto da protagonisti dell’economia veronese; un rapporto con Fondazione Arena da definire. Sono questi i temi centrali che Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona, ha presentato a consuntivo dell’attività dell’ente per quest’anno. Assieme a tutti i componenti della giunta camerale (Silvia Nicolis, Andrea Prando, Paolo Arena, Gianni Dalla Bernardina, Maurizio Danese e Claudio Valente) il presidente Riello ha ribadito la validità dell’operato della Camera scaligera, anche in vista di un futuro incerto. «Questo per noi è stato un anno positivo, abbiamo investito sette milioni di euro nel territorio, abbiamo continuato ad operare a favore del sistema imprenditoriale veronese. Sappiamo già che l’anno prossimo non avremo a disposizione questi fondi, ma credo che le riforme non siano per forza negative. Per adesso siamo nella condizione in cui non c’è chiarezza, ma sono certo che troveremo comunque, la maniera di lavorare bene e, se non potremo più fare ciò che facciamo oggi, faremo altre cose sempre a favore della nostra economia». Certo Riello ha dovuto riconoscere che con il budget più che dimezzato, il sostegno economico non potrà essere garantito a tutte le iniziative, ma l’impegno della Camera, nel limite del possibile, ci sarà. Tra le realtà che rischiano di non essere più sostenute dall’ente camerale c’è Fondazione Arena. Intanto, però, è stata saldata la quota 2016 dovuta dalla Camera come socio del teatro. Una decisione presa dopo l’incontro con il sovrintendente Giuliano Polo, avvenuto martedì. «L’abbiamo già deliberata – conferma Riello – e si tratta di una somma superiore ai 500 mila euro. Per l’anno prossimo, invece, ad ora le risorse per la Fondazione non ci sono». Però ci potrebbero essere. «La legge di riforma – chiarisce, infatti, Riello – prevede premialità per le Camere virtuose. Noi abbiamo coscienza di essere parte di questo novero. E se queste premialità, ad oggi non definite, significassero nuovi fondi, allora noi li investiremmo sicuramente in Fondazione Arena». E tuttavia, i fondi sarebbero comunque limitati e inferiori a quelli disponibili fino ad oggi. Particolarmente preoccupati della nuova realtà, frutto della riforma, gli altri componenti della giunta. «Minori risorse – ha sottolineato il vice presidente
Andrea Prando – significa quasi impossibilità di sostenere i consorzi fidi e, quindi, una maggiore difficoltà di accedere al credito per le piccole e medie aziende». Che sembrano quelle destinate ad essere maggiormente colpite dalla nuova legge. A sostenerlo Andrea Bissoli, presidente di Confartigianato Verona, che pone l’accento sulle difficoltà che avranno di portare i propri prodotti all’estero. «La riforma – chiarisce Bissoli – impedisce alle Camere di commercio di organizzare missioni all’estero. Ma questo è il veicolo principale che utilizzano le imprese artigiane per farsi conoscere oltre confine e per sviluppare il mercato. Ora non si potrà più fare». Ma la riunione della giunta camerale è stata anche l’occasione per anticipare la notizia positiva che il bilancio dell’aeroporto Catullo, per il secondo anno consecutivo, chiuderà in utile. «È stato fatto un grande lavoro» ha sottolineato il presidente Arena. Samuele Nottegar